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“Un utente che deve e vuole pagare un servizio non deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare?”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Questa mattina (l'altro ieri, ndr) mia figlia, minore degli anni 18, in compagnia di una sua amica maggiorenne si è recata a Reggio Emilia utilizzando i mezzi di trasporto pubblico. Acquista un biglietto di andata e ritorno per il comune di Reggio e successivamente, a piedi, raggiunge la meta stabilita (premetto che mia figlia non frequenta la città di Reggio Emilia e quella odierna era una sua prima visita e forse sarà anche l'ultima). Al ritorno, per poter raggiungere il piazzale delle corriere, sale su un mezzo pubblico e si appresta a fare il biglietto alla macchinetta automatica installata sul tram.

Sorpresa: il costo della corsa è di euro 1,50, la macchinetta installata sul mezzo accetta solo monete e non dà resto, mentre mia figlia ha solo una banconota di piccolo taglio. Si rivolge all'autista per poter pagare la corsa, ma lo stesso non è addetto a fare biglietti. Comunque le viene consentito di rimanere sul tram e le viene anche detto di rivolgersi ai controllori. Ad una fermata la ragazza scende dal mezzo pubblico e viene controllata dal personale Seta, ai quali spiega le sue ragioni.

La risposta? Contravvenzione di 60,00 euro.

Nel verbale è scritto che il pagamento va effettuato entro giorni 5 e che dal 6° al 60° giorno la sanzione subisce un aumento di euro 20,00 raggiungendo la somma di euro 80,00, fino ad arrivare a euro 240,00 se pagata dopo i 60 giorni.

Contro il verbale può essere presentato ricorso entro 30 giorni o essere sentiti per dare le proprie motivazioni (non bastavano quelle di mia figlia all'atto della contestazione?). Chiamo Seta trasporti di Reggio Emilia ed un operatore gentilissimo mi spiega le modalità del ricorso e come poter ottenere un colloquio che sicuramente non avverrà nel termine di giorni 5 e che se le mie ragioni non prevalgono la sanzione aumenta fino a euro 80,00. In alternativa posso pagare 60 euro e se il mio ricorso/colloquio va a buon fine potrò chiedere il rimborso.

A questo punto mi chiedo: un utente che deve e vuole pagare un servizio deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare? Se sali su un mezzo pubblico di Seta e non hai monete ma solo banconote paghi la corsa 60 euro? E' possibile che Seta ponga l'utente in una trafila burocratica quando è lei stessa la causa del problema non permettendo alle persone oneste di pagargli il servizio? I zelanti controllori non avrebbero fatto meglio ad applicare il solo costo della corsa vista la manifesta volontà di pagarla? Dare un miglior servizio di informazione agli utenti costa tanto (almeno che gli venga detto di portarsi il salvadanaio con le monete)?

Altro particolare che ho raccolto è che le macchinette automatiche che Seta ha installato sui suoi mezzi hanno un tempo massimo per le operazione di erogazione del biglietto di un minuto... pena la mancata erogazione del biglietto e l'aumento del costo della corsa a euro 60,00... Immagino una coppia di anziani che non ha dimestichezza con questi aggeggi: pagherà una corsa 120,00 euro (povera pensione)? Dimenticavo... il ricorso viene giudicato da personale Seta...

Cari lettori, nel comune di Reggio Emilia girate in Ferrari... costa meno... I miei complimenti all'azienda Seta... E a voi le considerazioni.

(Raffaele)

 

24 COMMENTS

  1. Domanda: visto che i controllori non sono forze dell’ordine, perché mai dovrebbero avere il diritto di controllare la gente una volta scesa dall’autobus? Cos’è: gli sa fatica salire? Seconda cosa: l’autista mi risulta che sia obbligato a rilasciare il biglietto in caso di necessità. Se fossimo in un paese civile una volta dimostrati questi fatti otterreste anche un bel risarcimento! Che schifezza! Purtroppo non posso dare altro che la mia solidarietà al sig. Raffaele

    (Giuseppe)

