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Maleducati al Passo di Lama Lite con motoslitte

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slitte3Un nostro lettore che si firma con nome e cognome e che mette a disposizione la documentazione di quanto scrive, denuncia quel che segue e ci invia tre foto (compresa quella di copertina) che riproduciamo.

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Domenica (ieri) mattina mentre camminavo nel beato silenzio del Passo di Lama Lite (vicinanze rifugio Battisti) sono arrivate 4-5 potenti motoslitte a sgommare su e giù nel cuore del Parco.

Dopo un iniziale momento di sgomento ho tirato fuori il telefonino e documentato con foto/video quanto stava accadendo.

Per bella risposta i signori alla guida di quei mostri della neve hanno addotto argomentazioni piuttosto fantasiose  a sostegno del loro autoproclamato diritto a percorrere con i loro mezzi motorizzati l'area del Parco.

Sostanzialmente si riassumevano nel "il Parco e la gente che va a piedi non ci devono rompere i ***** perchè qui è terra anche nostra!". Spero che in futuro gli enti preposti alla regolamentazione e alla sorveglianza degli accessi dei mezzi motorizzati nell'area del Parco possano adoperarsi per far rispettare questi sacrosanti divieti! Penso che fenomeni di questo tipo oltre a calpestare l'ambiente calpestino anche la buona educazione... sotto i pattini delle motoslitte!

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28 COMMENTS

  1. Segnalazione giustissima! Sarebbe gradito che Forestale, Ente Parco o chi di competenza attuasse i controlli necessari, dato che ciò si verificava molto spesso anche lo scorso anno. Purtroppo parecchie motoslitte erano presenti molto spesso sulle piste dismesse di Febbio a zonzo per gioco. Rispetto dell’ambiente e della montagna inesistente, basterebbe un controllo che richieda loro i permessi per circolare ma non l’ho mai visto fare, purtroppo!

    (Giuli)

    • Firma - Giuli
  2. Non so chi fosse alla guida di quelle motoslitte e nemmeno se avessero motivi validi, se non, come dire… ludici, per trovarsi in quel posto con quei mezzi. So però che come Federazione Motociclistica è anni che cerchiamo, spesso faticosamente, a volte persino conflittualmente una convivenza tra la pratica del motociclismo fuoristrada (enduro, trial) e le pubbliche amministrazioni. Addirittura la regione Emilia Romagna, seppur dopo mesi di incontri, riunioni, polemiche, accese rivalità tra i vari portatori di interesse, CAI, Legambiente, FMI, UISP, FIF, cacciatori etc, etc, è riuscita nell’intento di arrivare all’approvazione di una legge condivisa che autorizza e regolamenta l’utilizzo con mezzi fuoristrada del territorio. Ora con l’inverno riappaiono le motoslitte, peraltro impossibili da identificare in quanto mezzi non omologati e quindi privi di targa, che scorrazzano più o meno impunemente dove è più abbondante il manto nevoso. Zone vietatissime, sulla carta, a tutti i mezzi a motore in quanto inserite nel così detto alto crinale ed in zone Parco. Qualcuno obietterà che i “diritti” di chi percorre mulattiere e sentieri in moto sono, o potrebbero, essere i medesimi per chi utilizza la motoslitta; ma, vivaddio, se le regole esistono per gli uni non si comprende come non debbano esserci per gli altri. O no ?

    (Paolo Comastri, delegato provinciale Federazione motociclistica italiana)

  3. Quella segnalata risulta essere una violazione alle norme di salvaguardia del Parco nazionale. Ho inoltrato la documentazione al nostro Coordinamento territoriale per l’Ambiente del Corpo forestale dello Stato che provvederà di conseguenza. Ringrazio chi ha prodotto il materiale fotografico e chi l’ha pubblicato in quanto sarà utile per le indagini e, più in generale, a far rispettare le norme vigenti. Invito i cittadini a collaborare con noi anche inviando eventuali segnalazioni a: [email protected].

