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Un gruppo di genitori delle scuole di Villa Minozzo vuol dire qualcosa al Comune…

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Foto Croce Verde Villa Minozzo

Riceviamo e pubblichiamo una nota di un gruppo di genitori dei bambini delle scuole elementari e materna di Villa Minozzo. E' diretta al Comune locale ma non solo, in quanto - scrivono - "oggetto di interesse anche di tutta la popolazione che ha o che avrà bambini nel comune".

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Partiamo dal presupposto che noi non scriviamo queste righe né per spirito campanilistico e né tantomeno per assicurarci la strada più comoda da percorrere la mattina per portare a scuola i nostri bambini; noi ci stiamo muovendo per garantire ai nostri figli la miglior formazione scolastica possibile. Da anni i ministeri dell’istruzione, motivati da educatori professionisti, organizzano le classi di istruzione, laddove è possibile, dividendo i bambini per età. L’insegnamento per i docenti è oggettivamente più agevole ed efficace se si evitano le pluriclassi.

Con questa nostra non vogliamo far polemica, però vogliamo far riflettere su un argomento che ormai fa parlare da troppi mesi. Nel maggio 2016 il vicesindaco Sara Govi ha fatto promesse ben precise, garantendo la costituzione della monoclasse su Villa; e se questo non fosse stato possibile avrebbe assicurato il dirottamento dei bambini di Minozzo nel capoluogo. La pluriclasse infatti nasce per garantire l’istruzione a quei bambini che logisticamente hanno reali problemi di spostamento verso strutture scolastiche più adatte (come ad esempio Case Bagatti, che raccoglie studenti provenienti da Civago, Gazzano, ecc.). Minozzo non può essere considerata una zona con queste problematiche, in quanto è una frazione raggiungibile comodamente anche con una passeggiata. Inoltre non pensiamo che l’assenza della scuola elementare privi una frazione della propria identità, tant’è che paesi come Santonio o Sologno mantengono le proprie tradizioni e la propria unità di paese nonostante i propri abitanti siano costretti a fare qualche chilometro per portare i loro bambini a scuola.

Le massime di Don Milani a cui spesso fanno riferimento i minozzesi sono sicuramente rispettabili, ma magari sono maggiormente riconducibili all’organizzazione dei paesi e dell’istruzione dei suoi tempi; da 50 anni fa ad oggi infatti le cose sono cambiate parecchio, l’istruzione da allora si è evoluta ed è sicuramente più strutturata e complicata; ed anche i mezzi a disposizione dei genitori per spostare eventualmente i propri figli sono migliorati. Inoltre anche la struttura demografica delle frazioni è radicalmente mutata. Una volta ogni paese era più autosufficiente per la propria collettività, la gente studiava e lavorava in gran parte nelle frazioni in cui risiedeva; ad oggi ad esempio quanti minozzesi lavorano a Minozzo? Ben Pochi! Molti sono costretti anche a fare 80 km al giorno per avere un posto di lavoro e qui si parla di perdita di identità paesana per voler spostare di 3 km una scuola? Ci sembra parecchio fuori luogo.

Chiudiamo ricordando che noi per venire incontro alle volontà di tutti ci eravamo anche resi disponibili a portare tutti i bambini dell’asilo a Minozzo e quelli delle elementari a Villa; proprio per dare dimostrazione di non voler a tutti i costi chiudere un servizio a Minozzo per potenziare quello di Villa, ma per migliorare un servizio e allo stesso tempo venire incontro  alle esigenze e alle idee di entrambe le frazioni.

Certi della vostra collaborazione, attendiamo una vostra chiara presa di posizione in merito all’argomento.

(Un gruppo di genitori di scuola primaria e materna di Villa Minozzo)

 

14 COMMENTS

  1. Guerre tra poveri, chiudere una struttura funzionante per provare a farne girare una che va così così è una politica perdente, meglio esigere dalla politica e dalla dirigenza scolastica che quest’ultima sia resa migliore e più efficiente senza depotenziarne altre. I servizi vengono già molto spesso chiusi d’imperio dalle stanze dei bottoni, non c’è bisogno che si ci mettano pure i cittadini a farlo.

    (Anto)

    • Firma - Anto
  2. Ritengo giustissima la logica dell’amministrazione Fiocchi. In tempo di crisi purtroppo non ci si può permettere lo spreco. La scuola di Villa offre tutto il meglio possibile ai nostri ragazzi. Credo che sia giusto accettare il fatto senza sempre farne una strumentalizzazione
    contro persone che ci aiutano a risolvere problemi.

    (Maria)

    • Firma - Maria
  3. Sì, convengo con il commento sopra: la vita in montagna ha dei prezzi alti e quindi tocca all’ente pubblico favorirne la permanenza, anziché diventare una entità burocratica o esattoriale. Così come il punto nascite a Castelnovo, anche per la scuola occorre agire in deroga a norme che vanno riviste alla radice. Non è portando all’incasso una promessa di un vicesindaco che si stabilisce giustizia, ma cercando di favorire il più possibile il decentramento dei servizi là dove c’è ancora vita.

