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Comunicato stampa Pd e Pdci sezione Ligonchio a riguardo della fusione
LIGONCHIO – Mancano ormai pochi giorni a domenica 31 maggio, giornata in cui tutta la popolazione residente nei comuni di Ligonchio, Busana, Ramiseto e Collagna, sarà chiamata a scegliere se intraprendere la strada della fusione in un unico Comune oppure no. Una giornata storica, un appuntamento molto sentito e partecipato in tutto il territorio, ma sopratutto un'opportunità irripetibile in grado di cambiare radicalmente il futuro e le prospettive per la nostra montagna che rischia ogni anno di più di scomparire definitivamente sia sul piano demografico che economico. “Dopo l'istituzione del comitato favorevole alla fusione che sta portando avanti con determinazione l'importante lavoro di sensibilizzazione ed informazione attraverso un fitto calendario di incontri con la cittadinanza riuscendo a portare sul territorio anche la presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini e il presidente della Provincia Giammaria Manghi– dichiara Luca Cagnoli, segretario del Circolo PD di Ligonchio – abbiamo accolto con grande piacere la notizia della nascita, anche se in ritardo, del “Comitato no fusione” a completezza di uno scenario democratico che ora si può affermare essere completo”. “E' nostro dovere però sottolineare con anche un po' di rammarico – continua Cagnoli – come spesso le motivazioni sostenute dal comitato contrario alla fusione continuino ad aggrapparsi ad una demagogia campanilistica che francamente ci appare molto lontana dalle esigenze della popolazione e, forse ancora più grave, dal periodo storico che stiamo affrontando non solo a livello locale o nazionale ma anche europeo e mondiale. Prefigurare una nuova istituzione di Unione dei Comuni (quella già esistente terminerà per legge la sua esistenza il 31 dicembre di quest'anno) o altri escamotage di improbabile realizzazione non è attitudine di chi vuol essere protagonista del cambiamento ma semmai di chi, per interesse o per semplice ristrettezza di vedute, vuole solo provare a rimandare il problema senza invece affrontarlo e risolverlo”. “I cambiamenti fanno sempre paura – precisa Stefano Regio della segreteria del circolo Pci ligonchiese – ma quando i cambiamenti sono necessari alla sopravvivenza fanno più paura quelli che non vogliono cambiare. Nel 2015 dopo innumerevoli stravolgimenti geopolitici a livello internazionale che hanno portato all'unificazione di più nazioni sotto un'unica bandiera come in Germania e che hanno dato vita alla nascita di un'Europa unificata, non possiamo più permetterci di difendere con cieca ottusità i mille campanili d'Italia. Qui non centra più essere a favore o no, qui bisogna rendersi conto che l'unica verità ad oggi certa è che dal primo gennaio del 2016 i nostri piccoli Comuni di montagna non avranno più i fondi necessari neanche alla sopravivenza”. “Nel maggio scorso, in occasione delle ultime elezioni amministrative – precisano i due segretari – con un accordo elettorale serio e concreto il Pd e il Pci di Ligonchio avevano redatto un documento condiviso che riguardava anche la fusione. Oggi, come allora, ci sentiamo ancora più orgogliosi della nostra lungimiranza, anche alla luce delle opportunità che possiamo ottenere votando “sì” al referendum di domenica. Poter contare per parecchi anni su introiti certi e cospicui, l'interruzione del patto di stabilità in concomitanza con l'inizio di un settenio caratterizzato dall'erogazione dei nuovi fondi europei per lo sviluppo rurale significano solo una cosa, poter essere competitivi e poter fare investimenti di un certo livello per quel che riguarda il dissesto idrogeologico, il turismo, la viabilità, l'agricoltura e lo sviluppo delle attività produttive. In particolare per il territorio di Ligonchio abbiamo pronti una serie di importanti progetti ed interventi riguardanti un nuovo rilancio turistico invernale, importanti interventi di riqualificazione ambientale in grado di valorizzare e ridisegnare un nuovo avvenire di cui potrà e dovrà goderne tutta la popolazione. Significa finalmente determinare un futuro certo per chi vive e popola la montagna ma sopratutto interrompere una volta per sempre la drammatica tendenza che ci ha portati nel giro di poco tempo allo spopolamento dei nostri territori. La domanda che vogliamo indirizzare al comitato contrario ma che forse tutti noi dovremmo formulare è chiedere a loro come avranno intenzione di realizzare tutto questo con due spiccioli e con un peso politico pari a quello di una mosca”. “L'invito che cogliamo l'occasione di rinnovare alla popolazione, alle famiglie ma sopratutto ai giovani – conclude Luca Cagnoli – è quello di andare a votare domenica e di scegliere di essere protagonisti una volta per tutte del proprio futuro. Votando a favore della fusione per iniziare con decisione e determinazione un processo che ci porterà ad essere una montagna moderna, al passo con i tempi e competitiva per poter affrontare le future sfide”.
