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Serve la crisi per rivalutare le rive dei fiumi?

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Alessandra Merolla e amici
Alessandra Merolla e amici

Come passare il Ferragosto? “Vamos a la playa”, cantavano i Righeira trent’anni fa, gli anni del “tutti al mare”, quando i fiumi, svalutati, trascurati, e anche un po’ inquinati, rimanevano oasi per i pescatori, se c’erano pesci. Sovraffollamento di persone, ombrelloni e teli in riva al mare. Il primo tormentone della storia sembra il filo conduttore delle estati italiane, fino ai giorni nostri. Ma, se si guarda le rive dei fiumi, oggi, sembra di tuffarsi negli anni ’60. Anziani, ragazzi, famiglie, bambini, cani, sdraie, tavolini, sedie pieghevoli, ombrelloni, falò. In Appennino è un vero revival del fiume. Spiagge d’acqua dolce prese d’assalto da chi non va in vacanza, o non ama la piscina. Un boom delle vacanze low cost o fai da te. Afa estiva, crisi economica, nuova sensibilità per la natura, riscoperta del territorio. Prendi sdraio, ombrellone, qualcosa da bere e da mangiare, sali in auto o in bicicletta, o ci vai anche a piedi, pochi km, ed è fatta: ti sdrai al sole, stai al fresco e ti rilassi. Di spazio ce n’è per tutti. Ma in certe ore, certi giorni d’agosto, bisogna fare presto per trovare un buon posto nelle spiagge di sassi.

I posti più gettonati nel comune di Villa Minozzo sono le fonti di Poiano, lungo il Secchia, e le Boccede e il Golfarone, lungo il Secchiello.

“Vengo qui alle Fonti da quando ero una ragazzina – rivela Enrica Maggi (49 anni) di Villa – vado nei punti più comodi. Mi piace qui, è più tranquillo che in piscina, si è più rilassati. Anche se negli ultimi anni c’è più gente”.

Enrica Maggi
Enrica Maggi

Anche Bruna Costi, di Reggio, al fiume con le amiche Enza e Mirella, nota che “a causa della crisi economica c’è molta più gente al fiume. Io sono stata la mare – prosegue – ma vengo sempre in villeggiatura a Toano. Mi piace prendere il sole alle Fonti. L’acqua è fredda, fa bene alla pelle ed è curativa”.

Molti vengono anche da lontano per le proprietà termali delle acque. “Ho conosciuto molte persone di Parma e Modena – sottolinea Mirella Morotti, 55enne di Villa – con problemi di dermatiti, che vengono appositamente per bagnarsi in queste acque. Molti, poi, hanno scoperto la bellezza del posto. Io vengo spessissimo alle Fonti, sempre in questo punto. L’acqua è pulita, prendo il sole, mi rilasso, leggo, chiacchiero. Ho un bel cerchio di amicizie qui, mi trovo proprio bene”.

Vincenzo Sportelli (60 anni), psichiatra originario di Bagnoregio (Viterbo) e residente a Casale (Castelnovo ne' Monti), viene spesso con la moglie Clara Gaccioli (42) e il figlio Alessandro (3). “In questo punto l’acqua ha temperatura costante – precisa Sportelli – venendo dalle grotte, abbiamo la certezza che sia più pulita che in altri punti. Al Golfarone la profondità è giusta per nuotare, ma l’acqua è troppo fredda ed è un po’ pericoloso per il bambino, preferiamo qui. Rispetto agli anni scorsi c’è più gente, la crisi sposta le persone dal mare a posti dove si può prendere il sole a costo quasi zero. Inoltre c’è più libertà e, soprattutto, meno densità”.

Alle Fonti c’è anche chi viene da molto lontano.

Sante Cassinadri (55 anni), la figlia Letizia (32 anni), il fidanzato Cedric (30), e l’amica Angela (60), vengono dalla Svizzera.

“Sono nativo di qui – spiega Sante – ora stiamo da mia madre che abita sopra Gatta. Ogni estate, quando torniamo, veniamo alle Fonti. Ci piace il fiume, lo preferiamo alla piscina, c’è acqua fresca e aria. Mia figlia e il suo fidanzato andranno al mare, noi preferiamo restare qui”.

Per alcuni il fiume è un appuntamento fisso.

Sante Cassinadri
Sante Cassinadri e amici

“Sono qui con un gruppo di amici – spiega Alessandra Merolla (33 anni), di Cavola – appena possiamo veniamo al fiume, in piscina c’è troppo casino, si sta meglio qui. Le Fonti sono il nostro posto preferito, ci passiamo giornate intere, dalla sera alla mattina. Oggi abbiamo fatto una grigliata”.

Ci sono anche tre bambine che sono venute a piedi dalla Pietra, accompagnate da un adulto: Sara Tamagnini (9 anni), Giulia Costetti (11) e Sofia Corradini (10).

“Non veniamo spesso – dicono in coro – ma ci piace molto, è divertentissimo. C’è l’acqua e c’è una bella arietta fresca. Ci piace più della piscina. Speriamo di tornarci”.

C’è poi chi viene dalla città per trovare amici o parenti.

“Sono qui con mio marito, Federico Mattioli, e nostra figlia Mirjam – spiega Anna Longhi (45) di Parma –. Mio marito ha una casa a Casina. In genere, quando siamo qua d’estate, ci piace venire qui al  fiume, perché ci sono anche le fonti”.

