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“Ma dove va tutta questa gente con tanta fretta?”

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Pastore Valbona 1

C'è un posto dove il tempo sembra si sia fermato, un luogo incantevole che domina l'universo dell'Appennino, dove c'è natura e vita, dove l'azzurro accompagna il saliscendi dei monti del crinale così diversi l'uno dall'altro. Su quella strada, a un tempo sentieri della transumanza, in questi giorni è facile incontrare due personaggi d'altri tempi: Libero e Giorgio, due pastori di Valbona nati e cresciuti in mezzo al gregge che hanno preferito proseguire il cammino di vita con i loro animali, ogni giorno dall'alba al tramonto.

Abituati a vivere al ritmo delle stagioni, sopportano senza disagio il caldo dell'estate e il freddo dell'inverno rinunciando al treno del cambiamento. Mentre accompagnano, passo dopo passo, le pecore al pascolo chiamandole per nome senza mai perderle di vista, osservano con indifferenza il passaggio di macchione e moto da quella strada in mezzo ai pascoli, chiedendosi: "Ma dove va tutta questa gente con tanta fretta?".

Solo fermandosi a parlare con loro senza guardare l'orologio, si riesce ad entrare in una dimensione diversa e anche a capire che forse in fondo hanno ragione. Il berretto tirato sulla fronte per proteggere gli occhi dal sole, la giacca su una spalla e il bastone classico (zanetta) su cui appoggiarsi dal mattino alla sera.

(Settimo Baisi)

Pastore Valbona 2

8 COMMENTS

  1. “Ce ne andiamo tutti quanti con i soldi / per comprarci un posto meglio di chissà / ma compriamo in fondo solo dei ricordi / che chiamiamo poi esperienza / per scusarci dell’età”.
    Stefano Rosso – Ma dove andiamo…

    (Marco Notari)

    • Firma - MarcoNotari
  2. Leggendo questo articolo, bello, guardando le foto, che pure loro rafforzano le parole usate, mi sovviene la regola della fisica, studiata tanto tempo fa, che dice: “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Applicata all’uomo, tale formula, si potrebbe pensare che vivere senza correre ma rispettando i ritmi ed i tempi della natura é una reazione uguale e contraria al correre per produrre, per far denaro, perchè con il denaro ci si può permettere molto, ma non tutto! Non si può comprare la serenità, la salute, la pace interiore e molto altro. Sono due facce della stessa medaglia: per vedere e conoscerne una, occorre che vi sia il suo opposto! All’uomo la possibilità di scegliere! Il mondo è meraviglioso, basterebbe un poco di equilibrio, ed allora la reazione uguale e contraria sarebbe meno evidente! Se tutti vivessimo come il signor Libero e il signor Giorgio, come sarebbe il mondo? Forse migliore? O forse basterebbe una dimensione più equilibrata dell’azione? L’equilibrio è saggezza, ma difficile da trovare. In tarda età vien spontaneo pensare che tutto ‘sto correre non serva, ma un giovane, uomo o donna che sia, deve avere la possibilità di esprimere tutto il vigore e la voglia di fare… Sarebbe bello non essere costretti! Ma il condizionale é d’obbligo!

    (Luisa Valdesalici )

    • Firma - LuisaValdesalici
    • Da un lontanissimo esame mi sembra di ricordare che un sistema è in equilibrio quando il “lavoro” in quel sistema è nullo. Sarebbe allora sufficiente essere pigri, senza la pesantezza di essere vecchi, come io sono, per essere saggi?

      (mv)

      • Firma - mv
      • I guru indiani, famosi per la loro saggezza, vivevano ed insegnavano all’ombra di grandi Peepal (Ficus religioso) senza lavorare fisicamente… trovando e trasmettendo il loro equilibrio 🙂 L’equilibrio meccanico è appunto quello da lei citato… Ora dobbiamo giustificare la regola meccanica con l’equilibrio della mente in assenza di “lavoro”! Dovremmo trasferirci tutti in India! Penso che nemmeno lì, attualmente, si possano conciliare la meccanica con la vita e quindi con l’equilibrio! Correre non aiuta certo a capire, a gustare ed apprezzare la vita; essere troppo pigri può portarti a perdere sensazioni, emozioni. Che facciamo? Ognuno scelga il modo di vivere più giusto per se stesso! Mi sorge spontaneo un sorriso, rileggendo ciò che ho scritto! Non ho capito nulla!!!

        (Luisa Valdesalici)

        • Firma - LuisaValdesalici
          • La vita è un tratto breve, convengo! Vissuta né lentamente, né velocemente. Il fattore più importante, per me, é saperla apprezzare. Apprezzare ogni momento lieve, apprezzare la quotidianità, godere di un sorriso, del rintocco di una campana, di un refolo di vento che ti accarezza il viso, del primo raggio di luce che entra nella stanza o semplicemente di poter riposare nel tuo letto al termine di una giornata faticosa. Di questo sono certa; circa il “ritmo” non so, mi sta sorgendo un’idea, ma é molto meglio che non la scriva, perché si aprirebbe un altro capitolo!

            (Luisa Valdesalici)

            • Firma - LuisaValdesalici
  3. Vita attiva e vita contemplativa sono sempre equilibrate, ma per essere tali in entrambe ci deve essere uno slancio interiore. La pigrizia è contemplativa ma egocentrica, cioè non serve a trovare risposte, quanto a dubitare di quelle che già si ha. Ciò che si raggiunge nella vita contemplativa, va esplicato nella vita attiva, è il “capitolo” fatto all’inizio della giornata. “Ora et labora”. Il tutto, però non esula da dare quete all’uomo. La capacità di essere equilibrati è data dalla quiete raggiunta, se non si trova questa, di fatto non è bene.

    (mn)

    • Firma - mn