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Istituto comprensivo “L. Ariosto” di Busana, la scuola più virtuosa

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preDobbiamo immaginarci una nuova montagna composta da oltre 73.000 pile esauste per capire quello che l’impegno dei giovani e dei docenti della montagna reggiana è riuscito a fare per tutelare l’ambiente 1.723,50 chilogrammi di materiale inquinante che è stato intercettato ed avviato al possibile recupero di materiale ed al giusto smaltimento dagli oltre 2.100 studenti dei cinque istituiti comprensivi della Montagna Reggiana che hanno partecipato al progetto didattico di educazione ambientale su rifiuti, gestione delle risorse ed energia organizzato da Erp Italia, Iren e Wwf ricerche e progetti.

Un impegno che ha interessato sicuramente anche le famiglie e che è stato supportato dalla distribuzione di materiale informativo specifico e da momenti di approfondimento nelle scuole.

Ieri, lunedì 14 giugno, si è svolta presso la sala del Consiglio del Comune di Castelnovo ne’ Monti la premiazione delle scuole partecipanti. La scuola più virtuosa è stato l'Istituto comprensivo "L. Ariosto" di Busana, seguito dagli istituti comprensivi di Carpineti-Casina, Castelnovo ne' Monti, Villa Minozzo e Toano.

Le scuole ricevono un contributo economico per acquistare materiale didattico o tecnico ad uso scolastico. La cerimonia hanno partecipato i presidi dei istituti scolastici coinvolti: Lorenzo Franchini (IC Busana), Carla Canedoli (IC Castelnovo ne' Monti), Giuseppina Gentili (IC Carpineti e Casina) e Silvia Razzoli (IC Toano). A consegnare i premi sono stati Gianluca Paglia (responsabile raccolta area Emilia) e Arturo Bertoldi (responsabile educazione ambientale) di Iren. Presente anche Emanuele Ferrari, assessore alla scuola e vicesindaco del Comune di Castelnovo ne' Monti in rappresentanza dell’Unione montana dell’Appennino reggiano.

 

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  1. Complimenti all’istituto comprensivo L. Ariosto di Busana per essersi distinto nella raccolta di pile esauste e complimenti a tutti gli altri istituti che hanno partecipato alla stessa raccolta, impedendo alle pile abbandonate di inquinare l’ambiente. Se ne parla tanto di tutelare l’ambiente, poi sono gli stessi abitanti che abbandonano nei luoghi materiale inquinante, come se riguardasse un altro pianeta. Questi giovani si sono impegnati in un progetto che li ha coinvolti e, probabilmente, saranno uomini e padri o madri di famiglia che potranno insegnare ai loro figli ad avere quel riguardo che la nostra terra ci chiede insistentemente. Bravi e grazie.

    (Paola Agostini)

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