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Lago Calamone: a quando una bella pulizia?

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Cima Ventasso, il lago Calamone (30.6.2016)
Foto Redacon

Il Comune di Ventasso, costituitosi ad inizio d'anno e da poco fornito pure degli organi istituzionali, sindaco Manari in testa, in quanto risultato di fusione disporrà, come noto, di qualche risorsa economica aggiuntiva per alcuni anni a venire.

Un consiglio (non richiesto, ma che ugualmente ci sentiamo di porgere) per investire qualche primo soldo riguarda la perla del Lago Calamone.

Una immagine presa dalla cima del Monte Ventasso (che pubblichiamo) fa probabilmente capire subito a che ci si riferisce: la pulizia delle acque.

* * *

Aggiornamento del 14 luglio 2016 ore 20,20

Ci scrivono dal Comune di Ventasso e volentieri pubblichiamo.

Busana, 14/7/2016
Spett. Redazione Redacon
Oggetto: Lago Calamone in Comune di Ventasso. Contenimento piante acquatiche radicate.

Il sottoscritto geom. Gianfranco Azzolini, in qualità di responsabile del Settore tecnico del Comune di Ventasso;

con riferimento a quanto comparso su Redacon il 10/7/2016 in merito al Lago Calamone e la necessità di una sua “pulizia” relativa alle emerse piante acquatiche radicate;
a precisa informazione, a questo punto ritenuta utile e necessaria;
si comunica quanto segue:

Il lago Calamone, in comune di Ventasso (ex Comune di Ramiseto), è di natura glaciale, emergenza paesaggistica/naturale di grande pregio ed importanza. A conferma di ciò basta ricordare come lo stesso ricada come tale in tutti gli strumenti di programmazione e difesa di tutti gli enti preposti e, in particolare, in “Rete Natura 2000” (“Monte Ventasso cod. IT4030002) e in Zona 1 del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano (DPR 02/08/2010).
Oltre 50 anni fa l’invaso fu oggetto di un intervento artificiale di allargamento dell’invaso mediante innalzamento della briglia di uscita e vero e proprio livellamento meccanico delle sponde.
Così come sempre, con l’arrivo della stagione primaverile/estiva, riemerge l’abbondante fioritura di piante acquatiche radicate, la cui specie più abbondante è rappresentata dal Myriophyllum spicatum, con le conseguenze ben visibili e, nell’attuale fase estiva, con le note e denunciate negatività. Risulta infatti, con il completamento della crescita ed il contestuale calo di livello del bacino, che il problema esplode in tutta la sua entità. Il fenomeno è sulle sponde, soprattutto su quelle aree occupate artificialmente a seguito di sopraddetto intervento di ampliamento.
Moltissimi sono stati e sono gli studi in merito ove emerge per sintesi la naturalità dell’evento, l’impossibilità a eliminare il problema e l’assoluta volontà a mantenere l’equilibrio naturale esistente, la possibilità di interventi di contenimento e gestione a conclusione della fioritura. Un taglio troppo anticipato andrebbe contro a due problemi: la sua naturale ricrescita e il suo affioramento con il calo del pelo d’acqua.
Ciò premesso, l’Amministrazione comunale di Ventasso, proseguendo quanto sempre stato fatto (motivando con la necessità del recupero dell’aspetto estetico, la valorizzazione turistica ed il contrasto al deficit di ossigeno del bacino), ha provveduto già dal 6 giugno a inoltrare la richiesta alla Bonifica Emilia Centrale (che con grande collaborazione garantisce lo “sfalcio” con idonea barca) ed al Parco nazionale l’istanza di rilascio del parere di competenza con le motivazioni. Collaborazione e parere esteso dal 2015 anche per i laghi cerretani.
In conseguenza a ciò, a far data dal lunedì scorso 11/7/2016, con il raggiungimento di un giusto livello d’acqua, sono iniziati presso il Calamone i lavori di sfalcio. Lavori tuttora in corso con la raccolta e rapido smaltimento delle risultanze, con conclusione prevista per fine settimana.
A conclusione si porta a conoscenza che il rifugio “Venusta”, sulla sponda del lago, già a far data dalla sua radicale ristrutturazione (2000), in collaborazione e sinergia con l’Amministrazione comunale, si dotò di vasche di raccolta reflui a perfetta tenuta, al bisogno raccolti e convogliati con autobotte in pubblica fognatura, spese a carico dei gestori, mettendo a disposizione pubblica il nuovo servizio igienico privato e garantendo lo sversamento di scarichi in lago.
Successivamente, nel 2009-2010, sempre grazie a interventi pubblici (Comune) e privati (gestori) si è provveduto a collegare il rifugio con il collettore fognario di Ventasso Laghi, anche grazie a un sistema di sollevamento istallato nelle vasche di cui sopra. E’ con grande soddisfazione dell’Amministrazione comunale il poter certificare che nessuno scarico, nel versante ramisetano del monte Ventasso, risulti non essere raccolto, tutti adotti in condotta e trattati nel depuratore di Ramiseto.

(Geom. Gianfranco Azzolini)

 

12 COMMENTS

  1. Nel Comune di Ventasso di laghi che per la loro bellezza meriterebbero una bella pulitina ce ne sono altri, per esempio quelli del Cerreto. Vedremo di investire la nuova Amministrazione dell’incarico di convincere enti superiori a trovare i fondi e i permessi per riuscire ad intervenire. Sarebbe bello, la prossima estate, avere i nostri bei laghi tutti puliti.

