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Per fortuna che c’è

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Caritas reggiana

La Caritas, nata nel 1971 grazie a Papa Paolo VI, dovrebbe muoversi non solo a livello di risposte per bisogni immediati, ma piuttosto come punto di osservazione della realtà territoriale allo scopo di far nascere attorno alle parrocchie delle risposte caritative che coinvolgano la comunità intera.

La Caritas parrocchiale di Castelnovo ne’ Monti, nata 16 anni fa nell’ambito della Caritas diocesana di Reggio Emilia-Guastalla (che è una delle oltre 200 Caritas diocesane), ha valutato l’attività svolta nel 2013 per la soddisfazione dei bisogni immediati delle famiglie della zona cercando soprattutto di esaminare le variazioni rispetto agli anni precedenti così da poter meglio comprendere l’andamento delle difficoltà nel territorio.

Si è soprattutto notato che si sono presentate persone che, qualche anno fa, mai avrebbero pensato di doversi rivolgere alla Caritas: avevano un lavoro, pagavano regolarmente l’affitto od avevano una casa di cui pagavano il mutuo.

Molte delle persone che oggi si rivolgono alla Caritas non vengono da condizioni di povertà storica o da condizioni da sempre sfortunatissime. Sono semplicemente persone entrate in una situazione di vulnerabilità. Oggi molti di loro hanno perso il lavoro e non riescono a trovarne un altro, vengono sfrattati o perdono la casa non potendo più pagare il mutuo.

Nel corso del 2013 si sono rivolte al Centro di ascolto di Castelnovo ne’ Monti 158 famiglie secondo la nazione di provenienza indicata in fig. 1.

Fig. 1 - Suddivisione degli utenti del centro di ascolto nel 2013

Nazionalità

Numero

Percentuale

Marocco

68

43%

Italia

33

21%

Albania

17

11%

Ucraina

14

9%

Romania

4

3%

Ghana

3

2%

Anche nel 2013 è proseguito l’aumento delle famiglie assistite che, come si può rilevare dalla Fig. 2, erano  115 nel 2009, anno d’inizio delle difficoltà economiche.

Si è anche notato che ben 78 famiglie si sono presentate per la prima volta nel 2013 mentre 66, che erano assistite nel 2012, non si sono ripresentate nel 2013. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che alcune famiglie, trovandosi in grave difficoltà, hanno preferito fare ritorno nei rispettivi paesi d'origine o trasferirsi in altre zone d’Italia con maggiori prospettive di lavoro.

Fig. 2

ANNO

2008

2009

2010

2011

2012

2013

TOTALE FAMIGLIE CHE SI SONO RIVOLTE AL CENTRO D’ASCOLTO

82

115

132

136

146

158

TOTALE INCONTRI PRESSO IL CENTRO D'ASCOLTO

306

477

861

839

909

1.195

Se si esamina il numero di incontri presso il Centro di Ascolto di Castelnovo ne’ Monti degli ultimi 13 anni (fig. 3) si può addirittura notare che nel 2009 l’attività era stata pari a meno della metà di quella del 2013.

Fig. 3 – Totale incontri per ogni anno

Figura 3

L’assistenza fornita dal Centro di ascolto di Castelnovo ne’ Monti è costituita da pacchi di alimentari (ne sono stati distribuiti ben 940), pannolini per bambini, capi di abbigliamento di ogni tipo (preparati ogni settimana da un gruppo di volontarie) e arredamento di ogni tipo. A proposito dell’arredamento si è notata una notevole diminuzione delle richieste dovuta al fatto che pochissime famiglie sono venute ad abitare nella nostra zona.

Nel resoconto dello scorso anno concludevamo dicendo: “La situazione è ancora una volta estremamente grave e, a nostro parere, destinata a peggiorare in quanto, nei primi mesi del 2013, abbiamo rilevato un ulteriore aumento delle nuove famiglie che si rivolgono alla Caritas: la vera emergenza comincia adesso!”.

Purtroppo non abbiamo notato alcun miglioramento rispetto al passato ed i volontari del Centro di ascolto si stanno preparando ad aumentare gli aiuti da fornire alle famiglie.

Chiediamo di offrire soprattutto alimenti e vestiario. Per le offerte in denaro si può utilizzare il conto corrente della Caritas: Banco pop. di Verona IBAN = IT80 Y 05034 66280 000000000033.

(Caritas parrocchiale di Castelnovo ne’ Monti)

 

5 COMMENTS

  1. Volevo porre una domanda ai volontari o a qualsiasi persona in grado di rispondermi circa i capi di vestiario. Quelli che noi abitualmente poniamo nei cassonetti gialli o bianchi vengono destinati alla Caritas o ad altri enti? Ed ancora, per donarli direttamente alla Caritas parrocchiale vanno consegnati direttamente al centro?

    (Michela)

    • Firma - Michela
  2. Il vestiario che viene messo nei cassonetti viene raccolto dalla Coop. L’Ovile che, in accordo con la Caritas diocesana, lo vende a delle ditte di Prato che lo selezionano e in parte viene ricollocato sul mercato estero. La raccolta consente l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Per donarli direttamente alla Caritas parrocchiale sarebbe opportuno portarli al Centro d’ascolto (sotto la Chiesa della Resurrezione) al sabato dalle 14,30 alle 16,30, oppure contattare qualche volontario Caritas.

    (Domenico Dolci per la Caritas parrocchiale)

    • Firma - domenicodolciperlaCaritasparrocchiale
  3. Complimenti alla Caritas e grazie a tutti loro per il tempo che dedicano a chi ha bisogno fuori da simboli di partito o legati a loro in qualche modo. Credo che la Caritas rappresenti il meglio del volontariato, un volontariato che fa, che opera in silenzio e che dovrebbe essere preso da esempio da tutti noi.

    (Davide)

    • Firma - Davide
  4. Volevo ringraziare tutti i membri della Caritas che mi offrono l’opportunità di aiutare gli altri con il volontariato stando in compagnia di simpatici signori e signore e anche qualche mio coetaneo. Grazie di cuore.

    (Jacopo Tagliati)

    • Firma - jacopo tagliati