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Il tempo dei gatti

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Buona narrazione, ironia e anche l’informazione che non ti aspetti. Ecco il promettente mix di questa sera ai "Martedì con gusto" alla Casa cantoniera di Casina. Protagonisti due libri di Ivanna Rossi “4 gatti” e “Dovrei esserTI GRATO”-; soprattutto protagonista una presenza frequente nelle nostre case, molto amata ma di cui non conosciamo appieno forse tutte le potenzialità: il gatto.

Non così per Ivanna Rossi che ne ha fatto il filo conduttore di alcuni racconti gialli e di una guida molto speciale per la città di Venezia, scoprendone tutte le potenzialità, compresa quella terapeutica. Il tutto con l’ironia che la caratterizza fin dal titolo dell’iniziativa che, come assessore alla cultura del Comune di Reggio, la rese famosa a livello nazionale e divenuto poi un libro: I Porci comodi. Dote, l’ironia, che condivide con chi è stato chiamato a introdurla e dialogare con lei, il dottor Benedetto Valdesalici, noto psichiatra, oltre che poeta e riferimento culturale della nostra montagna.

Ivanna Rossi, autrice di numerosi testi, come "Il richiamo della draga" e una serie di guide turistiche tra Grecia e Turchia, stasera gioca in casa essendo originaria di Casina.

Il suo libro 4 gatti edito da consulta ha vinto il premio D’Arzo 2013 con questa motivazione: “Questa la motivazione del premio: "I quattro racconti di Ivanna Rossi costituiscono un ben architettato e compatto micro-mosaico di storie umane (al cui fondo ci piace cogliere una certa ispirazione darziana) tenute insieme da un cattivante fil-rouge felino. Scritto con vivacità e sicurezza espressiva, 4 gatti rivela, lungo tutto il tracciato, un ottimo piglio narrativo e uno stile veloce. La leggerezza stilistica delle quattro storie – che è una qualità “calviniana” precisamente riscontrabile – non scade mai nella banale sciatteria d’una trascrizione del parlato, ma rivela anzi un’apprezzabilissima orchestrazione di linguaggio disinvolto e, insieme, elegante e argutamente allusivo, con cui l’autrice sviluppa, “in leggerezza” appunto, storie al cui fondo giace invece, nascosto dal filo affabulatorio, un “nocciolo” forte, inquietante, persino perturbante".

Al termine degustazione a cura del Ristorante Lago del Tasso e Conad.