Annita Leuratti, 62 anni a fare bene il bene

Nata a Giandeto da una famiglia profondamente religiosa, cresce nella frazione casinese insieme ai fratelli Mario, Vincenzo, Pio e alla sorella Lucia, quindi si trasferisce in Veneto per specializzarsi in fisioterapia alla “Nostra Famiglia” di Conegliano. Da subito impegnata nel sociale, ha ruoli dirigenziali nelle Acli e nell’Enaip e fissa definitivamente la propria residenza nel trevigiano.

Il 18 giugno 1983 insieme all’amica e collaboratrice Rina Biz fonda la cooperativa sociale “Insieme si può”  che opera in provincia di Treviso con servizi alla persona e alla famiglia e che proprio sotto la presidenza di Annita Leuratti raggiunge i 1200 soci lavoratori divenendo una delle maggiori del Veneto. Annita Leuratti contribuisce poi a dare vita a una seconda cooperativa sociale, Eubios, e alla Fondazione ispirazione per la ricerca e lo sviluppo dell’economia sociale nell’educazione”. In tutte l’ispirazione cristiana e le finalità di solidarietà sociale, di ricerca e culturali e la capacità, ampiamente riconosciuta, di incidere sul contesto culturale offrendo nuovi modelli di intervento nella malattia psichica e nell’handicap.

Poi lo scorso anno la malattia.

“Tutta la sua vita è stata guidata dall'idea del Bene, dallo spirito di servizio verso il prossimo, dalla voglia di spendersi per gli altri in modo autentico e disinteressato” si legge oggi nel sito della fondazione. Uno spirito fatto proprio dalla comunità di Orsago con la partecipazione alla messa funebre nella chiesa parrocchiale e con l’accompagnamento nel viaggio di ritorno al paese natale, nella chiesa di S. Paolo, a Giandeto di Casina, dove martedì alle 10 si terrà il rito funebre seguito dal corteo per la sepoltura nel vicino cimitero accanto ai genitori e al fratello Vincenzo.