    (Giuseppe Vignali, direttore del Parco)

    • Firma - GiuseppeVignali-DirettoredelParco
    • Un umile consiglio, da cittadino italiano, indirizzato alle istituzioni, in questo caso al Parco Appenino Tosco-emiliano, ma che sicuramente vale a tutto il territorio nazionale: rendete possibile una collaborazione tra sportivi motoslittai e Ente Parco, Corpo Forestale ecc…, schiacciare neve con dei cingoli di gomma non è un danno nè per la natura nè per gli animali. Istruiteli tramite corsi di comportamento di primo soccorso obbligatori, rendeteli visibili come collaboratori del territorio con una pseudo divisa, in poche parole date loro una respnsabilità sia per gli altri che per il territorio e loro possono essere sicuramente un aiuto e non un danno come si può credere. Sono sicuro che lo farebbero volentieri e ne avremmo da guadagnarci tutti! Il territorio è grande e di soldi da buttare non ce ne sono più per perseguire chi magari vuol fare il furbo. Un amante degli animali, della natura e del territorio.

      (Giuseppe Prampolini – Icewolf Sleddog Team)

      • Firma - GIUSEPPE-PRAMPOLINI-Icewolf-Sleddog -Team
  4. Ho incontrato anche io i quattro tipi in questione, mentre a tutta velocità salivano lungo la strada forestale che da Civago porta al Battisti. Stavo scendendo con gli sci e per poco non mi tirano sotto, sembravano impegnati in una gara tra loro. Come accade spesso la sbarra sul ponte era aperta, quindi non hanno nemmeno tribolato a passare. Un po’ di controlli da parte delle autorità competenti e tre minuti per rinchiudere la sbarra non guasterebbero.

    (Andrea)

    • Firma - andrea
  5. Rispondo a nome di quei 5 motoslittai cosiddetti “maleducati”. La cosa più triste è avere incontrato un “amico turista”, una volta lo si poteva chiamare così. Ma è la persona che ha scritto questo post. Noi ci siamo fermati a salutarti e tu non ci hai nemmeno degnato del saluto. Io direi che questo è da considerarsi un comportamento da “maleducato” e soprattutto ti sei soffermato a fotografarci e filmarci per poi scrivere questo articolo. Vergogna! In quarantun’anni nessuno mi ha mai considerato così, anzi… Velocemente riepilogo alcuni fatti, sono stato chiamato assieme agli amici delle motoslitte per portare soccorso lassù sotto la bufera, quando il gatto delle nevi è rimasto sotto alla valanga o quando persone che si sono smarrite nei boschi in condizioni meteorologiche pazzesche e noi siamo stati sempre disponibili per i soccorsi. Per fortuna sempre vicende tutte a lieto fine. Per chi come te odia i motori, ed in questo caso le motoslitte, chiedo se hai appena un po’ di buon senso ed “educazione” di non andare a straparlare in giro e creare polemiche vane per un non so che. Ma pensa più che altro che le persone come te è meglio perderle che tenerle nel paniere degli amici.

    (Nicola)

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    Tralasciando il merito, ci si permetta un rilievo solo tecnico. Cioè che il fatto di avere contribuito in passato ad azioni meritevoli non dia alcun “pass” per successive “compensazioni”. In questa come in qualsiasi altra occasione.

    (red)

    • Firma - Nicola
    • Ciao Nicola, congratulazioni per i buoni interventi del passato, però dato che c’è un divieto (come fatto presente anche dal presidente del Parco), questo andrebbe rispettato! Nessuno dovrebbe essere esente, salvo particolari permessi che è giusto non vengano concessi per gironzolare la domenica, ma solo per motivi seri di soccorso o per necessità dei rifugi, al massimo. Sarebbe il caso che tali vicissitudini non si ripetessero. Se amate questi luoghi potete fare una passeggiata come gli altri, godervi ambienti, panorami e non rovinarli.

      (Giuli)

