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“Bonifica, un ente da riformare”

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Mentre al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway stavano leggendo che ora anche i circa 20mila reggaini del centro storico, fino ad oggi esantato, saranno “costretti a pagare il bollettino”, mentre si stavano chiedendo quali sviluppi avessero avuto le querele ed i ricorsi che portarono all’annullamento delle elezioni del 13 dicembre 2015  che avevano visto prevalere la lista Bonifica e Suolo per 190 voti sulla lista TerrAcqua, mentre si chiedevano quando sarebbero state indette le nuove elzioni e chi ne avrebbe sostenuto i costi,  si è rivolto al tavolo un pensionato con l’avviso di pagamento del Consorzio di Bonifica Dell’Emilia Centrale. Quel pensionato è un  micro-proprietario di una abitazione privata..

Per molti di noi ed anche per quel pensionato, il termine "bonifica" evoca ricordi lontani: immagini che mostrano la lotta di uomini e donne contro la malaria, combattuta prosciugando e rendendo coltivabili aree altrimenti paludose e malsane. Riteniamo però che, senza mettere in dubbio la valenza dell’agire dei Consorzi di bonifica, questi finanziariamente debbano essere sostenuti da chi trae beneficio dagli interventi di bonifica effettuati: i proprietari di terreni agricoli.

Facendo un approfondimento legislativo, al tavolo hanno  scoperto che:

- tutto nasce dal Regio Decreto 368 del del 1904 e dal successivo del13 febbraio 1933, n. 215 – nuove norme per la bonifica integrale - si parla di interventi di bonifica e di miglioramento fondiario sia a carico dello stato che dei privati tramite il consorzio... nei suoi 121 articoli, la legge fa sempre riferimento al miglioramento fondiario, ergo terreni anche se nel 1933 comprende anche gli <gli edifici urbani>. Si tratta evidentemente di una contraddizione in termini perché vengono ricompresi nelle categorie imponibili anche normali appartamenti costruiti dopo le bonifiche, nei confronti delle quali è ormai venuta meno ogni possibilità di beneficio. A ciò si aggiunga che chi ha comprato la casa ha già pagato l’eventuale incremento di valore al costruttore, l’unico che ha avuto “un beneficio diretto e specifico” dalla bonifica e dalle eventuali opere di manutenzione ambientale.

- La Legge Regionale 2 agosto 1984, n. 42, all’art. 13  estendendo lo spirito della legge, ha stabilito che i proprietari di beni immobili, agricoli ed extragricoli, contribuiscono alle spese di esercizio e manutenzione delle opere di bonifica... A seguito dell’approvazione del riordino dei Consorzi  in Emilia Romagna, dagli originari 16, i consorzi di bonifica sono ora 8 – la Giunta Regionale Emilia Romagna con delibera 2240 del 28.12.2015 ha espresso parere di conformità sulla proposta del nuovo piano di classifica del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Intendiamoci, tutto regolare e conforme alle leggi, leggi che al tavolo non piacciono.

 Abbiamo “accompagnato quel pensionato alla scoperta delle cifre”. Con lui abbiamo letto che  i contributi del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale (pag. 8 bilancio previsione 2016) sono di 23.043.379 euro dei quali 12.853.406 per fabbricati (55,77%) e 2.859.856 euro per terreni (12,40%) + 7.330.117 irrigazione (31,81%). Di questa massa di denaro/contribuenza, solo il 38,61% è destinato alle spese di manutenzione ed esercizio e il 10,89% per nuove opere con finanziamento proprio. In conclusione, il 49% (11.296.269 euro) per il personale.

Troppo lungo sarebbe dissertare sulle sentenze plurime della Cassazione, richiamare la legge Serpieri sulla effettiva natura diretta del beneficio che deve essere diretto e specifico e deve tradursi in un incremento del valore dell’immobile sottoposto a contributo… Ben lungi da noi accarezzare il sogno che la Regione, come logica suggerirebbe, escluda i proprietari di case dal pagamento del contributo. Il nostro pensionato e gli altri proprietari di civili abitazioni  continueranno a fare come diceva Totò: “ e io pago!”

Il suo (e nostro) sconcerto è immenso nel verificare i dati della “nuova” bolletta dai quali si evince che:

- L’Importo contributo è calcolato sulla base di tre voci:

- base (ex quota fissa (?) che prima era di € 16,00 – perché tutti pagano la <quota base>?)

- Scolo

- Difesa

-  Al totale che pagherà alla Bonifica dovrà aggiungere € 1,50 per il pagamento in posta (avvertenza per gli over 70 - al momento del pagamento del bollettino, ditelo: avete diritto di pagare solo 0,70 euro – ditelo perché difficilmente vi avviseranno)

Ma non è finita qui…

  • Ultima beffa: con l’introduzione dell’IMU (Imposta Mungitura Urbana) TASI, non è più deducibile il tributo per la bonifica la cui deducibilità è ammessa solo per i fabbricati affittati.

Mentre al tavolo si riservano di “arricchire l’argomento con altre documentate chicche”,  tornano a quel pensionato che non paga il ticket sulle visite mediche, ma che invece dovrà  pagarlo (quota base?) ai “legalizzati Gabellierii” dei Consorzi di Bonifica, un ente che al tavolo Hemingway  ritengono…

un ente utile da riformare, riformare profondamente”.

