Home Cronaca Una domenica disconnessa

Una domenica disconnessa

8
8

routerPer quasi tutta la giornata di ieri, domenica 21 settembre, la zona di Castelnovo ne' Monti è stata disconnessa per un problema alla dorsale Telecom all'altezza del Bocco di Casina.

Questa notte verso l'una si stava ancora lavorando alacremente per ristabilire le connessioni che ieri hanno impedito l'utilizzo di pos e di bancomat oltre ai computer e ai cellulari TIM.

Stamane il problema sembra risolto e le linee hanno ricominciato a funzionare seppure con una sensibile lentezza.

8 COMMENTS

  1. Anche la rete fissa era inutilizzabile…. Tutti i telefoni di qualsiasi gestore; i computer; i cellulari… meditate gente meditate, ieri se qualcuno avesse un qualsiasi problema il 112, 113, 118, non erano raggiungibili!

    (Ex camionista)

    • Firma - excamionista
  2. Gente, ce poco da meditare. La tecnologia non è perfetta come non sono perfetti gli esseri umani e di conseguenza possono capitare disguidi. Gente, sono solo disguidi. E’ durato l’arco di una giornata!!!! Solo che ora siamo talmente tanto succubi della tecnologia, siamo così dipendenti da essa, che anche un semplice disguido di questo tipo…. ci spiazza. Ed era solo Domenica. Cosa avrebbero scritto tutti, se si fosse trattato di giorno lavorativo? Abbiamo perso l’abitudine all’adattamento alle spiacevoli sorprese e pretendiamo l’efficienza perfetta sempre e comunque. Cose che capitano. Per un giorno vuol dire che non eravamo… tutti connessi !!!!! Prendiamola in ridere. Ciao e Buona Vita a tutti. FABIO MAMMI

    (fabiomammi)

    • Firma - fabiomammi
  3. Ottimo Fabio,a riprova della nostra poca praticità, della nostra dipendenza assoluta dalla tecnologia, dalle reti, dai fili, che, ahime’,la situazione più grave, ci allontanano dal ragionamento, dal senso pratico. Schiacciamo un tasto, il mondo, il sapere, il conoscere ai nostri piedi… ma sarà proprio così? Non penso, sono assolutamente per la tecnologia, il sapere, il progredire, ma senza dimenticare di allenare e foraggiare il cervello. Figlia, liceo scientifico, quarto anno, ottimi risultati, vista più di una volta contare con le dita come all’asilo, vorrà dire, significare qualcosa? La mia speranza: metodi educativi, scuola, si tecnologia, ma di pari passo, programmi, modi di una volta perché se ci arrivasse addosso un blak out di un mese cosa facciamo, scompariamo dalla faccia della terra? Ciao a tutti

    (Corrado)

    • Firma - Corrado
  4. Mi permetto di integrare il mio commento rispondendo al sig. Mammi: fortunatamente era domenica; ma gli ospedali non chiudono mai (o meglio non dovrebbero) e ieri l’ospedale di Castelnovo era in tilt! Siamo troppo succubi della tecnologia. E proseguiamo sempre più su questa strada, i servizi essenziali devono a mio avviso essere più sicuri proprio perché essenziali per assurdo: se c’è in corso un intervento con robot guidati al computer magari a centinaia di km? Aspettiamo in sala operatoria che venga ripristinato il collegamento? Questo intendevi con la meditazione: meno sudditanza alle tecnologie. Siamo pur sempre uomini fallibili.

    (excamionista)

    • Firma - excamionista
  5. Hai ragione, excamionista, ci sono cose che sono TOTALMENTE dipendenti dalla tecnologia, e di questo, come dice Corrado, dobbiamo sia rallegrarci sia preoccuparci. Questo vuole anche dire che l’intervento dell’uomo è ridotto a zero sulla gestione della nostra vita? Non deve essere così. Se viene a mancare la luce per un qualsiasi motivo, si deve interrompere l’intervento chirurgico perché non c’è connessione con il chirurgo a 10000 km di distanza? Forse si, ma non ci si può fare nulla. Si deve dare il tempo all'” UOMO ” di intervenire e risolvere il guasto. Quello che voleva essere il mio discorso, excamionista, è che dovremmo riprenderci il coraggio di essere padroni e fautori del nostro destino, senza dover per forza essere SEMPRE CONNESSI con il mondo intero. A volte ilò mondo, sta proprio nel cortile di casa tua, e tu lo vai a cercare ” nell’etere ” . MAHHH Saluti

    (fabiomammi)

    • Firma - fabiomammi
  6. Si può discutere sui <se< e i <ma< della moderna tecnologia ma la realtà è questa: un territorio importante come la montagna subisce normalmente un digital divide pesante. Domenica ho fatto a meno di qualunque collegamento, come mio nonno ai suoi tempi. Ma non sono più quei tempi. Avere una ADSL a velocità ridicola e cellulari che prendono e non prendono non è poetico (visto che sono servizi che noi paghiamo) ma è la normalità sul nostro Appennino. Spero che i nuovi amministratori si facciano sentire: la rete, essere connessi è il prerequisito per vivere e lavorare in montagna.

    (Massimo Storchi)

    • Firma - MassimoStorchi