      • Firma - Giuli
  6. Buongiorno a tutti, mi chiamo Giuseppe Prampolini, abito a Como ma soprattutto sono a uno dei partecipanti con la sua muta di cani alla ormai famosa traversata appenninica con cani da slitta “Balla coi lupi”. Fino a 7 anni fa non conoscevo le vostre montagne, i vostri luoghi fantastici e i vostri paesini isolati e spesso abbandonati in inverno e sicuramente come me tante migliaia di (probabilmente sono di più) persone che lo hanno conosciuto tramite il documentario “Traversata appenninica con cani da slitta” che da tre anni viene trasmesso su più di 40 televisioni a turno tutto l’anno. Mi sono reso conto che il vostro territorio sta morendo, è sconcertante vedere come è abbandonato sia dalle istituzioni che dalla popolazione, soprattutto in inverno. Impianti sciistici totalmente chiusi, strutture turistiche fantasma ecc…, vabbè questo è quello che ho visto. Questo per mettervi a conoscenza che questa manifestazione è supportata dalle stesse persone a cui state puntando il dito, non mi metto a discutere sulla loro guida, io non c’ero e non posso giudicare, ma ripeto, volevo mettervi a conoscenza di questa realtà: i loro sopralluoghi e monitoraggio del territorio rende possibile questa unica realtà concreta nel periodo invernale! Io, personalmente, non ho molti problemi a correre con i miei cani, sono praticamente a confine con la Svizzera, quindi… Ma quello che ci tengo a farvi sapere è che con un pugno di persone volenterose e affiatate siamo riusciti a fare una cosa grandiosa, soprattutto per il vostro territorio, cosa che neanche nelle più rinnomate stazioni turistiche in Italia sono riusciti a fare. Questo è quanto, meditate gente!

    (Giuseppe Prampolini – Icewolf Sleddog Team)

    • Firma - GIUSEPPE PRAMPOLINI Icewolf Gleddog Team
    • Signor Prampolini, preso atto di eventuali meriti dei motoslittisti al successo della manifestazione a cui ha partecipato, il problema qui discusso, vede, è sul rispetto o meno di regole a cui i normali cittadini dovrebbero sottostare, nessuno escluso. La regola in particolare dice che in quei luoghi è vietato il transito ai mezzi a motore. Ovviamente devono poter rimanere oggettive esclusioni in caso di emergenze o necessità (soccorsi o attività dei gestori dei rifugi), tutti casi in cui l’autorità competente concede il transito. Perciò se si ritiene che l’attività di queste persone con i propri mezzi è necessaria alla realizzazione di manifestazioni come quella da lei citata, immagino si dovrà prima richiedere permesso all’ente Parco nazionale o all’amministrazione comunale e se ritenuta fondamentale verrà concessa, ma limitatamente alla manifestazione. La scorribanda domenicale non mi sembra rientri in tale caso, anche se fatta dalle stesse persone che a vario titolo hanno contribuito ad altre meritevoli azioni. Il problema della morte dell’Appennino che lei cita (non farei comunque cambio con Bormio, Cervinia o altre amenità alpine) non mi sembra sia legata ad un sacrosanto divieto di transito. Inoltre non mi pare che nelle altre province sia tutto concesso come vuole fare intendere. Nei parchi alpini il transito con mezzi a motore sui sentieri è vietato anche in modo più duro che dalle nostre parti.

      (Jarno Dall’Asta)

      • Firma - JarnoDall'Asta
      • Certo, nessuno dice che sia lecito trasgredire alle regole. Il mio mettervi a conoscenza di quanto descritto è solo una riflessione per non accanirvi, siamo tutti esseri umani.

        (Giuseppe Prampolini – Icewolf Sleddog Team)

        • Firma - GIUSEPPE-PRAMPOLINI-Icewolf-Sleddog-Team
  7. Nicola, appunto che hai 41 anni, non credi che il rispetto sia il primo dei motivi per cui il tuo “ex” amico ha scritto questo articolo? E, invece di criticare lui, perchè non pensi che potevate davvero far del male a qualcuno con le vostre motoslitte in un posto dove, a quanto ho capito, comunque non si sarebbe potuto accedere con tali mezzi? Si fa prima a criticare che a far un esame di coscienza. Ah, 41 anni e non sentirli…

    (Miki)