    • Firma - Giuseppe
  2. “Seta, un nome e una garanzia”. Il servizio offerto al cittadino fa acqua da tutte le parti, in Francia quando sali su un bus c’è la famigerata macchinetta di convalida per chi ha il biglietto altrimenti il conduttore ha un apposito piccolo spazio dove detiene i biglietti, che hanno sì un costo maggiorato (di soli 10 cent) per i passeggeri ritardatari; in più dà il resto manualmente, se necessario. Naturalmente Seta è venuta in Italia per far “cassa” senza apportare le necessarie migliorie per il passeggero ma inasprendo a suon di sanzioni e quant’altro per coprire i costi di chi non paga il biglietto. Chi lo vuol pagare viene sanzionato, chi invece sale sul mezzo senza convalidare si va a sedere sino alla discesa tranquillo e beato, tanto anche se gli fanno la multa non la pagheranno mai, in quanto chi è dedito a questo uso e costume usa tutti i mezzi per non essere rintracciato… tanto pagano i fessi!

    (R.T.)

    • Firma - R.T.
  3. Giusto per fare un po’ di chiarezza e non criticare sempre i servizi: i controllori non sono forze di polizia, ma svolgono la funzione di pubblici ufficiali quando controllano chi viaggia sui mezzi pubblici o scende da essi, pertanto possono chiedere biglietto, documenti e elevare contravvenzioni se è il caso. L’autista, se non ricordo male, può avere i biglietti ma non è tenuto a dare resti in quanto non ha un fondo cassa e con l’introduzione delle macchinette che rilasciano il biglietto direi che il biglietto dato dall’autista non è più necessario. Nel caso specifico, non avendo la moneta, avrebbe potuto recarsi da un tabacchino o giornalaio che rilasciano i biglietti e prendere il tram successivo in quanto se per abitudine a chi salisse su un tram e dicesse che non ha moneta per il biglietto ma solo soldi di carta venisse permesso di restare, si darebbe adito a un precedente che verrebbe utilizzato da coloro che accampano scuse per non pagare. Pertanto l’autorizzazione a rimanere, visto che la macchina erogatrice dei biglietti era in funzione, è stata sicuramente fuori luogo, seppur mossa da motivi di comprensione. Probabilmente parlando con gli addetti al ricorso, usando la dovuta empatia, visto che mi pare proprio che nella protagonista c’era tutta la volontà di pagare e per questo va lodata, si potrà arrivare a un accordo, ma in quel momento direi che gli addetti non potevano fare altro per non dare esempi di cattive abitudini.

    (Ettore)

    • Firma - Ettore
  4. Prima di tutto il controllo deve essere fatto sul mezzo e non a terra, poi è vero che la macchinetta non dà il resto, per cui chi sale senza moneta non può fare il biglietto. E se succede un imprevisto e una persona deve salire sul mezzo, cosa fa? Rischia la multa? In questo caso, però, l’autista del mezzo avrebbe potuto spiegare ai controllori che la ragazza voleva pagare e non per colpa sua non le è stato consentito. La buona fede è stata punita e in questo caso si doveva usare il buon senso. Protestate con l’azienda, perché certe cose non debbono succedere. Sa, Sig. Raffaele, quante volte salgono persone che non hanno moneta e fanno il giro della gente che si trova sui mezzi per potere avere gli spiccioli per fare il biglietto? A me è capitato anche di pagarlo di tasca mia ad una signora che era nelle condizioni di sua figlia: a me è costato 1 euro e 50 e non mi ha cambiato la vita, mentre la signora ha evitato una bella e salatissima multa.

    (MC)

    • Firma - MC
  5. Bravo Claudio, parole sante. Mia sorella a Milano è stata multata per lo scarto di 10 centesimi mancanti al totale della corsa in metropolitana, costo che non era calcolabile prima di entrare. Ai vari rom, extracomunitari ecc. ecc. non vanno neanche a chiedere il biglietto. Complimenti, questa è l’Italia: se sei onesto e in buona fede vieni tartassato, bel modo di premiare l’onestà. Per galleggiare bisogna diventare disonesti e furbi.

    (Marco Galeazzi)

    • Firma - marco galeazzi
    • Signor Galezzi, molto spesso i “vari rom, extracomunitari ecc. ecc.” sono i primi ad essere controllati sui mezzi e alle discese; basterebbe frequentare i mezzi di trasporto più di una volta all’anno per rendersene conto. Per quanto riguarda il discorso dei biglietti di Milano, il costo del biglietto è facilmente calcolabile visto che i limiti dei biglietti urbani sono evidenziati sulle mappe della rete.

