Home Cronaca “In Appennino un festival musicale nazionale per i giovani”

“In Appennino un festival musicale nazionale per i giovani”

4
0
Maurizio Ferrari 1 (9.9.2013)
Maurizio Ferrari

Ottimi riscontri per la scuola estiva, alias “summer school”, conclusasi qualche giorno fa presso la sede castelnovese del “Merulo” dell’Istituto superiore di studi musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti. Siamo al secondo anno dell’esperienza e in questo 2013 il periodo di svolgimento si è protratto dal 23 agosto al 12 settembre u.s.

Abbiamo incontrato l’ideatore, che è pure lo stesso direttore della scuola, il prof. Maurizio Ferrari, che ce lo ha confermato.

“L’obiettivo è di favorire i contatti tra gli studenti tra loro e gli insegnanti, in un ambito che ha respiro europeo”, dice. “E qui in montagna si può arrivare a creare un centro didattico di alta formazione che si abbina all’aspetto esecutivo, i concerti”. “Alcuni appuntamenti musicali che si sono succeduti sono stati strepitosi. Penso ad esempio all’orchestra dei bambini a Ligonchio, al castello di Sarzano, un luogo che ha entusiasmato gli studenti…”. “Studenti che – sono sempre parole di Ferrari – sono arrivati in buon numero: dalla città, dal “Peri”, ma anche, per un buon terzo, da fuori, anche da città come Parigi e Salisburgo”.

“Del resto, avevamo grandi nomi, come, per farne qualcuno, il pianista virtuosista russo Andrei Gavrilov, il contrabbassista Klaus Stoll, il clarinettista della “Scala” Fabrizio Meloni, il cornista già “London Sympony” David Pyatt…”.

Il direttore dell’Istituto musicale reggiano sottolinea poi la novità che quest’anno è stata introdotta, quell’abbinamento tra cultura locale e musica, che “è un aspetto poco affrontato e che ritengo abbia bisogno di essere riscoperto”.

Ferrari sottolinea poi anche l’aspetto economico rivestito da una tale manifestazione, che ha portato sul territorio per quindici giorni un buon numero di persone: “Si fa conoscere l’Appennino, i locali spesso sono stati esauriti. Valuto circa sul migliaio le persone che si sono spostate quassù. Un indotto perciò piuttosto importante”.

In conclusione: “Un risultato straordinario. E’ difficile trovare nel mondo conservatoriale questo tipo di esperienze. Credo che vi siano ampie potenzialità per pensare un futuro festival nazionale (o anche oltre) legato ai giovani, da svolgersi qui in montagna…”.