Home Cronaca Non toccate il nostro acquedotto: la storia della rete idrica toanese non...

Non toccate il nostro acquedotto: la storia della rete idrica toanese non finisca in una bolla di sapone

47
4
La rete distributiva dell'acquedotto di Toano
La rete distributiva dell'acquedotto di Toano

“Difendiamo il nostro acquedotto”: il sindaco Vincenzo Volpi lancia un appello al territorio affinché “sia salvaguardata l’autonomia del servizio, che è un’eccellenza della comunità toanese”. Spiega il primo cittadino: “Il provvedimento governativo ‘Sblocca Italia’, convertito in legge, prevede infatti di definire in una dimensione minima provinciale l’affidamento delle gestioni idriche integrate, mettendo di fatto a rischio la conduzione diretta che da oltre cinquant’anni caratterizza in tal senso il nostro Comune, attualmente tramite la municipalizzata Ast, Azienda servizi Toano”. Sottolinea poi il vicesindaco Carlo Benassi, assessore al servizio idrico integrato: “Ribadiamo la nostra totale e assoluta determinazione per mantenere l’amministrazione del prezioso strumento. L’acquedotto, che resta oggi l’unico esempio di gestione comunale dell’acqua pubblica in tutta la provincia, ha dato prova nei decenni della sua efficienza e validità”. Ribadisce il sindaco: “La nuova legge, in questo caso, non risolve un problema, ma lo crea. Non arricchisce, ma impoverisce. Le realtà che funzionano bene, come la nostra rete idrica, devono essere infatti salvaguardate”. Prosegue Vincenzo Volpi: “Ci attiveremo per ottenere un consenso più vasto su questa posizione, a livello provinciale, regionale e non solo, perché gli sforzi e l’impegno che generazioni di toanesi, con grande sacrificio, hanno sempre profuso per mantenere e migliorare la rete idrica comunale (ribaditi anche lo scorso anno, in cui è stato celebrato il cinquantesimo dell’impianto) non finisca improvvisamente in una bolla di sapone”. Infine un appello all’unità: “I toanesi - afferma con forza il primo cittadino - dovranno operare tutti, in accordo e tempestivamente, sia a livello amministrativo che politico, sia in ambito economico che sociale, per mantenere un’autonomia che è di vitale importanza per la nostra comunità, non perdendo tempo in sterili polemiche”.

Carlo Benassi, vicesindaco di Toano
Carlo Benassi, vicesindaco di Toano
Vincenzo Volpi, sindaco di Toano
Vincenzo Volpi, sindaco di Toano

4 COMMENTS

  1. Tutti i nodi vengono al pettine! Non ricordo esattamente l’anno, ma è sicuramente compreso tra il 2001-2006 quando l’allora assemblea dell’Acquedotto del Dragone deliberò, d’intesa con AST-Azienda servizi Toano, la realizzazione di una condotta idrica che avrebbe dovuto trasferire acqua dall’Acquedotto del Dragone all’Acquedotto di Toano. La condotta, interamente realizzata, oltre che travasare acqua, avrebbe garantito, in base alle norme vigenti all’epoca, la gestione in house dei due acquedotti che, con il collegamento, davano valenza interprovinciale al servizio ed entrambi entravano in salvaguardia. Qualcuno, a condotta realizzata, pensò bene di bloccare l’operazione, ottenendo l’immediata incorporazione dell’Acquedotto del Dragone in Hera S.p.A. e oggi il tentativo di incorporazione di Ast nell’azienda provinciale di gestione del servizio idrico. Sono mesi che predico la necessità di costituire un comitato interprovinciale per la difesa dei territori montani. Ormai credo sia chiaro a tutti il comune intento di Stato e regioni di cancellare i comuni montani. Eppure se il legislatore legge i giornali o guarda i media di questi giorni (Genova, Milano, Parma, ecc.) dovrebbe rendersi conto dell’assoluta necessità di mantenere vivo l’insediamento antropico in montagna, da sostenere economicamente, anche a tutela della pianura. In montagna la formula “costi/benefici” non può funzionare e questo lo sappiamo da tempo.

    (Maurizio Paladini, vicesindaco del Comune di Montefiorino)

    • Firma - MaurizioPaladini-VicesindacodelComunediMontefiorino
  2. Per quanto mi riguarda, se la volontà è realmente quella di lottare per tenerci il nostro acquedotto offro tutta la mia disponibilità per collaborare allo scopo. L’unica condizione è che la questione sia condotta e gestita con la massima trasparenza e condivisione, soprattutto che non ci siano accordi segreti o compromessi sottobanco di nessun genere, nè economici e nè politici. Credo che a queste condizioni possiate avere tutto l’appoggio di gran parte dei toanesi e del gruppo di opposizione “Toano virtuosa”. Salvo che, come vostra consueta abitudine, non vogliate fare da soli anche stavolta.

    (Antonio Manini)

    • Firma - AntonioManini
  3. Il Circolo Partito Democratico di Toano condivide le preoccupazioni della Amministrazione comunale in merito al nostro acquedotto e sosterrà pienamente ogni azione volta alla salvaguardia dello stesso. Siamo d’accordo se i provvedimenti governativi hanno lo scopo di chiudere società “eternamente” in perdita, spesso costituite solo per “camuffare” giri di denaro all’interno di enti e istituzioni (e ce ne sono tante, troppe, in Italia). Non condividiamo, invece, provvedimenti troppo generici che vanno a colpire realtà locali, come quella del nostro acquedotto, che funzionano bene e rappresentano una risorsa e non un debito per la nostra collettività. Il Circolo Pd di Toano ha fatto presente questa istanza a parlamentari e organi di governo, auspicando un pieno accoglimento.

    (Lombardi Michele)

    • Firma - michelelombardi
  4. Concordo sul fatto che la difesa dell’acquedotto sia una priorità per il nostro territorio, su di esso si sono fatti investimenti importanti ritenendolo, già mezzo secolo fa, una risorsa essenziale per il futuro, da proteggere da una politica lontana dalla gente e dagli affari privati. Invito a sostenere, con estrema attenzione, senza farsi abbindolare, ogni sforzo o proposta che porti alla salvaguardia di tale bene. Il nostro territorio montano sta per essere depauperato della sua identità e della sua funzione rispetto al resto del Paese. tenerci la possibilità di prenderci cura delle nostre infrastrutture è indispensabile per continuare a vivere con la dovuta dignità e considerazione nella nostra montagna che non deve essere vista come la “periferia sfigata” ma come un patrimonio da tutelare attraverso l’azione attiva di chi la abita; tutelare il nostro territorio è un servizio prezioso reso anche per chi abita in pianura. Non arrendiamoci ad una politica cieca e sconsiderata.

    (Andrea Costi)

    • Firma - Andrea Costi