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Ladri, uno stillicidio di furti nelle case

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A Vetto è passato poco più di un mese da un carambolesco raid con tanto di inseguimento (conclusosi senza acciuffare i mariuoli). A Castelnovo è un continuo proseguire di furti nella abitazioni da diverse settimane.

E solo ad aprile avevamo segnalato gli ignoti furfanti che, nel vettese, entravano con tanto di coltello.

La cronaca degli ultimi due giorni si ripete: almeno due abitazioni visitate dai manigoldi nella notte (con un particolare grimaldello per aprire i serramenti) e, a Castelnovo, nuova visita all’abitazione del perito Borghi, a distanza di due settimane.

Dalle informazioni in nostro possesso pare che si tratti di balordi che, forse, potrebbero anche agire su commissione di altri. In almeno un caso ci sono anche le immagini della comitiva al lavoro.

A Vetto c’è chi lamenta la mancanza di telecamere pubbliche per potere riprendere le principali arterie di comunicazione, ma quel che è peggio è che la gente la sera ora ha paura a dormire nelle proprie case. Pare cronaca di città e, invece, è cronaca di paesi dove, ancora, c’è chi abita in casa con la chiave sulla toppa e vorrebbe continuare a viverci così.

Chi avesse segnalazioni sugli spostamenti dei malviventi giorno per giorno ce li potrà segnalare e ne daremo notizia.

3 COMMENTS

  1. Come possiamo difenderci?, tanto anche se li prendono si beccano una denuncia per furto e finisce lì.Sono sempre a piede libero, adesso basta però, c’è troppa gente in giro che non lavora e non fa niente e naturalmente controlla quello che facciamo noi.

    (Lucj)

    • Firma - lucj
  2. Il fatto è che si verificano sempre più frequentemente intrusioni ad orari “non normali”, nel pomeriggio o nel tardo pomeriggio (quando la gente ad esempio sta rientrando dal lavoro), questo vuole effettivamente dire che vengono compiuti accessi dopo attenta e scrupolosa osservazione delle abitudini. Ovunque ci si gira e si butta la palla su tale argomento escono un sacco di aneddoti freschi, qualcosa starà pure ad indicare. Possibile non notare persone sospette, in paesi e centri tutto sommato dimensionalmente limitati come i nostri? Non che si voglia creare un clima da caccia alle streghe però la cosa comincia davvero ad assumere proporzioni non più accettabili e sinceramente preoccupanti. Tralasciando cosa si prova e cosa significa avere la propria casa violata, quali sono gli strumenti che i cittadini hanno per potersi difendere? Non potrebbe essere interessante fare degli incontri con gli organi preposti, sparsi a livello territoriale, nei quali spiegare cosa è possibile fare per prevenire? Ripeto, non parlo di caccia alle streghe e anzi, proprio per evitare che la cosa monti fino a questo punto, credo sarebbe bene cominciare a discutere apertamente del problema, altrimenti con questo andiamo si tornerà a parlare di ronde, ecc., ecc., e credo che ciò rappresenterebbe una grossa sconfitta per le istituzioni.

    (Andrea Ganapini)

    • Firma - Andrea Ganapini
    • Il discorso fila, ma parte da un presupposto che secondo me non andrebbe più dato per scontato. Ovvero che le persone sospette siano persone mai viste in giro, magari straniere, un po’ losche… In questi giorni personalmente è nata in me l’idea che potrebbero essere anche persone molto normali, magari dei nostri posti, che spinte anche dall’attuale situazione (e con questo non intendo assolutamente giustificarle), stanno attente ad ogni occasione per entrare in case e appartamenti. Mi sembra molto strano altrimenti che conoscano ed utilizzino uscite secondarie molto nascoste, passaggi non visibili dalle strade, spesso lasciati poco sorvegliati e custoditi. Non so, magari è solo una impressione sbagliata…

      (Commento firmato)

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