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Diocesi, un disavanzo che interessa anche l’Appennino

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C'era spazio anche per giochi sulla nevePassa anche dall'Appennino il momento di difficoltà economica che sta incontrando la Diocesi reggiana. Sullo sfondo il peso di debiti per 9 milioni di euro, accumulati negli anni. Per il restauro del Duomo reggiano, certo, ma anche per la recente e incantevole sistemazione del Centro diocesano di Spiritualità di Marola. Nel mentre, non è ancora approdato a trattativa utile la vendita del castello di Rossena - base d'asta 6 milioni - che pare abbia interessato anche Zucchero, Sugar Fornaciari che si sarebbe però spinto "solo" a un'offerta di 4 milioni di euro. Sullo sfondo, chissà, l'intento di farne un castello della musica?

Interno Centro diocesano di spiritualità di Marola (2)
Una immagine dell'interno del Centro diocesano di spiritualità di Marola, sopra uno scatto d'antan

Intanto è pure notizia di questi giorni la messa in vendita del seminario diocesano di viale Timavo, caro anche ai tanti montanari che liggiù hanno studiato, anche senza divenire religiosi.

"La Diocesi intende varare  - in città - un piano di razionalizzazione e ristrutturazione degli immobili destinati a sedi operative di uffici e organismi pastorali. Tale operazione sarà avviata a partire dal Seminario Vescovile urbano di viale Timavo 93: la vita della comunità dei seminaristi, dei loro formatori e dei sacerdoti residenti e le sedi dello Studio Teologico Interdiocesano, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose e della Scuola Teologica Diocesana, ivi ospitate, verranno circoscritte alla sola ala sud-est della struttura, realizzando significative economie a fronte degli ingenti costi di gestione.

La Diocesi potrà così disporre dei tre quarti del complesso per un’eventuale alienazione,  costituendo, di conseguenza, un fondo per le sue esigenze operative. In tale evenienza l’obiettivo prioritario sarà quello di salvaguardare, per quanto possibile, una parte dell’immobile per le necessità della Diocesi e - per gli spazi rimanenti - una destinazione d’uso di chiaro interesse sociale. Su quest’ultimo punto, si ringrazia l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia per l’ampia disponibilità dimostrata nel concertare l’iter per la definizione di un accordo preliminare ad una variante al Regolamento Urbanistico ed Edilizio al fine di implementare gli usi attualmente ammessi nell’immobile del Seminario con funzioni di rilevante interesse pubblico, quali attività sanitarie ed assistenziali, attività di formazione e ricerca, attività congressuali.

Nello stesso quadro di razionalizzazione, nei prossimi mesi la maggior parte degli uffici diocesani sarà concentrata nello stabile di via Prevostura 4, tradizionalmente noto come Centro Giovanni XXIII".