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C’è attesa per la conferenza regionale della montagna venerdì 22 gennaio a Castelnovo ne’ Monti

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Stefano Bonaccini Presidente Regione
Stefano Bonaccini, presidente della nostra Regione
C'è attesa per l'importante appuntamento in programma venerdì 22 gennaio, a Castelnovo ne' Monti, dove al Teatro Bismantova, dalle ore 9,30 si svolgerà la Conferenza regionale per la montagna.

Il programma della giornata prevede gli interventi, nell'ordine, dell'assessore regionale alla difesa del suolo, protezione civile, politiche ambientali e della montagna Paola Gazzolo; l'assessore regionale al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, formazione e lavoro Patrizio Bianchi; l'assessore all'agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli; l'assessore al turismo e commercio Andrea Corsini; l'assessore ai trasporti, reti infrastrutture e agenda digitale Raffaele Donini.

Poi sarà dato spazio agli interventi di rappresentanti degli enti locali, Anci, Uncem, categorie economiche e sociali che interverranno all'incontro castelnovese da tutta la regione.

Le conclusioni saranno affidate al presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Afferma il sindaco di Castelnovo e presidente dell’Unione dei comuni dell’Appennino reggiano Enrico Bini: “Sarà un momento importante per Castelnovo, l’Appennino reggiano e per tutte le zone montane della regione, che rappresentano una parte rilevante dell'Emilia-Romagna: oltre il 41% del territorio regionale è costituito da colline e montagne, con più di 400 mila abitanti. Luoghi che spesso sono un serbatoio fondamentale di produzioni tipiche, eccellenze ambientali, borghi e luoghi storici, tradizioni, ma anche aziende innovative. Abbiamo anche temi complessi e fondamentali che intendiamo affrontare in modo aperto e diretto, alla presenza dei vertici regionali, temi come la tenuta dei servizi, la salvaguardia dei presidi sanitari, i problemi legati allo spopolamento, il dissesto idrogeologico, il sostegno all’agricoltura di montagna, alle produzioni agroalimentari, la riconoscibilità ed il giusto ritorno economico per ciò che viene prodotto qui, con costi superiori rispetto alla pianura, la necessità di migliorare i collegamenti viari, l’impellenza di dotare i territori montani di collegamenti telematici che superino il divario digitale”.