"Pur non avendo preso parte al Consiglio comunale di martedì sera per motivi personali, mi permetto di esprimere il mio pensiero a riguardo in quando la notizia data qualche giorno fa è solamente l'ultimo punto di oscurità dei tanti che avvolgono tutto il percorso dell'opera". Daniele Valentini, consigliere del gruppo "Progetto per Castelnovo ne' Monti" dice la sua circa l'inopinato "stop" ai lavori della variante del Ponte Rosso annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Enrico Bini.
"Tralasciando le remore più risalenti come i vari picchettamenti pre-elettorali, il non proprio contenuto lievitare dei costi, lo scoprire frane in atto proprio sul tracciato del cantiere, ecc. ecc., vorrei concentrarmi sugli ultimi due avvenimenti poco chiari: l'assegnazione dell'appalto per il secondo stralcio e la 'scomparsa' di 1,9 milioni di euro per il finanziamento di detto stralcio".
Le domande a questo punto sorgono spontanee, dice il consigliere castelnovese: "Se la gara di appalto per il secondo stralcio con la relativa aggiudicazione alla Unieco società coperativa è stata svolta in modo corretto, trasparente e secondo i termini di legge, perchè la ditta Ati Iembo e altri ha già annunciato che molto probabilmente presenterà ricorso riguardo a ciò (non penso che si impugni un'aggiudicazione di appalto quando tutto è regolare, significa che un qualche sospetto c'è...)? Perchè si è preferito appaltare i lavori a due imprese differenti, optando per una discontinuità anziché per la continuità nel realizzare un'opera così complessa e impegnativa? A quanto ha commentato l'ex sindaco Marconi, quando sono stati assegnati i lavori la copertura finanziaria c'era, altrimenti sarebbe stato impossibile appaltarli; allora questi soldi che c'erano o ora non ci sono più dove sono andati? Oppure ci si potrebbe anche chiedere: i soldi c'erano e non ci sono più o non ci sono mai stati?.
"Nell'articolo del 26 novembre - prosegue Valentini - si afferma che la provincia contava su dismissioni patrimoniali e finanziamenti statali che ora 'non ci sono più'; allora perchè durante un Consiglio comunale di settembre il sindaco Bini ha risposto ad un'interpellanza del consigliere Ugolotti affermando che i soldi c'erano, come se aspettassero solamente di essere usati? Questi finanziamenti sono scomparsi in soli due mesi?".
Chiusura: "Si potrebbe continuare all'infinito con domande di questo tipo, ma credo sia bene interrompermi qui; credo inoltre che un'assemblea pubblica dove si illustrino con chiarezza, oltre che franchezza, questi ultimi avvenimenti e le loro cause da parte delle due amministrazioni comunali e provinciali che si sono trovate a gestire l'opera, al fine di sciogliere ogni dubbio in merito, sarebbe cosa molto gradita alla popolazione tutta (oltre che al Consiglio comunale). Restiamo tutti in ascolto di ulteriori aggiornamenti".
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Se la memoria non mi tradisce, un tempo funzionava così, andando per sommi capi: nel bilancio di “previsione” preliminarmente approvato per ciascuna annata era specificata la provenienza, oltre ovviamente l’entità, per tutte le somme previste in entrata, e in base ad esse venivano poi preventivate, come ovvio, le uscite, cioè le spese. Qualora durante l’anno, cioè nel corso di quell’esercizio finanziario, qualcuna delle somme poste in entrata fosse stata poi accertata come inferiore al previsto (causa minori trasferimenti da altri enti, volendo fare un esempio, o per aver sovrastimato il valore di un immobile posto in vendita, rispetto all’andamento effettivo del mercato, ecc…) si procedeva con un atto di variazione di bilancio, in modo da riallineare l’asse entrate-uscite. Se le regole, almeno così come le ricordo, non sono da allora cambiate, e se nel caso specifico, per ragioni varie, sono venute a mancare determinate entrate originariamente messe in conto, vale a dire nel momento in cui è stato redatto e adottato il bilancio di “previsione”, dovrebbero esservi anche i corrispondenti atti di variazione del bilancio, da poter dunque consultare, o da mettere a disposizione di chi fosse interessato a farlo pur se non è consigliere comunale, o membro dei nuovi organismi provinciali, in modo da capire cosa può essere realmente successo quanto a risorse finanziarie venute a mancare. Mi sembrerebbe la strada più semplice e diretta per fugare ogni dubbio in proposito ed avere elementi “materiali” di risposta alle domande che l’uno o l’altro può farsi al riguardo.
(P.B.)