    • Firma - Miki
  8. Secondo me basterebbe un po’ di buonsenso e un po’ di moderazione a tutti i livelli, senza imbarcarsi in polemiche, ripicche e vendette tra chi “ama la natura” e che “ama il motore”. Se ci pensate si parte dagli ecologissimi pedoni/escursionisti, che buttano cartacce e bottigliette di qua e di là (per non parlare dei boscaioli che lasciano cassette piene di bottiglie di vino sparse nel bosco…) si passa poi ai cicloturisti che pedalano in file da tre o quattro affiancati anche sulle statali e guai a suonare il clacson, poi ci sono i motocrossisti e i fuoristradisti che vanno ad arare i campi a gratis. Ed ora i motoslittari, il problema non è la categoria a quale appartieni, il problema è il modo di comportarsi: personalmente tante volte ho incrociato motociclisti in furistrada che non andavano troppo veloci ed al primo ostacolo rallentavano, per cui non mi hanno creato nessun fastidio. Certo che se mi fossero passati di fianco a manetta riempiendomi di sassi e polvere, qualche madonna gliela giuravo pure io… e penso che debba essere così anche per le motoslitte, se percorrono tranquillamente, a motore, le carraie o i sentieri innevati. Non mi sembra un problema drammatico, diverso è se si inseguono a rotta di collo per strade forestali e o sentieri dove è possibile incrociare altre persone. Anche gli scialpinisti, dal canto loro, si devono dare una calmata, perchè la strada forestale che va da Civago alla segheria e oltre, o quella che va da Monteorsaro al Passo Cisa e Montecagno, non sono piste ad uso esclusivo di chi scende a razzo con gli sci, lì sì che ho rischiato di scontrarmi con pazzi esaltati che scendevano senza avere in nota nessuno, almeno le motoslitte le senti da lontano… Per cui una soluzione potrebbe essere: diamoci tutti una regolata, siamo tutti partecipanti alla vita travagliata di questo parco, cerchiamo di ripettarci e pensare che, anche se non vediamo nessuno intorno a noi su per montagna, non siamo lì da soli e tutti hanno il diritto di stare lì in pace, che siano saliti in motoslitta o con le proprie gambette.

    (E. Montorsi)

    • Firma - montorsi e.
  9. Basterebbe un po’ di buon senso, io girando a cavallo ho incontrato molte volte i motociclisti che praticano enduro e trial, devo dire che si sono sempre comportati in modo educato e prudente alla vista dei cavalli. Non credo che le motoslitte, se effettuano una manutenzione regolare, possano inquinare, se è questo il motivo per cui non possono entrare nel parco. Se invece si parla di sicurezza, beh, negli spazi aperti c’è ampia visibilita, non vedo il problema. A volte le manovre di un mezzo come una motoslitta potrebbero apparire, a gente che non ha familiarità con la disciplina “pericolose”, il rumore, la neve che si alza, magari sono assolutamente nel limite di sicurezza, magari no. A me se dicessero che non posso girare a cavallo nel parco (un cavallo fuori controllo può essere molto più pericoloso di una moto e rlascia deiezioni), girerebbero molto. Se dicessero che le slitte con i cani sono pericolose perchè un cane può mordere, lo sciatore perchè ti investe, la catena diventerebbe lunga e ci sarebbero divieti per tutti tranne gli scoiattoli. Buon senso e allegria.

    (Giovanni)

    • Firma - Giovanni
  10. Basterebbe anche solo chiudere la sbarra ad ogni passaggio dei gestori dei rifugi. Io risiedo in zona e capito molte volte alla sbarra della strada forestale che conduce al rifugio Segheria e al rifugio Battisti. Sia in estate che in inverno la sbarra è sempre puntualmente aperta, senza alcun tipo di lucchetto. Non credo sia una grossa fatica scendere dal proprio mezzo dopo il passaggio della sbarra e chiudere la stessa con un lucchetto… o forse i gestori vogliono incentivare il numero di presenze ai rifugi grazie alla comodità di recarvisi con le autovetture? Con questo non voglio certo giustificare i quattro ragazzi in motoslitta che, conoscendo bene la zona, conosceranno altrettanto bene i suoi divieti.

    (Carlo Rivi)

    • Firma - CarloRivi
  11. Le regole ci sono e bisogna rispettarle, punto. Altrimenti ognuno fa i suoi e non si viene a capo di niente. Ugualmente a questi signori sono da criticare quelli che vanno a funghi in trial o che si fanno delle scampagnate in alta quota con la loro moto. In passato ho avuto anch’io una moto da enduro, mi divertivo a sgommare nel fango, ma non giravo all’interno del parco perchè le regole le rispettavo. Nessuno toglie il merito a questi signori che hanno effettuato soccorsi e assistenza in passato, ma ciò non giustifica assolutamente il fatto che possano girare come, quando e dove vogliono. Saluti e buona montagna (in serenità) a tutti.