      (Marzia)

      • Firma - Marzia
  6. Ad educazione civica insegnavano che la legge non ammette ignoranza, se il biglietto sull’autobus si può fare solo a moneta si sale preparati, se non si sa ci si premunisce prima, se si è saliti senza saperlo e si scopre quali sono le regole, si scende ci si procura il biglietto o di fa moneta e si aspetta la corsa successiva, i tram urbani hanno una frequenza di 10/15 minuti.

    (Corrado Parisoli)

    • Firma - CorradoParisoli
  7. Una cosa non mi trova d’accordo! Mi sembra palese che se uno sale su un autobus deve avere le monete in tasca. La macchinetta dell’autobus è la bella copia dei distributori automatici presenti nell’ospedale, nella scuola ecc, credo che la moneta non sia rara da reperire.

    (Simo P.)

    • Firma - SimoP.
  8. Caro signor Corrado, va bene l’educazione civica, ma qui si passa da un estremo all’altro; da una parte gente onesta che vuole pagare regolarmente (vedi il caso in discussione), dall’altro gente che sistematicamente non paga (come dice Marco) e nessuno dice nulla forse per paura di reazioni spropositate verso gli autisti ed i controllori. Le leggi sono necessarie ma a volte vanno interpretate usando il buon senso, come la ragazzina che in totale buona fede voleva fare il proprio dovere di cittadina onesta ma è stata punita delle stesse persone che avrebbero dovuto educarla e tutelarla. Se questa è l’Italia che vogliamo, avanti pure, che c’è posto per tutti. Meditiamo gente, meditiamo…

    (Enrico 60)

    • Firma - Enrico 60
    • Per educare i giovani ci dovrebbero essere i genitori e non gli autisti ed i controllori, loro sono lì per fare il loro mestiere. Se l’utente in oggetto voleva pagare ne aveva la possibilità: scendeva, faceva il biglietto e risaliva sulla corsa successiva, perdendo lo stesso tempo che fare la stessa operazione all’arrivo, tanto più che all’arrivo avrebbe dovuto aspettare un altro autobus per obliterare, o si pretende che la corsa in oggetto all’arrivo aspettasse l’utente?

      (Corrado Parisoli)

      • Firma - CorradoParisoli
  9. Questa problematica, caro il mio Raffaele, rischi di poterla trovare in tutta Italia, o quasi. Le aziende di trasporto pubblico (private all’80%) non è che non possono cambiare ma, credo, che non vogliano proprio. In tutti i posti in cui sono stato, dall’Australia agli USA, io ho sempre fatto il biglietto direttamente sul bus dando i soldi al conducente del mezzo che svolgeva due ruoli: quello di autista e a sua volta di controllore, perché anche chi aveva l’abbonamento lo doveva mostrare all’autista prima di salire. Direi che il risparmio di personale salta all’occhio a tutti. Perchè SETA non copia chi lavora meglio?

    (Giovanni Vignoli)

    • Firma - GiovanniVignoli
  10. Trattasi di una minorenne con il senso civico di una persona adulta. Peccato che la persona adulta che avrebbe dovuto spiegarle il procedimento non l’abbia fatto. Complimenti alla ragazzina augurandole, per la prossima volta, anche per problematiche diverse, di trovare adulti con qualche neurone in più.

    (S.V)

    • Firma - S.V
  11. Per informazione: durante il periodo estivo alcuni autobus che transitano dal centro hanno una frequenza di 30, 40 e anche 60 minuti. Questo è il servizio anzi, il disservizio, di Seta con la conseguenza che si perdono le coincidenze con le corriere.

    (MC)

    • Firma - MC
  12. Sul sito dell’ACT è riportato “E’ comunque possibile acquistare i biglietti a bordo dei mezzi a prezzo maggiorato” (il link del sito:http://www.am.re.it/muoversi_pubblici/biglietti.php#NuoviBiglietti). Quindi l’utente non è tenuto a salire con il biglietto ma è l’autista che ha il preciso compito e dovere di emettere regolare biglietto a prezzo maggiorato. Se l’autista non svolge il suo lavoro è un problema dell’azienda e questo non può certo dei ripercuotersi sui passegeri.

