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“La strada è loro proprietà?”

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Ciclisti a passeggioRiceviamo e pubblichiamo.

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Ormai ogni giorno che si viaggia sia con l'auto che a piedi ci si imbatte in patiti della bicicletta che in barba ai vari codici stradali e soprattutto al buon senso considerano la strada di loro proprietà. Anche oggi, mentre tornavo a casa, avendone due davanti, logicamente affiancati, ho suonato appena il clacson per annunciarmi: loro non solo non volevano lasciarmi strada ma hanno anche accelerato. In questi casi cosa fai? I casi sono due: o dai gas e li superi o stai dietro a loro che sono più lenti.

Poi ci sono i casi dove, durante le fiere, passano in mezzo ai banchetti pur di non prendere la deviazione prevista oppure quando devi scendere dal marciapiede per farli passare. Ora vorrei sapere cosa è giusto e come ci si deve comportare. Perchè se uno cammina lungo la strada si fa di lato al passaggio di un'auto e loro perchè non lo fanno?

(Un lettore)

 

19 COMMENTS

  1. Concordo con quanto scrive il lettore e ritengo che le forze dell’ordine, preposte anche alla vigilanza sulla sicurezza stradale, si adoperino per far rispettare il codice anche ai ciclisti e, laddove se ne ravvisi la necessità, li sanzionino. Io, come utente della strada, rispettando il codice, li temo perchè in molti casi costituiscono un pericolo per la circolazione.

    (Davide)

    • Firma - davide
  2. La cosa più preoccupante è il pericolo che arrecano questi comportamenti, sia per gli automobilisti che rischiano di fare incidenti sorpassandoli o cercando di evitarli che per loro stessi. Quante volte mi è capitato di essere alla guida della mia auto e di dover inchiodare, poichè dietro a una curva c’erano gruppi di ciclisti affiancati a fare chiacchiere. E per lo più mi sono beccato pure un sacco di insulti. Quando gli capiterà di finire sotto a un’auto, e gli auguro che non succeda mai, forse capiranno di non essere i padroni della strada.

    (Giuliano)

    • Firma - Giuliano
  3. In provincia di Reggio, nel corso di un anno, sono decine e decine i ciclisti investiti, gravemente feriti e con qualche morto. Non mi risulta che mai si sia verificato il contrario: che un ciclista abbia investito alcuno, tantomeno un automobilista, questo non assolve nessuno dai comportamenti maleducati.

    (Maurizio Pancotti)

    • Firma - MaurizioPancotti
    • Ma che ragionamento! È chiaro che auto contro bici ha la peggio la bici! Però è ora di finirla di stare affiancati. Solo quello gli si chiede. Io quando li incontro ho il terrore di prenderne sotto uno, specialmente quando ne trovi due o tre affiancati in una curva e magari ti incontri anche una macchina che viene dalla parte opposta. Ma se non interessa niente a loro essere arrotati almeno abbiano la buona educazione di non mandarci a quel paese se gli suoni il clacson! La buona educazione vale anche per loro.

      (Cm)

      • Firma - Cm
  4. Più di una volta a Vetto Cantoniera, ora che c’è il semaforo, mi è capitato di incrociarli mentre scendevano, incuranti del fatto che potesse esserci semaforo rosso o verde. Chiaro che se poi mi picchiano contro io mica mi faccio gran male.

    (Imerio Bolognini)

    • Firma - ImerioBolognini
  5. Provate a mettervi nella situazione opposta. Ovvero, prendete una bicicletta e provate a fare qualche chilometro, sia in centro abitato sia fuori. Vi accorgerete di quanto siano poco sicure le nostre strade, piene di buche (che in bicicletta possono farti cadere e magari finire sotto una macchina) e quanto poco senso civico ci sia da parte di molti automobilisti.
    Per fortuna, non di tutti! Sono d’accordo che i ciclisti non debbano stare affiancati; anche tra di loro c’è chi si comporta male, ed è giusto criticarlo. Però a chi mi dice che non pagano bollo e assicurazione io rispondo che i ciclisti non provocano morti in incidenti stradali, non creano inquinamento acustico e non creano tumori con i loro gas di scarico. Se poi vogliamo mettere altra carne al fuoco, chi va in bici solitamente gode di salute migliore rispetto ai sedentari, con evidenti risparmi per l’intero sistema sanitario nazionale (si vedano le statistiche di Olanda e Belgio, dove qualsiasi cittadino utilizza più la bici che l’auto). L’Italia è uno dei paesi industrializzati con meno senso civico nei confronti di pedoni e ciclisti; poi ci lamentiamo se abbiamo le città piene di smog. Continuiamo a non investire in piste ciclo-pedonali, convinti che siano soldi buttati via; Castelnovo ne è un esempio. Provate ad andare in Olanda o in Svezia (dove la bicicletta è usata nella quotidianità da milioni di persone) e guardate che educazione hanno gli automobilisti nei confronti di chi si muove a piedi o su due ruote…

    (Giuliano Rossi)

    • Firma - Giuliano Rossi
  6. “Nuovo codice della strada”, decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni.
    TITOLO V – NORME DI COMPORTAMENTO
    Art. 182. Circolazione dei velocipedi.
    1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro”.