Comunicato del Comitato volontario “No fusione” di Ligonchio
Proseguono con buona partecipazione di pubblico le assemblee nelle frazioni del Comune di Ligonchio del “Comitato per il no alla fusione” dei 4 comuni di Ligonchio, Busana, Collagna e Ramiseto. L’obiettivo è quello di comunicare a tutti i cittadini i motivi del no raggiungendo tutte le frazioni del Comune così come da calendario. La caratteristica che ci distingue dai fautori del no è la manifesta espressione “apolitica” che attribuiamo al referendum, senza alcun interesse di tipo personale o di poltrona, senza quell’avvilente ossequio agli ordini di partito, nella nostra semplicità, senza satinate brochure ma distribuendo un normale ed economico pieghevole sul quale sono condensati i 15 motivi che andiamo ad illustrare sera dopo sera nelle assemblee. Saremo impegnati tutte le sere fino a venerdì 29 p.v., data in cui si concluderà la nostra campagna referendaria a Ligonchio capoluogo. In quella serata, a sostenere la conservazione dell’identità del nostro Comune, quindi il no deciso alla fusione, avremo l’onore della presenza di un personaggio a tutti noto non solo a Ligonchio ma in tutta Italia e anche all’estero: Iva Zanicchi. Sarà presente quale cittadina originaria di Ligonchio alla quale è stata conferita la cittadinanza onoraria per avere da sempre pubblicizzato il nostro paese in ogni sua apparizione pubblica. Ritenendo l’illustre personaggio una nostra compaesana che conosce e vive i problemi della nostra comunità, la presenteremo non come politico parlamentare europeo ma come una cittadina ligonchiese che vuole continuare ad essere chiamata tale nel senso di appartenere al Comune di Ligonchio e non “ventassana” oppure “nassetana” o di altro comune che dir si voglia.
(Il Comitato “No fusione” di Ligonchio)
Il problema dell’identità di una comunità che esiste e si distingue da molto tempo (si reputa dal Medioevo) dà molto da pensare e da riflettere; è come se una persona rinunciasse al suo casato o al suo cognome. Se i montanari lo vogliono, lo facciano pure questo passo, avranno pro e contro, ma saranno essi gli artefici del cambiamento.
(Bruno Tozzi)
Aspetta, aspetta! Com’è che dicevano quelli del “Comitato del no” a Ligonchio?! “Non abbiamo politici di grido da proporre” e poi si fanno belli proponendo la Zanicchi. Della serie: diciamo tutto e il contrario di tutto, in libertà. Ma i signori del “no” (che tutti sanno chi sono) è chiaro che puntano a ripresentarsi, quale altro motivo potrebbe esserci per trascinare a picco il destino di 4000 persone?! C’è da rimanere sbigottiti di fronte a tanto cinismo.
(G.L.)
Caro “G.L.”, le sono grato per il commento, la signora Zanicchi, ex eurodeputata, con questo dimostra che a Bruxelles non è andata per unire, ma solo ed esclusivamente per qualche denaro in più! Per i fautori del “Comitato del no”, tengo a precisare, chi amministra in questo momento è stato eletto democraticamente fino al 2019, quindi i signori del “No”, esponenti, credo (sappiamo) di minoranza, aspetteranno fino a quella data per ricandidarsi (ricordo che sia Fiocchi, sindaco di Villa M. e Lombardi, sindaco di Toano, rimasero al loro posto). Questo è il bene che vogliono al loro territorio e ai cittadini, invito gli Amministratori locali a tener fede al mandato ricevuto a maggio del 2014. Anche se sono sicuro che la vittoria del “Sì” avverrà in modo soddisfacente.
(LL.CC.)
Rispetto per la carriera artistica e professionale della signora Zanicchi, ma sul fatto che “conosce e vive i problemi della nostra comunità” avrei qualche dubbio.
(IC)