Antonia Ferreri (44 anni), di Milano, ha la casa a Sologno, ed è alle Fonti con il marito e amici: “In agosto veniamo qui o facciamo delle passeggiate nei rifugi. La piscina è una cosa comune, possiamo andarci anche a Milano, il fiume è più rilassante. Siamo stati anche al Golfarone, un posto bellissimo, ma l’acqua è freddissima ed è un po’ impervio, con i bambini abbiamo un po’ di timore”.

Giordana Zobbi
Giordana Zobbi

Di Milano è anche Arianna Bozzi (39 anni), alle Fonti con Matilde (12), di Modena, Camilla (7), Erika (39) e Alessandra (31), di Carpineti. “Vengo spesso in vacanza a Carpineti – sottolinea – ma è la prima volta che vengo alle Fonti. Questa settimana ci sono venuta quasi tutti i giorni. L’acqua è pulita, c’è il sole, il vento e si sta tranquilli. In mancanza del mare va benissimo anche il fiume”.

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Arianna Bozzi
Arianna Bozzi

Boccede (Villa Minozzo)

Negli anni ’60, d’estate, era un divertimento andare al fiume.

“Quando ero piccola – ricorda Giordana Zobbi (59 anni), di Villa Minozzo –, andavamo al fiume, alle Boccede, per giocare con l’acqua, i girini, prendere qualche pesce, saltare da un sasso all’altro e raccogliere frutti nel bosco. Non per abbronzarci. Da Villa si scendeva lungo sentieri sterrati, a piedi, con qualche fetta di pane e la bottiglia dell’acqua. Alcuni tratti si facevano di corsa, con il terrore delle bisce e delle vipere. Non ci accompagnava nessuno. C’erano meno pericoli, eravamo più liberi e autonomi. E c’era molta più acqua nel fiume. Negli anni ’80 si andava con i bimbi a fare i pic nic al fiume, ma l’acqua non era sempre pulita. Poi è iniziata la moda dell’abbronzatura, e quella di andare in piscina e al mare”.

Anche Claudia Giorgini (38 anni), di Monza, i genitori originari di Bedogno e Sologno, ricorda le vacanze estive al fiume, con i cugini e gli zii: “I nostri genitori ci portavano tutti i pomeriggi a piedi alle Boccede, facevamo merenda lì con pesche e pane e nutella, poi tornavamo a piedi a Bedogno. Ci divertivamo molto. Vado ancora adesso al fiume, con mio marito, Paolo Risi (43 anni), e nostra figlia Viola (2). Quando non avevamo la bimba andavamo al Golfarone, dove si può nuotare e tuffarsi. Adesso andiamo alle Boccede. Facciamo costruzioni coi sassi e il bagnetto. La luce dura anche fino alle 8, 8,30 e ci si può fermare a mangiare”.

Antonia Ferrari
Antonia Ferrari
Enza C. e Bruna Costi
Enza C. e Bruna Costi

 

Vincenzo Sportelli
Vincenzo Sportelli
Sara, Giulia e Sofia
Sara, Giulia e Sofia
Cascata del Golfarone
Cascata del Golfarone
Anna Longhi
Anna Longhi

5 COMMENTS

  1. Speriamo anche che quest’anno ci sia gente molto più educata degli scorsi anni… spesso lungo la Gatta – Pianello, nelle piazzole adibite a pic-nic, era un specie di discarica a cielo aperto, visto che molti pensano bene di lasciare brutalmente le buste di plastica con gli avanzi di cibo e i rifiuti vari delle grigliate & C.!

    (Mauro Pigozzi)

    • Firma - Mauro Pigozzi
  2. I fiumi sono natura e bellezza e non solo d ‘estate. Quel che accade dà un segno del valore dei servizi della natura e dei beni comuni. I greti dei nostri torrenti sono frequentati perché c ‘è crisi, ma non solo. C’è anche una riscoperta della bellezza e c’ è il fatto che negli ultimi anni le acque sono meno inquinate e in qualche caso assolutamente balneabili. Non era così qualche anno fa. Avere fiumi e torrenti puliti è obiettivo possibile, alla portata di un buon governo locale. La “crisi” sta cambiando e cambierà consumi e valori. L’Appennino ha nuove opportunità, come questa, che vanno esplorate.

    (Fausto Giovanelli)

    • Firma - FaustoGiovanelli
  3. I nostri fiumi e torrenti sarebbero una risorsa come lo erano una volta, quando non c’erano tutti i vincoli e i divieti che hanno resi i nostri fiumi impraticabili a causa dei greti pieni di arbusti e di grossi massi che una volta venivano rimossi per fare spazio a diverse spiaggette, con piccoli gorghi, dove adulti e bambini si trastullavano nelle acque fresche per poi stendersi al sole sotto un ombrellone, oppure cercando riparo sotto qualche cespuglio in prossimità dell’acqua. Un posto molto bello sarebbe il Secchiello, sotto Villa Minozzo, in località tiro a segno; c’era una specie di spiaggia che con pochissima spesa si potrebbe ripristinare e rendere di nuovo fruibile per le tante persone che stanno riscoprendo questo angolo di Appennino. Vorrei rivolgere una preghiera ai nostri amministratori: forse la gente sta riscoprendo le bellezze dei nostri luoghi, è un’opportunità da cogliere, cerchiamo di sfruttarla al meglio andando incontro alle loro esigenze, stimolandoli a ritornare. Non chiedono poi molto, solo la possibilità di potersi stendere al sole dimenticando il frastuono delle città dove sono obbligati a vivere per buona parte dell’anno. Un saluto.

    (Beppe Bonicelli)

    • Firma - BonicelliBeppe