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“L’8 marzo è la giornata Internazionale della donna”

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L'autrice Marzia Schenetti
L'autrice Marzia Schenetti

L'8 marzo è la Giornata Internazionale della Donna.
Chi porterà rametti di mimosa, chi si troverà a un tavolo con una o più amiche, chi sarà a commemorare qualche luogo e chi sarà sotto a qualche cubo ad infilare (per una volta o forse la seconda) una banconota nelle mutande di qualche giovane fustacchiotto,
Tutte Donne.
E già questo dovrebbe darci lo spunto di una riflessione importante: sull'individualità e sulla circostanza.
Per me è un giorno migliore per ricordare chi ha lottato con sofferenza e un giorno come tanti altri, per lottare con sofferenza.
Voglio usare però, questa cartuccia per sottolineare ancora una volta, la posizione di tutte quelle donne, che lottano “ogni giorno” per il rispetto della loro dignità e del loro percorso di ricostruzione e soprattutto per la loro libertà.
In questo momento mi è tornato in mente una frase di mio padre, “Non fiori ma opere di bene”.
Ecco, dovremmo smettere di regalarci fiori ed essere semplicemente umani, nella coerenza e nella circostanza del quotidiano.
Dovremmo staccarci soprattutto dal “giudizio”, del buono e del cattivo, del giusto e sbagliato, e impiegare quello spazio di vita che abbiamo per fare cose ed essere produttori e promotori di azioni e non commercianti di fiori.
Così ho deciso il mio percorso. Sono passati sei anni ormai. E la mia dignità e la mia libertà me la sudo ancora oggi. Ma in una giornata così non voglio pensarmi sola.
Da donna con donne che hanno subito e non hanno ancora avuto giustizia,
da donna con donne che hanno denunciato e sono rimaste sole, senza protezione e senza alcun aiuto.
Da donna ma con donne di coraggio e determinazione, quelle che non ci mettono la faccia, ci mettono la vita, la loro costanza, la loro energia, la loro paura, i loro affetti.
Da donna con donne che rialzano la testa e si ribellano al sistema e a una società che non sa ascoltare e non le sa vedere, né tanto meno rispettare, se non macchiate e marchiate da “stupide vittime”.
Da donna con donne che usano ogni strumento per produrre quelle azioni che, si spera, in un tempo che non ci apparterà più, cambino questo mondo rovesciato.
Da donna con donne che hanno scelto di rafforzare le differenze e non diventare cattive imitazioni del “pari”.
Una cartuccia che spendo per l'arte che salva perchè nutre e perchè resta il più grande motore della comunicazione emotiva.
Non regalerò mimosa anche se amo il suo profumo, vi lascio invece l'ascolto di due brani, scritti per l'opera teatrale Evil, (opera dedicata al contrasto alla violenza e allo stalking), domani in anteprima a Mantova ma che presto arriverà nella provincia reggiana.

Io l-otto sempre.

Marzia Schenetti

 

“HO FATTO DI TUTTO” (Rap contro lo stalking)

“IN QUESTO CIRCO BRUCIATO”

 

4 COMMENTS

  1. Vorrei anch’io fare i migliori auguri a tutte le donne, a partire in modo particolare da mia moglie e dalle mie figlie. Non gli regalerò mimose, ma un sorriso ed un’espressione di riconoscenza per tutto quello che hanno fatto e che ancora fanno, per me e per i loro figli. Ma in questo giorno di letizia per tutte le donne un mio pensiero non può mancare alle tante vittime che, ancora oggi, sono preda degli egoismi e degli insani amori che troppi uomini ritengono di avere nei confronti delle donne, sottomettendole ai loro insani istinti, non dico neanche bestiali, per paura di offendere le bestie, perchè loro hanno più rispetto per le loro partner.

    (Beppe Bonicelli)

    • Firma - BonicelliBeppe
  2. Le donne italiane, invece di blaterare di continuo su diritti e parità dovrebbero prima di tutto ottenere quello che le colleghe dell’est europee già hanno: l’8 marzo festa a tutti gli effetti, non si lavora.

    (Likud)

    • Firma - likud
    • Proprio per sottolineare la parità non voglio fare festa senza l’altra “metà della mela”. Se l’uomo lavora perchè non dovrei farlo io? Come ebbe a scrivere Neera Fallaci: “la parità esisterà quando un bambino, cadendo, chiamerà indifferentemente mamma o papà“.

      (Cristina)

  3. La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata“. (Cit.)

    (Commento firmato)

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