    (Alessandro)

    • Firma - Alessandro
  12. Salve, non voglio dare ragione o torto a nessuno, però secondo me si dovrebbe usare un po’ più di buon senso da entrambe le parti. Mi piacerebbe sapere: dove devono andare a girare con delle motoslitte? Forse al campo volo a Reggio Emilia? Sono persone che hanno una passione come quello che va a piedi, in moto, a cavallo, in quad, ecc. ecc. Perché non viene dato loro una zona o un posto dove poter girare tranquillamente senza polemiche? Come ultima cosa vorrei chiedere a Giuli: che danni hanno fatto di così irreparabile? Che cosa hanno rovinato? Buon divertimento a tutti.

    (Marco)

    P.S. – Complimenti a Giovanni e E. Montorsi che con due commenti hanno riassunto i problemi veri in poche righe.

    • Firma - Marco
    • Marco, ti rispondo molto brevemente: vivono animali in quei luoghi, non ci siamo solo noi, anzi è casa loro, non mi sembra giusto disturbarli! Non penso siano silenziose le motoslitte. Lasciamo poi perdere l’inquinamento dei carburanti… Problema non è se succede una volta, ma se inizia a ripetersi continuamente. Le motoslitte perchè non possono circolare, come quad e moto, in zone apposite o in carraie fuori dal Parco? Parco = area protetta, non fruibile in qualunque maniera. Giustissimo il divertimento, ma ci vuole anche rispetto per gli ambienti.

      (Giuli)

      • Firma - Giuli
  13. I signori delle motoslitte avranno forse sbagliato infrangendo alcune regole ma l’accanimento nei loro confronti mi pare eccessivo. Non so se queste persone sono le stesse della traversata appenninica “Balla coi Lupi”, ma se sono loro spero vogliano ripetere la bellissima esperienza anche per chi vi assiste, nonostante questo attacco mediatico.

    (Md)

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    “Attacco mediatico”? Trattasi di “pubblicazione di una semplice notizia”: questo il nome proprio della cosa.

    (red)

    • Firma - Md
  14. Il nostro Appennino ha un sacco di potenzialità per poter praticare qualsiasi tipo di sport, a partire dalle passeggiate a piedi, enduro, bici, trial, motoslitte, cavalli, sci e quant’altro, sempre nel rispetto dell’ambiente e nei luoghi adatti, ovviamente! Ma c’è un problema, che tra enti, istituzioni e poltronai non si arriva mai a qualcosa di concreto o ancor meglio di duraturo! Sbaglierò ma così può arrivare solo la calma piatta, più di quella che c’è già!

    (Simone)

    • Firma - simone
  15. Scusate, ma il buon senso dove è finito? La terra è di tutti, ma forse un po’ di più di quelli che la abitano o la vivono o, come Nicola, fa di tutto per resistere in un territorio come il nostro, abbandonato ove fare impresa è quasi impossibile, dopo 40 anni di abbandono totale, siamo a discutere su queste cose! Patetico, guardiamo la pagliuzza e non ci accorgiamo della trave! Non sarebbe meglio trovare una soluzione tipo: 1 o 2 o più giorni al mese, regolamentato, le motoslitte possono accedere al Parco? Oppure, Nicola, debbo dar ragione ad una persona, che questo paese non merita nulla e forse te ne ricorderai quando ti chiameranno per emergenza.

    (MR)

    • Firma - mr
    • Cito: “…te ne ricorderai quando ti chiameranno per emergenza…”. L’unica ricompensa della virtù è la virtù. (Ralph Waldo Emerson). Almeno così era e così, a parer mio, dovrebbe essere. Ora invece sembra che la virtù necessiti di deroghe, privilegi, condiscendenza. Con questi presupposti il Paese ha sì ben tristi prospettive.

      (Celeste Grisendi)

  16. Ma è possibile che in Italia ci sia sempre qualcuno che pensa che le regole valgono solo per gli altri e di avere il diritto di fare quel che gli pare? Perchè 10 anni fa ho fatto un soccorso, perchè sono nato in Val d’Asta, perchè mi chiamo Berlusconi… Le regole si rispettano. Punto. Poi se non vanno bene si prova a cambiarle, ma si rispettano.

    (AG)

    • Firma - AG
  17. Benissimo, viste le fotografie adesso il Corpo Forestale dello Stato provveda, come da Legge, al verbale e al sequestro dei mezzi fino a primavera. Così vedremo se scorrazzeranno ancora. La legge è uguale per tutti, anche per voi.

    (Andrea)

    • Firma - Andrea