    Quindi in centro abitato si può stare di fianco, fuori solo in fila “indiana”. Per sorpassare le bici si devono rispettare le indicazioni del codice (frecce, ecc) altrimenti si sta dietro senza suonare, come succede dietro a un trattore o altro. Il ciclista tiene le mani sul manubrio, non procede a zig zag, non risponde al telefono, si attrezza con le luci davanti e dietro e quando svolta lo indica can una manina. Resta che la strada non è solo delle bici, non è solo delle auto, la usiamo tutti e l’educazione non guasta mai.

    (MC)

    • Firma - mc
  7. Comunque questi ciclisti occupano uno spazio pubblico senza inquinare e senza pagare, ribadisco, bollo e assicurazione, mettendo spesso la propria incolumità in pericolo e cagionando disgrazie in caso d’incidente.

    (Una lettrice)

    • Firma - Unalettrice
  8. Ma sì, investitene qualcuno, siamo in tanti ad amare questo sport, la natura e vivere in modo sano, che uno in più o in meno non fa differenza… Tanto noi ciclisti siamo in tanti, tutti maleducati, tutti irrispettosi del codice della strada, tutti che si comportano male. E invece a chi guida ubriaco in auto e compie delle stragi non facciamoci nulla… Ah, è vero, loro pagano bollo e assicurazione (forse)…

    (Lucio, un ciclista)

    • Firma - Lucio
  9. Sono d’accordo col signor Lucio, ciclista già investito e con una protesi all’anca per colpa di una macchina che non si è fermata ad uno stop. Se fosse stato il contrario all’automobilista sicuramente andava meglio.

    (Romano)

    • Firma - Romano
  10. Credo che il signor Lucio ed il signor Romano forse abbiano frainteso l’articolo e lo abbiano fatto anche in malafede. Qui non si discute di tenere le parti di chi non ha rispettato uno stop e nemmeno si dice che tutti i ciclisti sono degli scellerati. E di sicuro non tutti gli automobilisti sono degli assassini patentati e non tutti i ciclisti sono delle mandrie al pascolo. Però è anche vero che SPESSO e VOLENTIERI i cicloturisti o i ciclisti che si credono al Giro d’Italia, formano ammassi semoventi che occupano l’intera carreggiata di circolazione e sono talmente presuntuosi da non accennare al minimo spostamento anche se sollecitati acusticamente in modo educato (esperienza personale provata più volte nei fine settimana estivi). E poi ci si domanda perché la categoria viene tanto bistrattata. E’ la stessa storia per i motociclisti. Noi mototuristi veniamo tutti considerati dei pericolosi “smanettatori”, ma non vuol dire che per un acino d’uva marcio, l’intero grappolo lo si debba considerare tutto marcio.

    (Fabio Mammi)

    • Firma - fabiomammi
  11. Meno corruzione e più piste ciclabili parallele alle strade veicolari dove servono! Come mai in Austria ce ne sono tante in montagna fin dagli anni ’80? Anche loro avevano problemi di bilancio, non erano un paese economicamente forte. Qui forse li hanno spesi male, spesso accaparrati dai lobbisti di tutti i quartieri?!

    (Marco)

    • Firma - marco
    • Sono d’accordo con lei che le piste ciclabili ci vogliono e che le risorse necessarie a farle vanno trovare magari attraverso minori sprechi, ma credo anche che bisogna cambiare la mentalità di una buona fetta di italiani. Poche settimane fa ero in Lombardia per lavoro e lì di piste ciclabili ce ne sono per molti chilometri (non so se è la regione con più km ma sicuramente molti di più rispetto all’Emilia), ma sa chi le utilizzava? La signora che probabilmente andava a fare la spesa, lo studente che probabilmente andava a farsi la partitella con gli amici, l’operaio che vista la bella giornata aveva deciso di lasciare l’auto in garage, ma non uno che è uno dei cicloamatori che viaggiano in gruppo, forse si vergognano…? E visto che anche sulle nostre strade il problema non è il singolo (esattamente come per i motociclisti) ma i gruppetti organizzati che pensano di essere i padroni delle strade, prima di costruire inutilmente delle ciclabili bisogna cambiare la loro testa altrimenti si rischia di sprecare ulteriormente risorse per opere inutilizzate.

      (ty)

      • Firma - ty
  12. Vogliamo dei ciclisti fra gli amministratori degli enti locali. Stabilire anche per loro una tassa! Pagano solo le altre categorie?! Tasse e buone pedalate a tutti. Saluti in volata e ai politici che vanno in bici…

    (Una lettrice)

    • Firma - Unalettrice
  13. Non voglio dare contro ai ciclisti, ma è anche vero che molti di loro non rispettano le più elementari norme di sicurezza. Mi è capitato più volte di recarmi a Reggio Emilia verso sera, ho incontrato diversi fruitori di velocipedi sprovvisti di luci o almeno del giubbotto ad alta visibilità. Perché le forze dell’ordine non intervengono?

    (Il Grillo Parlante)

    • Firma - IlGrilloParlante