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Scomparso Domenico Corradi

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Domenico CorradiL'altro ieri è scomparso Domenico Corradi, presidente onorario e cofondatore del Coro Bismantova. Aveva 79 anni. Il Coro lo saluta e lo ricorda con affetto e riconoscenza. I funerali si svolgeranno domani, lunedì 13 ottobre, alle ore 10, presso la Chiesa della Pieve di Castelnovo ne' Monti.

"Domenico - ricorda il presidente del gruppo canoro, Marco Monti - è stato uno dei giovani appassionati  che, nel lontano 1975 ha dato vita  al  Coro Bismantova. Erano gli anni in cui si cercavano nuovi coristi e Domenico è stato uno degli infaticabili artefici di questa ricerca. Da segretario, poi, con passione e competenza, ha curato per tanti anni la gestione  della vita del coro, le prove, i concerti e l’organizzazione della Rassegna corale castelnovese. Fino a quando le forze e la salute glielo hanno permesso, ha proseguito nel suo lavoro con la soddisfazione di vedere un gruppo che nel frattempo era cresciuto e raccoglieva ovunque consensi".

"Il destino ha voluto che Domenico ci lasciasse nello stesso giorno in cui  il 'suo Coro' apriva il 40° anno di attività; un traguardo importante, raggiunto anche  grazie al suo fondamentale impegno. Gli amici coristi ed il direttore del Coro Bismantova, Giovanni Baroni, che accompagneranno con il canto la S. Messa funebre di domani, lo ricordano con affetto e grande riconoscenza e si uniscono al dolore dei familiari e di quanti lo hanno conosciuto e stimato".

 

7 COMMENTS

  1. Condoglianze alla famiglia di Domenico, e un ricordo personale dell’instancabile dedizione che esso aveva per il suo coro per il quale ha dedicato tutte le sue forze. A nome mio e della corale il Gigante di Villa Minozzo, del quale sono direttore, porgiamo sentite condoglianze al Coro Bismantova.
    …adesso sarai su nel coro dell’azzurro infinito, a duettare con lo “zio Muzio”
    Ciao!

    (Andrea Caselli)

    • Firma - Magister
  2. La seconda guerra mondiale aveva costretto le nostre famiglie a sfollare: la mia a “Cà dal Cucc” e quella di Domenico a “Cà ‘d Pedrula” dove ogni giorno i nostri genitori si incontravano per passare qualche ora in compagnia discutendo del più e del meno. Io e Dingo, come familiarmente veniva chiamato Domenico, giocavamo coi figli di “Pedrula” e spesso andavamo nei boschi a cercare foglie grandi e particolari che i nostri padri avrebbero poi essiccato e “conciato” per ricavarne un pessimo succedaneo del poco tabacco che la “tessera annonaria” assicurava. Abbiamo passato insieme molte giornate e in quel clima precario, pericoloso e difficile è maturata un’amicizia che solo il dopoguerra, vissuto in luoghi diversi, ha allentato. Ricordo Dingo con grande affetto e la sua morte mi addolora. Con lui se ne va anche una parte importante della mia fanciullezza. Alla sorella ed alla famiglia i sensi del mio profondo cordoglio.

    (Umberto Casoli)

    • Firma - UmbertoCasoli
  3. Ricordo anch’io Dingo con affetto e rimpianto. Durante la nostra fanciullezza e nell’adolescenza facevamo entrambi parte del gruppo di amici di Bagnolo e ogni giorno ci si incontrava per giocare, parlare, combinare qualche marachella. Spesso ero in casa sua perché ero amica anche della sorella Rosanna e ricordo con simpatia anche la mamma, la signora Olga, sempre carina, gentile e sorridente. Che belle persone! Ciao Dingo, sono certa che il tuo viaggio verso la luce e verso un mondo di beatitudine, si sia già compiuto e sarai già al cospetto di Dio. Cara Rosanna, un forte abbraccio nel ricordo di tuo fratello. Mi scuso per non poter partecipare alla cerimonia funebre, ma un intervento subito recentemente me lo impedisce. Vi voglio bene, Paola.

    (Paola Agostini)

    • Firma - PaolaAgostini
  4. Quella che mi avete dato, la scomparsa di Domenico, è davvero una brutta notizia. Dingo era una persona straordinaria, e chi ha avuto la fortuna di conoscerlo lo sa bene. L’ho incontrato, quasi per caso, alla fine del 1975, ed è questo un aspetto della sua vita che forse molti non conoscono e che dà un ulteriore senso della grande disponibilità e curiosità della persona, sempre interessata a nuove avventure. Si presentò, alla sede della neonata Radio Reggio, un’iniziativa che aveva incuriosito molti giovani chiedendo di poter dare una mano. Subito arruolato. Domenico, quando era libero dal suo lavoro, era sempre in redazione diventando il punto riferimento, per tutta quella “banda” di suonati che avevano dato vita alla seconda radio privata italiana. Era molto più di un semplice collaboratore, era soprattutto un amico e tale è rimasto, nel ricordo dei ragazzi che, insieme lui, hanno vissuto quella straordinaria avventura. Ai familiari le condoglianze mie e di tutti gli amici della radio che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzare le grandi qualità umane.

    (Giorgio Campanini)

    • Firma - GiorgioCampanini