Home Ultime notizie Martedì. Gusto poesia

Martedì. Gusto poesia

12
0

Interamente dedicato alla poesia il Martedì con gusto alla Cantoniera del primo luglio, organizzato come sempre dal Comune di Casina. Alle 20,30 negli spazi della Casa Cantoniera del centro di Casina due ritorni, due medici poeti. Giorgio Bolla presenterà la propria raccolta “Storie di acqua di Angeli e di vento” mentre Clementina Santi introdurrà e commenterà le poesie di Melchiorre Pietranera lette da Elisabetta Corbelli. Al termine della serata il rinfresco sarà curato da Sandro pizzeria da asporto e da Conad Casina.

Giorgio Bolla nativo di Adria esercita la professione di chirurgo a Padova e quella di pilota di auto da corsa sulle strade di tutta Europa, continente che percorre spesso anche per partecipare a simposi e premi di poesia come il Gran Premio di poesia mediterranea, svoltosi due anni fa a Larissa in Grecia, dove si è aggiudicato il primo premio.

Otto sono le sue precedenti raccolte personali: Solo Immagini, Il Motore del Tempo, Mnesis, Assoli di Oboi, Ruedas Aladas, Skhandha, Epistolario, Il Libro delle Ore (le ultime due in e-books).

Melchiorre Pietranera di Castelnovo ne’ Monti, nato a Reggio Emilia nel 1921, pneumologo, a lungo apprezzato direttore del Dispensario antitubercolare di Castelnovo, pittore e poeta ha riportato primi premi in diversi concorsi letterari; alcuni suoi testi hanno trovato pubblicazione o recensione su La Fiera Letteraria, altri sono stati letti alla radio Vaticana. Le sue tele sono state esposte nel Centro Polivalente di Castenovo Monti, nel Castello di Sarzano di Casina e ora a Carpineti.

La nostra montagna e la costa ligure, i luoghi che amava e che percorreva palmo a palmo in passeggiate solitarie o per coltivare la passione della caccia e della pesca, la loro luce e la loro ombra sono, insieme alle luci e alle ombre dell’animo, protagonisti delle sue liriche, raccolte nel volume “Ombra è la ferita di sole”, mentre il più recente “Colori di vento” aggiunge gli spazi della casa e dell’intimità, sempre nel susseguirsi inesorabile delle stagioni della vita, delle infinite metafore della vita e della morte.