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A Carpineti l’Inferno di Dante in dialetto montanaro

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carpinetiDa oggi l’Inferno di Dante parla anche dialetto montanaro.

Sabato 17 Agosto a Carpineti in piazza Matilde di Canossa alle 18 Maria Teresa Pantani reciterà a memoria i primi sei Canti della Divina Commedia liberamente volti in dialetto montanaro e pubblicati da La Nuova Tipolito con testo a fronte, tavole di Nani Tedeschi e prefazione di Eolo Biagini.

“Un girtîn par l’Inferen”, un’opera coraggiosa e tappa importante per l’autrice, per il dialetto e per la storia dell’Associazione Scrittori Reggiani. Per l’autrice, che si occupa da anni di dialetto montanaro e ha già pubblicato un “quaderno” che raccoglie regole, convenzioni e consuetudini della scrittura in dialetto, perché continua la sua opera. Per il dialetto montanaro che dopo la pubblicazione del vocabolario del dialetto del medio Appennino reggiano si cimenta ora in un’operazione di vera e propria letteratura, tra terzine dantesche a rime incatenate. E per l’Associazione Scrittori che continua così una tradizione iniziata con la traduzione in dialetto delle favole di Fedro ad opera di Luigi Ferrari, delle novelle di Boccaccio ad opera di Osvaldo Ferrari, poi del Piccolo principe di Biagini, poi dell’intera Divina Commedia ad opera d Franco Verona.

 Sarà proprio Verona, che sta per dare alle stampe la versione in dialetto reggiano del Canzoniere di Petrarca, a dialogare con l’autrice sabato sera, nella storica cornice di piazza Matilde di Canossa.

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