Home Cronaca Strade e territorio più sicuri se curiamo alberi e siepi

Strade e territorio più sicuri se curiamo alberi e siepi

16
2

La sicurezza delle nostre strade e, più in generale, del nostro territorio dipende anche da noi e dal modo con il quale lo curiamo. Di fronte agli eventi atmosferici sempre più intensi che colpiscono anche la nostra provincia è dunque doveroso non dimenticare che non solo buon senso e dovere civico ma anche il Codice della strada impongono ai cittadini proprietari di alberi, siepi, fabbricati o terreni che fiancheggiano le strade di curarne la manutenzione, evitando possibili pericoli.  E’ questo il senso della ordinanza riproposta anche quest’anno e già trasmessa a tutti i comuni perché avvisino i propri cittadini dal dirigente del servizio infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia, Valerio Bussei.

Ricordando quanto previsto dal decreto legislativo 285 del 1992, appunto il Codice della strada, l’ordinanza impone ai proprietari dei terreni confinanti con la sede stradale di tenere regolate le siepi in modo tale da non restringere o danneggiare le strade provinciali e di tagliare le piante essiccate e i rami delle piante che si protendono oltre il ciglio stradale.

“Una crescita non curata di alberi, siepi ed arbusti in genere può infatti non solo mettere a repentaglio l’incolumità delle persone ma anche arrivare a limitare la visibilità o la larghezza della strada, rappresentando dunque un elemento di pericolo per gli utenti della strada”, sottolinea Bussei.

La presenza di piante ad alto fusto sul ciglio della strada in caso di vento, neve o pioggia rischia inoltre, nell’eventualità di una caduta dei rami, di rappresentare un ulteriore pericolo per la viabilità, mentre anche il semplice fogliame può pregiudicare il sistema di raccolta delle acque meteoriche causando allagamenti. Pure la prassi,  piuttosto diffusa, di lavorare fino al confine stradale i terreni che costeggiano fossi o canali per lo scolo delle acque, finendo a volte per ostruirli, rischia di impedire - in occasione di violenti temporali - il regolare deflusso delle acque.

L’ordinanza della Provincia prevede anche che “in caso di inadempienze o di urgente necessità i lavori saranno eseguiti con spese a carico dei proprietari, oltre all’applicazione delle sanzioni amministrative previste dal Codice della strada”. Mentre “in caso di danni a veicoli, persone o cose provocati dalla caduta di rami, piante o arbusti, franamento di terreni, caduta massi, pietrisco o allagamenti in genere e crollo di fabbricati o manufatti, dovuti alla non osservanza dell’ordinanza il proprietario del fondo resta l’unico responsabile dei danni provocati”.

Il testo dell’ordinanza può essere consultato sul sito della Provincia di Reggio Emilia (www.provincia.re.it) nella sezione Infrastrutture, mobilità e trasporti.

 

2 COMMENTS

  1. Ogni buona regola dà i suoi frutti migliori solo se la si fa rispettare e sinora non si può certo dire che sia stato così. Sono d’accordo in merito all’ordinanza, però è strano che gli enti abbiano il diritto di usufruire del terreno ai lati delle strade per una certa misura ma non abbiano l’obbligo della manutenzione. In passato le cose erano diverse, ma tante cose erano diverse in passato; le cunette per esempio erano più pulite quando un cantoniere girava con badile e carriola e le strade erano più inghiaiate di quanto siano ora. Anche a tal proposito sarebbero necessari interventi, ma qui non basta un’ordinanza, servono soldi che sembra che nessun ente abbia più e, visto che le tasse aumentano sempre, dove saranno finiti?!

    (Antonio Manini)

    • Firma - AntonioManini
    • Complimenti al signor Manini. Oggi la cultura di un tempo è soppiantata dagli ideologismi ambientalisti più estremi che, ridicolmente, arrivano a vietare i tagli di vegetazione o la ripulitura degli alvei di fiumi e torrenti in nome della vita della pianta. Oppure, se per accedere ad un taglio boschivo è necessario allargare un sentiero, fioccano multe per decine di migliaia di euro, stante le vigenti norme restrittive l’opera dell’uomo. E così viene tolta dignità al “saper fare” dei residenti, dei contadini, dei montanari.

      (Una cittadina)

      • Firma - Unacittadina