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Passi lunghi e ben pensati

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Un momento dell'incontro

Più di cento persone hanno fatto dei passi insieme lo scorso week end, attraverso parole e pensieri condivisi. Il corso di formazione che vedeva coinvolte le agenzie educative aveva come tema “I Passi”, era rivolto a chi in Appennino si occupa di educare, ma anche a chi sull’Appennino ci lavora, ci cammina e va avanti.

Sono stati due giorni intensi, evocativi, caleidoscopici, costruiti a più voci.

Un brain storming di idee e spunti. Impossibile qui riportare, elencare, citare. Sarebbe riduttivo e parziale.

Solo alcune note a margine, in ordine sparso. Un precipitato di senso, qualcosa del molto che resta, dopo aver ascoltato amministratori, dirigenti scolastici, relatori e colleghi.

Fare un passo avanti e due indietro: si è riflettuto sul processo psicologico ed evolutivo che comporta avanzamenti, fasi di assimilazione e accomodamento dell’apprendere. Nel tempo e nello spazio. I docenti spesso si sentono responsabili di costruire la strada degli apprendimenti con costanza e devozione, transitando a disagio negli spazi vuoti, affetti da un horror vacui (la paura del vuoto) che provoca ansia. Se ci ricordiamo che la crescita è un movimento a spirale con accelerazioni e arresti, il “non lo so” è il primo passo da cui partire insieme. La capacità di stare sospesi nel vuoto implica l’abilità di decentrarsi, aspettare, dialogare e mettersi in ascolto. Il vuoto non vissuto come mancanza, ma come possibilità di infinite scelte successive. Educare al silenzio come momento utile e necessario per trovare le parole per dirlo è parte fondante dell’iter educativo. Fare amicizia col silenzio come una stanza amica in cui andare per elaborare significati, è un obiettivo da porsi, da proporre. Come direbbe lo psicologo inglese Wilfred Bion, nell’accompagnare la crescita in fase di sviluppo il genitore, e nello specifico l’educatore, accoglie l’incertezza del non capire e restituisce strumenti per “dare un nome alle cose”. Includendo in questo la conoscenza di sé e anche le emozioni, costruendo insieme una grammatica emotiva, dove il docente per primo affronta questo viaggio per se stesso, per poi passare il testimone, contenendo l’alunno, fino a quando non sarà in grado di far da sé.

Passo carraio: i passi sono passaggi, aperture di senso. Linea di demarcazione, valico e differenziazione tra un prima e un poi. Di qui e di là. Nell’attraversamento è fondamentale la consapevolezza costante, un dialogo con se stessi e con l’alterità perché solo se so da dove vengo posso capire dove sto andando, solo se so chi sono io posso vedere e capire, includere te.

I passi sono luoghi non solo geografici, ma di parole, di incontri, di tempi, linee feconde del possibile. I passi sono linee di confine che servono a sostare. A riflettere sulle diversità. Una goccia nel mare non sa di essere goccia fino a quando non esce. Varcare il limen, la soglia, è allontanarsi. Per vedere bene ci vogliono cannocchiale e microscopio. E tenere in mente entrambe le visioni.

Facciamo quattro passi:  se immaginassimo il camminare sul territorio come fosse un corpo o una tela i nostri passi creerebbero un disegno continuo, la mappa del nostro passaggio sulla terra. Si impara con i sensi, col corpo e l’oggetto non è l’esperienza. Il corpo che si relaziona col mondo ci rimanda al concetto di limite, a cui si arriva sempre attraverso un percorso.

A due passi: è qui vicino, vicinissimo il Parco. Per molti significa casa, abitare. E da lì spostarsi, muoversi. Il movimento non è solo sulle gambe, sui sentieri, ma sulle strade. E chi qui ci vive sa quanta distanza bisogna percorrere per arrivare da qualche parte. Ma la scomodità diventa anche opportunità e stimolo alla ricerca, e  mentre si percorrono le linee dei viaggi, la distanza diventa opportunità per riflettere, stimolo a non fermarsi ai piedi dei pendii ma percorrere orizzonti economici e culturali talvolta a passo d’uomo, altre volte a passi da gigante, tal altra rischiando di fare un passo falso, ma senza mai fermarsi. La gente d’Appennino ha gambe buone e idee fresche. Passo richiama passaggio, ma anche passato.

Partendo da radici ben ferme, si può ripassare di qui portando del nuovo, negoziando ciò che già c’è con uno sguardo anche sul lontano. Cedendo il passo ai giovani che qui hanno voglia di investire e pensieri nuovi da spendere per recuperare quello che già c’era come volano per riscrivere un futuro possibile. Prima di fare una cosa è necessario che qualcuno ci creda capaci, perché ci si pensa a partire dai pensieri con cui si è pensati. Un Appennino pensato e ripensato, aggiornato andando di pari passo col mondo, danzando tra il qui e l’altrove.

