E’ stato un fine settimana abbastanza impegnativo quello appena concluso per la Polizia Stradale di Castelnovo ne’ Monti e più in generale per tutte le forze dell’ordine che operano nel comprensorio montano. La “Notte Rosa” che si è svolta sabato scorso non ha fortunatamente comportato fatti gravi, nonostante qualche episodio al di fuori dell’ordinario si sia verificato ed abbia necessitato dell’intervento di polizia e carabinieri.
In particolare la polstrada ha effettuato per tutta la notte numerosi controlli stradali, identificando diverse decine di conducenti e verificando l’idoneità degli stessi alla guida. Sono stati 3 i casi di guida in stato di ebbrezza che sono stati contestati rispettivamente a 2 residenti in montagna, di cui uno a Gatta di Castelnovo Monti (già denunciato a suo tempo per ubriachezza molesta) ed uno di Casina, entrambi con un tasso alcolemico superiore a 2 volte quello consentito; per il terzo conducente, invece, si è trattato di un errore non facile da “archiviare”, visto che si tratta di un neopatentato pizzicato a guidare zig-zag per la strada.
A bordo anche gli occupanti avevano un tasso alcolemico superiore al consentito e per questo si è reso necessario l’intervento (non gradito dal conducente) dei genitori per riportare a casa la vettura senza l’intervento del soccorso stradale.
L’episodio più complicato, tuttavia, si è verificato dopo la mezzanotte, quando un motociclista a cui la pattuglia della Stradale aveva intimato l’alt, ha proseguito la sua marcia sfrecciando a gran velocità nelle vie del paese e suscitando anche alcuni momenti di panico fra le persone che l’altra notte hanno invaso Castelnovo ne’ Monti.
Intercettato dalla Polizia Stradale, lo stesso si è di nuovo dato alla fuga compiendo vere e proprie peripezie a cavallo della sua potente moto (una Kawasaki 800) che hanno visto intervenire anche alcuni uomini della Polizia Municipale castelnovese.
A distanza di poche ore, tuttavia, gli uomini della polstrada coordinati dall’ispettore superiore Roberto Rocchi sono riusciti ad identificare l’intestatario del veicolo e sono andati a bussare alla porta dello stesso a Cavola di Toano prima ed a Minozzo successivamente dove lo stesso era ospite della fidanzata.
In breve è emerso che la moto non era assicurata ed era stata “concessa” in prestito ad un amico toanese risultato peraltro privo della prescritta patente di guida per circolare con una moto di quella cilindrata. Ecco spiegato il perché di tanto furore alla guida pur di non farsi (vanamente) identificare.
In tale ottica vale la pena ricordare che esistono procedure e automatismi i quali, sovente, permettono di identificare il veicolo datosi alla fuga anche senza conoscere integralmente tutti i caratteri alfanumerici della targa, grazie anche al sistema di archiviazione dei motocicli che transitano in montagna, che la polstrada castelnovese ha da tempo installato nei propri uffici.
Che dire… un folle! Spero che le conseguenze per lui siano molto pesanti. Questa volta è andata bene, ma le conseguenze per chi se lo è visto sfrecciare affianco potevano essere molto ma molto gravi.
(Alex)
Possibile che non riusciamo a divertirci senza esagerare…
(Angelo Covili)
Possibile che i cretini siano sempre al posto sbagliato, nel momento sbagliato e la facciano sempre franca?
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Perché franca? Sono stati pizzicati…
(Commento firmato)
Giusta osservazione di “Commento firmato”. Di solito la fanno franca!
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