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Pugni e calci ricevuti dall’ex compagno che l’ha colpita alla testa con il calcio della pistola

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Violenza sulle donnePugni e calci ricevuti dall’ex compagno che l’ha colpita alla testa con il calcio della pistola. Violenze che hanno coinvolto anche il figlio minorenne che, intervenuto in difesa della mamma, si è visto colpire la mano con il calcio della pistola e ricevere un pestone al piede.

Una domenica pomeriggio di assurda follia quella vissuta nel nostro territorio, che ha visto l’intervento dei carabinieri delle stazioni di Carpineti e Baiso minacciati di morte dall’esagitato, che li ha “ricevuti” puntandogli la pistola che ha scarrellato due volte e lanciando all’indirizzo dei militari una bottiglia.

Solo il sangue freddo e la professionalità dei carabinieri ha evitato peggiori conseguenze: i militari, indossati i giubbotti antiproiettile, hanno cercato di portare alla calma l’uomo invitandolo a posare l’arma. Sentendosi accerchiato, questi è scappato all’interno di un boschetto da dove, dopo aver nascosto l’arma, è uscito venendo bloccato dai carabinieri.

La pistola, forse una scacciacani, è ora cercata dai militari che con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale hanno arrestato il 50enne originario di Cutro, imprenditore edile residente qui in Appenino, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della procura reggiana.

L’uomo è anche accusato del reato di maltrattamenti in famiglia per le violenze compiute a carico dell’ex compagna e del figlio ancora minorenne. Questi ultimi due, peraltro ricorsi alle cure sanitarie, sono stati medicati e giudicati guaribili rispettivamente in 5 e in 6 giorni.

L’origine dei fatti: ieri verso le 16,45, quando una pattuglia dei Carabinieri di Carpineti, su segnalazione dell’operatore del 112 allertato dall’ex compagna dell’arrestato, è intervenuta presso una privata abitazione dove era stata segnalata un’accesa lite. Ad attendere i carabinieri vi era un uomo che andava incontro ai militari armato di una pistola e una bottiglia minacciandoli di ammazzarli. Vista la situazione di pericolo, i militari dopo aver indossato i dispositivi di protezione hanno chiesto rinforzi, cercando di portare alla ragione l’uomo senza tuttavia riuscirci. Alla vista di un’ulteriore pattuglia di Baiso giunta di rinforzo, l’uomo, dopo aver lanciato all’indirizzo dei carabinieri una bottiglia, fuggiva in un vicino bosco, dove veniva circondato. Convinto da una conoscente a uscire fuori, l’uomo è poi stato bloccato dai militari e disarmato in quanto prima di uscire aveva nascosto la pistola. L’esagitato,un 50enne, veniva quindi arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. A suo carico anche l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Come accertato dai carabinieri, infatti, l’uomo, complice l’uso smodato di bevande alcoliche, prima dell’arrivo delle forze dell'ordine aveva usato violenza violenza contro l’ex compagna non risparmiando il figlio minorenne intervenuto in difesa della mamma. Nella mattinata odierna era prevista la sua comparsa davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere delle accuse a lui contestate dai carabinieri di Carpineti e Baiso che l’hanno arrestato.