Sono stati due giorni densi di parole, fucina feconda di incontri da cui prendere per poi portare a casa, a scuola.

CCQS e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano insieme hanno accolto, proposto e ascoltato. Pensieri a voce alta, in una cornice immersa in una natura invitante a farsi conoscere, attraverso colori e sapori ben composti in una melodia di sottofondo che ha coniugato bellezza e bontà. Tanti visi, tante menti da ascoltare e con cui confrontarsi. Molteplici i germogli nati che si condensano in due forti proposte per una riflessione da riprendere: imparare a so-stare nel vuoto, e ragionare su identità.

In tempi dove si fa prima a non fare, è stato fatto. Grazie a chi l’ha reso possibile.

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Il corso si proponeva:

PROGRAMMA

Titolo:“I Passi”

Luogo: Cerreto.   “Luogo che scandisce il punto focale del passaggio tra il clima e l'habitat europeo continentale e quello marittimo e mediterraneo. Il confine storico tra la penisola e il continente. Confine intercorso tra Romani e Galli oboi, tra Longobardi e Bizantini, tra tedeschi e alleati nell'inverno del '44. È perenne confine tra l'habitat dell'abete e quello dell'ulivo, tra gli inverni con la neve e il vento del mare, tra la cucina che condisce col burro e quella che invece fa uso dell'olio”.

Metodologia del corso: il tema verrà affrontato, come di consueto, con un taglio transdisciplinare per garantire uno sguardo largo sui contenuti ambientali ed educativi. I contributi dei diversi relatori saranno ripresi in alcuni momenti di sintesi e riflessione per sottolineare e condividere i passaggi più significativi sul piano pedagogico ed ipotizzare una loro traducibilità sul piano didattico.

Appuntamenti

1^ giornata – Venerdì 13/09/13 presso Park Hotel, Cerreto Laghi

Mattina:

ore 9,00 saluti;

ore 9,30 obiettivi e programma del corso,  Chiara Torlai, responsabile del CCQS;

ore 9,45 “Due passi avanti ed uno indietro: la metafora della crescita” Viviana Tanzi, pedagogista, formatrice. consulente del CPP di Piacenza;

ore 11,00 - 13,00 “Passi sul limite della Wilderness", riflessioni tra antropologia,  corpo, arte  e paesaggio,  Paolo Maccagno , architetto, antropologo del paesaggio,
fondatore della pratica filosofica “Silent Wild Invasion”.

Pomeriggio:

“Vie di crinale e parole di passo: cammini tra i due versanti dell’Appennino” Clementina Santi, storico e critico letterario e Fabio Baroni, esperto e ricercatore di storia e tradizioni locali;

ore 16,45 - 19,30 Escursione lungo i  sentieri del Cerreto con tecniche di  Nordic Walking, Fabrizio Silvetti, alpinista, guida ambientale e insegnante presso l’I.S. Cattaneo di Castelnovo ne’ Monti  e Sandra Evangelisti, insegnante di Educazione Fisica presso l’I.S. Cattaneo di Castelnovo ne’ Monti;

ore 19,30 Aperitivo e saluti del sindaco Paolo Bargiacchi - Comune di Collagna;

 ore 20,30/21,00  “Cena euro-mediterranea” (con menù e vini di Mare e d'Appennino), proposta dal ristorante “Giannarelli - Passo del Cerreto”;

a seguire incontro con  Giorgio Galassi e il progetto di: Lassociazione.

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 2^ giornata – Sabato 14/09/2013 presso Park Hotel, Cerreto Laghi

Mattina:

ore 9,00 Apertura lavori, Viviana Tanzi, pedagogista, formatrice, consulente del CPP di Piacenza;

ore 9,30 - 11,30 “Scuola e Formazione come elementi di competitività dei territori” Fausto Giovanelli,  presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano e Alberto Seligardi, responsabile settore formazione Unindustria Reggio Emilia;

11,30 - 13,30  “I passi nella scoperta scientifica” Berenice Cavarra – storica della Scienza, docente e ricercatore presso il Dipartimento Educazione e Scienze Umane - Università di Modena e Reggio Emilia;

Pomeriggio:

14,30 - 16,30 Andare avanti passo dopo passo: riflessioni, rilanci ed ipotesi di lavoro per il nuovo anno” -  dibattito, conduce Viviana Tanzi, pedagogista, formatrice, consulente del CPP di Piacenza;

trasferimento a Cerreto Alpi;

17,00 - 18,30 “Parole di pietra: percorso attraverso il borgo di Cerreto Alpi seguendo le parole di Casa d’altri” Silvio D’Arzo, Clementina Santi, storico e critico letterario.

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