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Piccola scossa di terremoto

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L'arrivo di Babbo Natale si preannuncia con un'altra scossa di terremoto di magnitudo 2,6, che è stata registrata alle 5 di questa  mattina dalla rete sismica dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sulle terre alte nella zona di confine fra le province di Parma e Reggio Emilia. L'evento è stato localizzato ad una profondità di 23,4 chilometri. Le località più prossime all'epicentro sono Corniglio, Monchio delle Corti, Palanzano e Tizzano Val Parma. Al confine della scossa odierna si trovano i comuni di Ramiseto e Vetto d'Enza.

 

3 COMMENTS

  1. Egregio Signor Pedrazzoli, Lei sa bene che nessun terremoto farebbe danni alla diga di Vetto, non lo ha fatto quello dell’Abruzzo che ha colpito varie dighe del territorio ma non lo farebbe neppure un terremoto di intensità doppia; le normative Italiane sulle dighe sono le più rigorose a livello mondiale. Il vero “terremoto” lo provocherebbe proprio la diga se venisse realizzata; farebbe cessare tanti businnes a molti; fermerebbe il prelievo di ghiaia per i famosi laghetti a valle, darebbe acqua limpida all’agricoltura e ai rubinetti di Reggio e Parma quasi a titolo gratuito, farebbe cessare il pompaggio delle acque sporche e inquinate del Po per irrigare ciò che si mangia ogni giorno, darebbe energia elettrica pulita a gran parte della Valle dell’Enza, metterebbe in sicurezza da possibili alluvioni l’intera valle, Sorbolo compreso, farebbe cessare la “vergogna” dello spreco delle acque, darebbe il MdV all’Enza e acque limpide al Crostolo in estate, risolleverebbe la quota delle falde, ecc. ecc.; senza parlare di migliaia di posti di lavoro, sviluppo e turismo a molti paesi della valle dell’Enza; ma chi è in malafede preferisce fare paragoni con Vetto e il Vajont, ben sapendo che a Vetto non ci sono montagne a picco sulla diga alte 2000 mt che possono piombare nel lago come al Vajont. Inoltre si sappia che il livello massimo delle acque della diga di Vetto potrà raggiungere 76 metri di altezza, contro i 270 del Vajont. Ma per tanti è più facile dire di “no” a tutto che impegnarsi per fare una cosa buona e utile; impegnarsi per qualcosa comporta lavorare, impegnarsi e sacrificarsi. A parte tutto Le porgo i migliori auguri di Buon Natale e Buon Anno, ma pensando ai disoccupati, a chi non riesce ad arrivare a fine mese, a chi va alla mensa della Caritas e a tante famiglie che soffrono per la mancanza di lavoro, ci vuole un bel po’ di fantasia fare degli auguri di Buon Anno. Ma in Italia sembra che vada bene così, aiutiamo i ricchi a diventare più ricchi e non diamo lavoro a chi lo cerca o a chi ne ha bisogno, anche dove il lavoro ci sarebbe per tutti.

    (Lino Franzini)

    • Firma - Lino Franzini
  2. Che spiritosi questi verdi-ambientalisti-ecologisti-animalisti e anche un po’… sinistri. L’importante è che la montagna rimanga verde e, se è anche al verde, poco importa: le occasioni di lavoro interesseranno a chi il lavoro non ce l’ha, a chi invece è bene inserito nel meccanismo…

    (Ivano Pioppi)

    • Firma - Ivano Pioppi