Home Cultura Con il CAI all’Alpe di Succiso per il 150^ anniversario del Club

Con il CAI all’Alpe di Succiso per il 150^ anniversario del Club

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La cima dell'Alpe di SuccisioPer il 150° del Club alpino italiano (era infatti il 12 agosto 1863 quando Quintino Sella ed altri alpinisti - salendo sul Monviso - presero la decisione di fondare il CAI) la sezione di Castelnovo ne' Monti organizza la classica escursione all’Alpe di Succiso (m. 2017) e al Monte Casarola (m. 1979), partendo dal Passo del Cerreto (m. 1261) e passando per le Sorgenti del Secchia (m. 1509). "Sono le vette dell’Appennino più care alla nostra sezione, sono le montagne di casa per il nostro compianto Presidente Alfredo Sentieri, scomparso quasi un anno fa, al quale dedichiamo idealmente l’escursione".

Ritrovo e partenza: lunedì 12 agosto con auto proprie alla sede del CAI alle ore 8, con arrivo al Passo del Cerreto alle 9.

Dislivello in salita e discesa: circa 900 metri

Tempo complessivo: 6 ore, escluso soste

Difficoltà: EE (per escursionisti esperti)

Descrizione dell’itinerario: Dal piazzale ovest del Passo del Cerreto, valico reso importante dall’apertura della “Via Lunigiana” da parte dei Duchi Estensi, si segue il sentiero 00 a filo di spartiacque, aggirando il Monte Ospedalaccio sulla destra e attraversando alcuni fossi tributari del Secchia. Si giunge infine alla sella prativa del Passo dell’Ospedalaccio (30 minuti), storico valico appenninico, che ebbe grande importanza, forse anche in epoca romana, ma soprattutto medievale, quando vi sorse l’ospizio (o “hospitale”) per pellegrini di S. Lorenzo, detto anche di Centocroci, gestito dal Monastero di S. Prospero di Reggio Emilia. Abbandonato già nel XVI sec., le rovine diedero nome al valico, ma nel secolo scorso le frane e i relativi lavori di sistemazione idraulica ne fecero scomparire le tracce. Sulla strada sterrata che attraversa il passo si erge un cippo confinario napoleonico tra Impero Francese (Toscana e Liguria) e Regno d’Italia (Emilia).

Proprio dal cippo napoleonico si lascia la strada sterrata (diretta alle Fonti di Capiola sotto il Monte Casarola), e si sale lungo l’evidente e ripido sentiero 00. Dopo circa 10 minuti si incontra un bivio: continuando dritti lungo il percorso di crinale ci si dirigerebbe verso la vetta del Monte Alto, mentre occorre invece voltare a destra ed imboccare il sentiero 671 che, con salita  meno ripida, prima a mezza costa tra praterie, poi in mezzo al bosco (fonte), raggiunge una panoramica sella a quota 1533 m. (detta sulle carte antiche Costa Marinella o Costa di Camposecco). La mulattiera prosegue nella faggeta cedua a saliscendi, tra vecchie piazzole di carbonaia, uscendo dopo breve nel prataccio delle sorgenti del Secchia, fertile pascolo, a lungo conteso dai tre paesi circostanti (1.30 ore).

Lasciato sulla destra il sentiero per il Monte Casarola, si  attraversa in direzione nord-ovest tutto il ripiano, solcato dal Secchia ancora ruscello, oltrepassando un grosso masso erratico e risalendo poi il sentiero tra i faggi. Due sentieri a sinistra, non segnati, portano alle vere e proprie sorgenti, mentre il 671 risale a tornanti il ripido circo glaciale fino al Passo di Pietratagliata (2.20 ore – m. 1779), che è l’intaglio più basso della cresta che collega il Monte Alto a sinistra con l’Alpe di Succico a destra. Il passo deve il suo nome al fatto che l’antica via, che collegava la valle dell’Enza alla Lunigiana, appare ancora oggi visibilmente intagliata nella viva roccia.

La sella è dominata a sud da una curiosa guglia arenacea, mentre verso il percorso di salita appena effettuato si ha un ampia visuale sul circo glaciale del Secchia, sulla cresta spartiacque che conduce al Monte Alto, sul Gruppo del Monte la Nuda e, in lontananza, sul Gruppo del Monte Cusna. Si svolta a destra, sempre lungo il segnavia 671, seguendo il crinale dell’Alpe di Succiso, che separa la Val Secchia dall’Alta Valle della Liocca. Giunti in vetta (3.10 ore) si trova una piccola Madonnina e, sperando in una bella giornata limpida, un’ampia visuale su tutto l’Appennino Reggiano.

Dopo una meritata sosta, si prosegue lungo il crinale, in leggera discesa (sentiero 667), verso la Sella del Casarola (3.30) e poi da lì in 5 minuti sul Monte Casarola. Tornati alla sella, si scende decisamente lungo i fianchi sud est del monte, seguendo il sentiero 675, per arrivare – dopo circa 1 ora – nuovamente alla piana delle Sorgenti del Secchia (4.40). Da qui si segue a ritroso il percorso dell’andata, per tornare al Passo del Cerreto (1.15 ore – 6 ore dalla partenza)

Alle ore 17 circa ci troveremo, per chi lo desidera, a Cervarezza, per una grigliata in compagnia.

 Abbigliamento: scarponi da trekking - pile o maglione - calzoni adeguati -  giacca a vento – berretto e occhiali da sole - borraccia - qualcosa da mangiare nello zaino – creme protettive - bastoncini

 Direzione: collettiva, da parte degli accompagnatori della Sezione

 Per informazioni ed iscrizioni:

Rizzo Enzo                  340 2704513              Barbantini Roberto      338 9730861

Marchi Romano                        349 0919394              Cecchi Enrico               335 7509856