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Lettera / “Statale 63? Io non mi unisco al coro delle lodi”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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"Statale 63, grande soddisfazione per il tratto appenninico”. Si leggono le lodi del sindaco e la soddisfazione dei lavori effettuati in questi anni sulla SS63. Ora, conoscendo Enrico, posso sperare che quanto scritto sia di circostanza, che non rispecchi il vero pensiero del sindaco, anche perchè onestamente da rallegrarsi non c’è proprio nulla, anzi ci sarebbero da battere i pugni sul tavolo ed esigere lo stesso trattamento che altre zone hanno ricevuto negli anni, anche perché il nostro territorio merita molto di più da sia dallo Stato che da Anas.

Forse ci siamo dimenticati cosa è successo dal 1992 (tralasciando l’ultimazione della galleria del seminario) al 2009? Il nulla. Forse ci sfugge lo stato della SS63? Forse pensiamo di vivere in altro paese? Mi pare proprio di sì. Ci si rallegra di 4 curve allargate, di 2 ponti, di cui uno allargato a metà, della Bocco-Canala, di un Ponte Rosso, che meriterebbe “Striscia la notizia”, con relativo siparietto di inaugurazioni varie, picchetti, rotonde fatte e rifatte poi tutto incompiuto. Tralascio il fatto che in merito a Ponte Rosso io l’avevo detto e scritto... con relativo rimprovero di ex sindaco. Parole parole parole, recitava una canzone, ma in questo caso le parole hanno un nome e un cognome e una precisa collocazione politica, sindaci e presidenti, cresciuti all’ombra della Pietra di Bismantova.

Ma torniamo alla statale 63, opera incompiuta senza capo nè coda, partendo da Rivalta al Cerreto fatta a pezzi e bocconi, tanto per accontentare quel politico o quel territorio, senza avere idea dell’insieme o del fatto che doveva servire un territorio, della gente, dei pendolari e non da utilizzare per “magnificarsi” agli occhi della gente.

Peccato che chi sta a Roma o a Bologna o a Reggio Emilia non comprenda l’importanza di questa arteria, del bisogno che ha di manutenzione, di ammodernamento, di tornare a servire uno splendido territorio; non è ammissibile impiegare quasi 2 ore per percorrere i 75 km che separano il Cerreto da Reggio Emilia.

Non si parli di risorse, non si parli di priorità, basta, ne abbiamo le scatole piene, basta andare a vedere le zone ove è nato Antonio Di Pietro, ex ministro delle infrastrutture e trasporti per capire che noi montanari forse abbiamo sbagliato “cavalli”, che sembravano purosangue ma si sono rivelati non tali.

Questa stupenda montagna, che piano piano frana a valle ove i politici si rallegrano di 4 curve e 2 ponti, ove i montanari fanno finta di non capire o chiacchierano al bar ma non fanno coesione per “battere” i pugni sul tavolo ed esigere ciò che meritano.

Concludo con due cose, voi politici rallegratevi quando sarete stati in grado di ottenere queste cose: ammodernamento della SS 63 da Rivalta al Bocco; variante definitiva a Castelnovo ne’ Monti, con risoluzione del problema viale Enzo Bagnoli; ammodernamento da Castelnovo ne’ Monti al Cerreto.

Ricordate che la valle del Secchia è tratto più rettilineo per arrivare alla connessione autostradale di Aulla, forse una SS63 bis? Un sogno valle del Dorgola, bretella con Castelnovo ne’ Monti, su su, poi traforo ed eccoci ad Aulla.

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Il mio ultimo pensiero lo dedico ai miei concittadini montanari e più precisamente a quegli “smaniosi” che non vedevano l’ora di prendere il mio posto come coordinatore del Comitato strada statale 63: dove siete finiti? Come mai nessuno si è fatto avanti? Il posto è sempre libero, ma tanto so che rimarrà tale, perchè voi siete solo “chiacchiere e distintivo”, null’altro.

Cordialmente.

(Roberto Malvolti, coordinatore dimissionario del Comitato strada statale 63)

 

10 COMMENTS

  1. Bravissimo Roberto, condivido il tuo sacrosanto e giustissimo pensiero. I politici negli ultimi trent’anni si son fatti vedere solo su giornali per pubblicizzarsi, mai sono riusciti a fare qualcosa di sensato. Roberto, in Italia son tutti bravi a giudicare, criticare e additare dietro una tastiera, ma a fatti siamo come struzzi. Riprendi la carica di coordinatore e continua la battaglia.

    (Gianluca Ugoletti)

    • Firma - GianlucaUgoletti
  2. Concordo con Roberto, la SS 63 è ben lontana da essere una strada funzionale. Troppi problemi mai risolti, come la frana di Collagna o la variante di cui Castelnovo ha molto bisogno. E’ vero che si è investito recentemente molto, ma senza un progetto globale. Tranquillo, Roberto, il tuo posto non lo chiederà nessuno, siamo capaci solo di criticare ma quando c’è da lavorare noi italiani preferiamo delegare, purtroppo.