    (XD)

    • Firma - XD
  13. Ma se l’utente doveva utilizzare l’autobus extraurbano (5 zone se si trattasse di RE-Castelnovo) per il rientro non poteva obliterare il biglietto di “ritorno” sull’urbano? Se non ricordo male i nuovi biglietti “mi muovo” sono in base alle zone e con validità necessaria per fare quel tipo di tragitto a prescindere dai mezzi usati, magari se ci fosse un dipendente Seta che potesse delucidare. In questo caso l’utente avrebbe ricevuto verbale per mancata obliterazione, avendo un titolo di viaggio valido ma non timbrato. L’abbonamento lo prevede di sicuro, i biglietti prima del “mi muovo” idem, bisognerebbe avere la conferma anche per i biglietti singoli nuovi.

    (Corrado Parisoli)

    • Firma - CorradoParisoli
  14. I commenti di alcuni lettori a difesa dell’azienda di trasporti non riesco a concepirli, soprattutto senza avere adeguata informazione: “credo che”, “dovrebbe essere”… vedi commento chiaro di “XD”!

    (Roberto Colombari)

    • Firma - RobertoColombari
  15. Penso alla semplicità, efficacia, cortesia dei servizi pubblici in altri stati europei. Mi chiedo perché dobbiamo sempre essere così, credo sia purtroppo davvero lo specchio più ampio di un sistema che non funziona.

    (FC)

    • Firma - FC
  16. Capisco e condivido in pieno lo sfogo ed il disappunto di Raffaele. Puntualmente all’inizio degli anni scolastici (tempi di abbonamenti…) mi viene il mal di stomaco a pensare ai trasporti pubblici. Gli anni scorsi mi sono rivolto anche ad organi di stampa locali per denunciare disservizi occorsi ai miei figli: prezzi aumentati degli abbonamenti, impossibilità di fare un abbonamento della durata di 9 mesi (come detterebbe il buon senso, visto che l’anno scolastico dura 9 mesi, ma lasciamo perdere il buon senso, non otterremmo grossi risultati), o mensile o annuale (?), sconti soppressi per fratelli/sorelle, pullman strabordanti di studenti (perchè corse in numero insufficiente) che non si fermano alle fermate e costringono i ragazzi che aspettano alle fermate successive a lunghe attese, anche d’inverno, in giro o nei bar (se una corriera carica 80 persone è tutto normale, se io caricassi 8 persone sulla mia auto, non credo…), pullman obsoleti che si fermano o addirittura si incendiano (ma la fanno la manutenzione dei mezzi?). Eppure i 500 euro che io pago per l’abbonamento di ogni figlio sono buoni. Io sto ancora aspettando risposte da SETA (ed ACT) alle mie lamentele, da anni, non abbia troppa fretta signor Raffaele e, comunque, in bocca al lupo!

    (Mauro)

    • Firma - Mauro
  17. Se salgo sul bus sapendo che è possibile pagare a bordo e vado di fretta, la mia prima preoccupazione è quella di sapere se ho i soldi per pagare, l’azienda dei trasporti che sa che il servizio di vendita dei biglietti a bordo è previsto dal regolamento, oltre che della legge, deve attrezzarsi per farlo funzionare. Semplice.

    (Beppe Nuzzo)

    • Firma - Beppe Nuzzo
  18. Io, come genitore di due ragazzi, condivido come il signor Raffaele le sue frustrazioni. A me sono arrivate tre multe sulla stessa linea 2 di Reggio Emilia, sempre a nome di mio figlio, tutte e tre senza un riscontro con un documento di identificazione, per legge il loro personale deve chiamare i Carabinieri per fare l’identificazione del passeggero, solo che per la compagnia Seta è più facile prendere il nome del passeggero, nome del padre e l’indirizzo senza nessun tipo di riscontro e via con le multe… poi ci tocca andare di là e di qua per provare che la persona in contravvenzione non è tuo figlio.

    (Se santis)

    • Firma - Se santis