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Da oltre 30 anni subiva le violenze del marito: per lei ora un nuovo anno

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Violenza sulle donne

Per oltre 30 anni è stato un vero e proprio incubo per la moglie tanto da vederlo macchiarsi con cadenza settimanale di gratuite violenze commesse nei confronti della moglie, anche in presenza dei figli minori e quando era in stato interessante. Una triste storia di fine 2013 e che viene da una famiglia residente nell’Appennino reggiano.

L’atroce storia di violenza è cessata al termine delle indagini dei Carabinieri della Stazione di Casina e hanno denunciato l’uomo alla Procura reggiana. Infatti, Maria Rita Pantani sostituto titolare dell’inchiesta, ha ottenuto dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia, Giovanni Ghini l’applicazione †della misura coercitiva dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento dell’uomo ai luoghi frequentati dalla moglie, prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 300 metri frequentati vietandogli inoltre di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con lei.

Il provvedimento di natura cautelare nel pomeriggio della fine dell’anno è stato eseguito proprio dai Carabinieri della Stazione di Casina.

Lei una è operaia poco più che 50enne, lui un uomo 60enne. L'ultimo episodio di violenza commesso a metà dello scorso novembre con l'uomo che a seguito di un diverbio ha preso per i capelli la moglie sbattendola a terra e riempiendola di calci e pugni davanti ai figli minori. Un fatto "rimbalzato" ai Carabinieri di Casina che al riguardo hanno così avviato i dovuti accertamenti scoprendo un'allucinante realtà. L'uomo infatti non era nuovo a tali episodi: nei riguardi della moglie ha sempre usato violenza già dal 1978 in maniera sistematica, ad intervalli di almeno una volta la settimana, sempre per futili motivi, in quanto ogni fatto era pretesto per picchiarla. Violenze che non risparmiavano la donna nemmeno quando era in stato interesante con il marito che la picchiava con un bastone alla pancia. Violenze commesse davanti ai figli in lacrime i conseguenza della quali la donna per paura non ha mai sporto denuncia mentendo anche ai sanitari che l'hanno curata.