    (Alessandro)

    • Firma - Alessandro
  3. Secondo il mio modesto parere ci vorrebbe più dialogo tra politica e cittadinanza, più volte ho ribadito che il chilometro della Bocco-Canala è troppo costoso, ma qualcuno ha preferito così, evidentemente chi ha fatto questa scelta non percorre questa strada tutti i giorni. Ormai i giochi sono fatti, ma pregherei i signori che hanno potere decisionale di fare questo tratto di strada e finalmente capire che i problemi di sicurezza e di transito anche per i mezzi pesanti ci sono nel tratto Bocco–Bettola, pezzo di strada con numerose curve senza visuale e con una sede stradale non adeguata al transito di innumerevoli mezzi pesanti che avviene quotidianamente! Il mio è un invito al dialogo, non la solita polemica; ho gradito molto le migliorie del tratto Ca’ del Merlo, soprattutto il viadotto, meno il primo ponte all’altezza di Pignedolo che non ha cambiato la traiettoria della curva esistente e a mio parere lo spartitraffico centrale risulta molto pericoloso. Per finire il mio commento auspico una soluzione per il secondo stralcio della variante di Ponte Rosso che potrà concludere i lavori per quel tratto così atteso.

    (N. Carboni)

    • Firma - N.Carboni
  4. Vedo che al mio commento negativo all’articolo della soddisfazione dei sindaci per incontro con Anas hanno fatto seguito la lettera aperta e sacrosanta di Malvolti e il risveglio del sindaco di Busana, che si è accorta che da Castelnovo in su la SS63 è obsoleta. Tanto fuori di mente allora non sono… Speriamo che si risveglino dal dolce dormire anche i sindaci da Vezzano a Collagna. Tornando al Ponte Rosso, di cui è competente la Provincia o per lo meno anche lei, a chi pensa che eliminare due curve portando tutto il traffico in zona Peep e presso la rotonda di fronte al “Ristoro di Dante”, voglio dire di aspettare la neve e poi si vedrà che gli ingorghi non verranno eliminati ma saranno solo delocalizzati. Con 10 milioni di euro si potevano eliminare le due curve del Ponte Rosso che creano problemi e lasciare il resto così ed i soldi investirli diversamente. Tanto dopo la salita sarà dal Coni alla rotonda ed i problemi circa rimarranno uguali. Spero di sbagliarmi ma dubito.

    (EM)

    • Firma - EM
  5. Mi sa che dovremo rimpiangere il “lavoro” fatto da Bonferroni per la statale 63. Almeno quegli interventi sono serviti a qualcosa. Quel che sì è fatto dopo sono solo “pezze” che non hanno risolto, o inciso poco, sui tanti problemi di questa strada. Se oggi per raggiungere i paesi del crinale e il Cerreto occorrono ancora due ore, vuol dire che chi ha programmato i lavori la 63 l’ha, forse, percorsa una sola vota, magari in un giorno feriale in estate. La variante di Castelnovo rischia di essere quasi inutile. Vedremo, alla prova dei fatti, quando sarà aperta cosa succederà alla prima nevicata. Perché a Castelnovo, di norma, in inverno nevica. E spesso tanto. Mi viene il dubbio che gli ultimi interventi siano solo una cartina di tornasole per raggranellare qualche voto. Spero di sbagliare.

    (Remigio)

    • Firma - Remigio
  6. Mi permetto di ricordare, per la storia e per la verità, che tra il 1995 e il 1998 la galleria del seminario non è stata “ultimata”, ma riaffidata, rifinanziata e realizzata per più di 9/10. E che ha davvero accorciato le distanze tra Reggio Emilia e tutta la media e alta montagna più di ogni altra opera.

    (Fausto Giovanelli)

    • Firma - FaustoGIOVANELLI
  7. Le polemiche sulla statale 63 si sprecano da decenni e da sempre sono oggetto di discussioni e scontro tra i montanari e forse questo è alla base della volontà politica di non risolvere il problema. La variante del Ponte Rosso non risolverà i problemi di viabilità che attualmente incontriamo nell’avvicinarci a Castelnovo ne’ Monti, in quanto il punto dolente sarà solo spostato alla rotonda della Pieve, come dice “EM”, quando invece sarebbe bastato allargare il tratto attuale togliendo le 3 curve incriminate con un viadotto sul torrente (peraltro realizzato nel tratto ultimato), ma questo progetto aveva un problema: sarebbe costato meno di quello approvato. Con i soldi risparmiati si potevano realizzare altre opere o anche solo manutenzione, ma soprattutto non avrebbe avuto lo splendido effetto di portare ad un aumento di traffico vicino ad un asilo, ad una scuola, ad un centro sportivo ed anche a tante abitazioni private che avranno un bell’aggravio di auto e mezzi pesanti sulla strada. C’è voluto un grande impegno per partorire un progetto tanto assurdo.

    (Emilio Paolani)

    • Firma - PaolaniEmilio
    • Non avrei saputo usare parole migliori, è proprio così purtroppo! Qui si continua a giocare allo scaricabarile, è sempre responsabilità delle amministrazioni precedenti, così invece di intervenire finchè è possibile, si preferisce guardare dall’altra parte.

      (Pamela)

      • Firma - Pamela