(Il portavoce del tavolo Hemingway, Mario Guidetti)

8 COMMENTS

  1. Cosa fare…, anzitutto capire quali debbono essere i referenti: l’Assessorato (o Ministero) alle politiche agricole (come è ora) oppure quello dell’Ambiente? Se resta quello attuale che ci azzeccano le civili abitazioni? Debbono pagare per lo scolo delle acque? Il rapporto fra investimenti e chi ne trae benefici (e paga poco, troppo poco) è “equilibrato”? Già stiamo andando verso la “seconda puntata” per la quale al tavolo Hemingway stanno già lavorando – ma resta l’interrogativo “principe”: se dolo e ballottini (noi non lo crediamo) vi sono stati alle elezioni, chi paga? Credo sia una domanda legittima che attende risposte.

    (Mario Guidetti)

    • Firma - Mario Guidetti
  2. Chiedo a chi è in grado di entrare nel merito, dov’è il problema, se il 50% delle spese è destinato al personale. L’organico si decide in base agli obbiettivi da raggiungere. Se il personale è necessario, va pagato. Volete forse dire che ci sono dipendenti pagati per non fare nulla? O che dovrebbero essere pagati 600 euro al mese, come sta diventando di moda dopo il Job’s Act? Oppure che ci sono più dirigenti che impiegati?

    (Commento firmato)

    • Firma - commentofirmato
  3. A parte il fatto che la percentuale sulle spese del personale sono errate, credo di poter affermare che il personale è proprio la forza di questo ente. Se vogliamo parlare di servizio efficiente, non si può prescindere dalle risorse umane, es. un Comune, o una Provincia, per pulire una rotonda, deve fare un appalto, il più probabile risultato è un allungamento dei tempi e un innalzamento dei costi. Il Consorzio di Bonifica oltre ad effettuare lavori su tutta la rete di canali che gestisce, sia scolanti, sia irrigui che promiscui, interviene sulle emergenze in modo assai veloce ed efficace, grazie ad un parco dipendenti e mezzi propri. Tutto ciò permette di garantire un buon sevizio, sia irriguo che di scolo. I canali gestiti dal Consorzio, recepiscono le acque bianche e le nere depurate (non sempre) di tutta la provincia di Reggio e non solo, anche quelle del centro storico. Bello tirare lo sciacquone e andare a nanna tranquilli, ma a far defluire l’acqua di quel wc sono i dipendenti del Consorzio che 365 all’anno, tra lavoro ordinario, straordinario e turni di reperibilità, garantiscono il servizio sul nostro territorio.

    (Richi Molten)

    • Firma - Richi Molten
    • Mi fa piacere leggere questa risposta. La pratica dell’outsourcing o dell’appalto esterno sta distruggendo il tessuto economico e sociale del Paese, abbassando i salari sotto la soglia della civiltà, distruggendo professionalità, investimenti sulle risorse umane e rapporti umani decenti. Quando leggo “il 50% delle spese destinato al personale” come se fosse una nota di automatico demerito, uno spreco e una rovina (debito pubblico!, aiuto!) penso ad una grande superficialità di giudizio e scarsa comprensione del lavoro degli altri. Questa superficialità ci sta abituando a considerare il lavoro in sé come uno spreco di risorse. Di questo passo l’unico lavoro buono sarà il lavoro gratis. L’esempio da seguire saranno gli immigrati che, appunto, sono invitati a lavorare gratis, visto che mangiano. Guardatevi intorno e vedrete che ci sono già gli esempi in cui i lavoratori sono “retribuiti” con i buoni pasto.

      (Commento firmato)

      • Firma - commentofirmato
  4. Ora per allora ed al fine di evitare speciose polemiche, al tavolo Hemingway concordano sul fatto che il personale (sempre) rappresenta la forza di ogni azienda e che questo debba essere remunerato dignitosamente. Sempre per chiarezza e correttezza, al tavolo non si sono inventati i dati nè li hanno esposti in modo tendenzioso – sono stati tratti dal bilancio di previsione, pubblicato nel sito del Consorzio (Amministrazione trasparente) – li abbiamo letti male? Ci venga dimostrato. Grazie a Redacon che ci dà la possibilità di dialogare.

    (Mario Guidetti)

    • Firma - MarioGuidetti
  5. Il personale è formato da 200 unità, per intenderci, quella percentuale va praticamente dimezzata, perchè poi sono le tasse che un datore di lavoro paga per ogni dipendente a far lievitare il costo del lavoro. Il bilancio parla di “lordo”. Poi qualcuno dovrebbe iniziare anche a chiedersi quanti soldi risparmiano altri Enti come Ireti o altre amministrazioni come Comuni e Provincia, grazie al contributo del personale di Bonifica che in molte occasioni, proprio grazie alle risorse umane, ha collaborato in tanti lavori come ad esempio la pista ciclo pedonale di Pratofontana, di Massenzatico, o il grande intervento in collaborazione con Comune e Ireti a Cavazzoli sulla strada per Roncocesi, dove la manodopera è stata fatta dal personale del Consorzio. Poi ci sono soldi che arrivano dalla Regione che la Bonifica riesce ad avere grazie a progetti, i quali benefici ricadono tutti sul nostro territorio, poi soldi dall’Europa anch’essi spesi sul territorio. In montagna il Consorzio si occupa di frane, briglie, in collina si riuscirnno presto a vedere i rii finalmente puliti grazie ad un progetto importante eseguito con soldi pubblici, anche questi ricevuti grazie a progetti validi fatti da dipendenti della Bonifica, senza personale tutto questo non sarebbe possibile, basta pensare a un pochino di tempo fa, quando anche Comuni e Province avevano i propri dipendenti. Forse qualche appalto in meno e qualche buca di più… chissà.

    (Richi Molten)

    • Firma - RichiMolten