    (Marino)

    • Firma - Marino.
  2. Questa è normale eutrofizzazione, quello che mi indigna veramente è che al lago del Cerreto tutti gli ultimi dell’anno trasformano il lago in pattumiera, ove buzzurri ubriachi lanciano dentro di tutto e nessuno fa niente per fermare questo scempio. Tutti gli anni si assiste alla triste visione del lago ghiacciato pieno di bottiglie, petardi, biciclette, bidoni dell’immondizia, addirittura fusti della birra… e voi pensate alle alghe, ciclo naturale del lago. Ma la coerenza dove è finita? Perchè in un luogo turistico montano del Trentino, dell’Austria o della Svizzera queste cose non succedono? Forse è anche su questo che la nostra amministrazione deve porsi delle domande e trovare delle risposte.

    (Marco Galeazzi)

    • Firma - MarcoGaleazzi
    • L’eutrofizzazione non è “normale”, semmai è il processo naturale che si verifica in talune circostanze ma che crea problemi non indifferenti. Per citarne alcuni: aumento della biomassa di fitoplancton, sviluppo di specie tossiche di fitoplancton, aumento della quantità di alghe gelatinose (mucillaggini), aumento delle piante acquatiche in prossimità dei litorali, aumento della torbidità e del cattivo odore dell’acqua, diminuzione della quantità di ossigeno disciolto nell’acqua, diminuzione della diversità biotica e scomparsa di alcune specie ittiche. I problemi non sono sempre “altri”, pur convenendo sullo stato indecente in cui versa il lago del Cerreto non significa che il Calamone non debba essere curato e preservato.

      (F. Pinello)

      • Firma - F. Pinello
    • Perché la non cultura italiana pensa che sia normale fare cose che in altri Paesi vengono considerate folli. Forse qualche multa potrebbe aiutare anche al Cerreto, ma credo ci vorrebbe l’esercito per riuscirci.

      (Anna)

      • Firma - Anna
  3. Una domanda semplice. Il rifugio è adeguato come impianto di abbattimento per gli scarichi fognari? Anche perché non è che ci siano molte altre possibili cause antropiche di eutrofizzazione. Io quando sono andato ho avuto l’impressione che avessero semplicemente una fossa Imhoff e nulla di più, quindi impianto inadeguato. Per un lago con pochissimo ricambio estivo di acqua può essere un problema. Mi scuso in anticipo coi gestori se le mie impressioni fossero sbagliate.

    (Piansano)

    • Firma - Piansano
  4. Come redazione possiamo intervenire facendo presente che la pulizia del lago non sarebbe una novità. E’ già stato fatto. Abbiamo qui davanti a noi un ritaglio di quotidiano locale che riporta ad esempio, sotto il titolo “Via le alghe dal lago Calamone“, quanto segue (stralciamo): “L’intervento, fatto in due tempi diversi, è stato eseguito con una motobarca dotata di una barra falciante capace di tagliare le erbe acquatiche fino alla profondità di tre metri. E’ un’operazione delicata che anche gli studiosi (del Dipartimento di scienze ambientali dell’Università di Parma con la presenza di Alessandra Curotti del Parco del Gigante e sotto il controllo di esperti dell’Ausl) hanno disposto per ridurre la propagazione del millefoglio, una pianta acquatica che sta invadendo la superficie del lago del Ventasso (…) la proliferazione di microalghe e di altre piante che andrebbero ad alterare l’equilibrio naturale del bacino (…). [L’articolo di stampa è del 1996]. Da ciò parrebbe arguirsi che è proprio il non intervenire, allorchè se ne presentasse la necessità, che potrebbe far male al lago.

    (red)

  5. Esprimo un parere da profano, non essendo un tecnico ambientale. Come chiunque può bene vedere dalla foto, a livello puramente estetico il lago non si presenta bene. Ovvero, con una cornice di alghe che ha una larghezza di parecchi metri e una lunghezza pari a tutto il perimetro del lago, l’aspetto non è dei più invitanti. Reperire le risorse per una bella pulizia, secondo me, riporterebbe allo splendore un lago che è considerato da molti il più bello di tutta l’Emilia-Romagna.

    (Giuliano Rossi)

    • Firma - GiulianoRossi
  6. Confermo la precisazione della redazione: la pulizia del lago non è una novità. Già durante le legislature da me presiedute, seconda metà degli anni ’70 e primi anni ’80, la pulizia del lago veniva effettuata annualmente mediante una motobarca con barra falciante capace di tagliare le erbe acquatiche fino alla profondità di 3 metri. L’operazione veniva effettuata con la collaborazione del Consorzio di Bonifica Parmigiano Moglia, che forniva anche la motobarca. I cantonieri del Comune provvedevano poi a smaltire le alghe rastrellate a riva con il trattore del Comune stesso. Ricordo con piacere anche la collaborazione dei gestori del rifugio, che sono gli stessi di allora e che continuano a portare avanti questa pregevole attività. Questa operazione non era una novità nemmeno allora: veniva praticata anche negli anni precedenti ai quali ho fatto riferimento. Con cordialità.

    (Marcello Confetti)

    • Firma - MarcelloConfetti