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  1. E’ bello sapere che questa meravigliosa usanza, che si ancora ai tempi dei liguri, resista nel tempo. Io l’ho imparata dalla poetessa Miria Bellesi che è una sostenitrice dello scusin. Più volte l’ho vista in mezzo ai praticanti dell’usanza combattere nell’albergo Ventasso di Cervarezza e tornare vittoriosa con un cestino di uova sode colorate. Continuamente si vantava che il suo uovo non si rompeva, perché fatto dalle sue galline alimentate con cibi genuini. Ed allora, viva lo scusin e i montanari che lo festeggiano.

    (Bruno Tozzi)

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