    (Gianni)

    • Firma - Gianni
  4. Noi a Ligonchio abbiamo perso anche il Comune e purtroppo a mio vedere tra non molti anni perderemo anche le scuole, condannando i bimbi a mezz’ora o più di pulmino, avevano proposto per Minozzo o l’asilo o la scuola, purtroppo il mondo è cambiato, non ci si può lamentare per tre chilometri di strada, sarebbe peggio che in quella struttura non rimanesse nulla!

    (Anonimo)

    • Firma - anonimo
  5. Ma vi sembra giusto fare questo tipo di richiesta? Chiudere una scuola in un paesino per migliorare il servizio scolastico di un altro paese che, se pure più grande, non ha certo più diritti. Troppo comodo cercare di migliorare un vostro servizio a discapito di altri!

    (Cristina)

    • Firma - Cristina
  6. Che tristezza, qui sul nostri posti purtroppo si guarda i numeri e così diamo un incentivo ad abbandonare i nostri piccolo borghi a causa di questi disservizi. Ormai non siamo in mano a nessuno, se ci fossero stati degli immigrati sicuramente farebbero di tutto per tenerla aperta, ve lo garantisco, poi li andrebbero a prendere anche a casa. Non sono razzista, ma penso che questi genitori meritano tutto l’appoggio della amministrazione, la scuola deve rimanere aperta. Bravi fatevi valere.

    (Montanarovallonza)

    • Firma - Montanarovallonza
  7. Il sindaco di un comune dovrebbe essere come era “l’ufficiale medico degli Alpini”. Per farla breve, l’ufficiale medico che era un po’ soldato e un po’ dottore, ma soprattutto uomo, era colui che condivideva la quotidianità con gli Alpini, li seguiva nei vari campi, nelle esercitazioni, nelle marce, ecc. A volte era costretto a prendere decisioni in prima persona, lontano dalla burocrazia e dai facili alibi, conquistandosi la fiducia degli Alpini con l’esempio e con i fatti, non con le parole. Uno dei compiti tipici dell’ufficiale medico è quello di chiudere la colonna quando si è in marcia. In testa c’è il capitano con il sottotenente, poi gli Alpini più robusti e via via tutti gli altri. Nella vita di tutti i giorni si tende a dare più importanza solo a chi è in testa alla colonna, cioè a chi arriva per primo, a chi riesce nella carriera, a chi è ricco, potente, a chi si impone a scapito degli altri. Ma io auguro che ci siano sempre tanti “ufficiali medici Alpini della vita”, innamorati del proprio compito, dove il loro orgoglio non sia quello di arrivare primi ma quello di fare arrivare tutti.

    (Marco Zobbi)

    • Firma - Marco Zobbi
  8. Pur rispettando la posizione dei genitori di Villa Minozzo, mi sento di dissentire. Non tanto per campanilismo, tant’è vero che l’anno scorso ho votato per accorpamento della primaria a Villa Minozzo, spostamento della materna a Minozzo e tempo pieno. La mia priorità è mio figlio e per dare a lui l’opportunità di fare l’esperienza del tempo pieno lo avrei, senza nessun problema, iscritto a Villa Minozzo. Ma ora il problema è un altro, l’anno scorso, anche con il contributo dei genitori di Villa Minozzo, è passato il no. Questo significa che una parte consistente di Villa non ha voluto portare i bambini della materna a Minozzo. Ora è facile sostenere che eravate disponibili a questo “scambio”, ma all’atto pratico la vostra risposta è stata “no”. Voi vedete la pluriclasse come uno spauracchio, forse perchè non l’avete mai provata. Non è la mono o la pluriclasse il problema, se le classi sono gestite e organizzate bene, i nostri figli imparano, socializzano e giocano ugualmente. Vorrei anche ricordare che, finchè la scuola di Minozzo è aperta, nè l’amministrazione nè altri possono obbligare i genitori di Minozzo a iscrivere i propri figli a Villa. L’amministrazione forse ha fatto delle promesse che non poteva mantenere, a meno che non decida, unilateralmente, di chiudere Minozzo. Alla fine, nella vostra lettera, tra le righe, è questa la richiesta che si legge. Permettetemi di rimanere un po’ basita… Non potete chiedere la chiusura di un plesso che ha i numeri per rimanere aperto e che funziona benissimo, perchè volete la monoclasse. A questo punto mi sorge una domanda: è vero sono tre chilometri e, cito “comodamente raggiungibile con una passeggiata”, quindi se il problema è vostro, perchè non portate voi i vostri figli a Minozzo?
    (Orietta Caselli)

    • Firma - orietta caselli
  9. Vorrei fare notare che nel plesso di Minozzo ci sono anche bambini che provengono dalle frazioni più lontane di Primaore, Cerrè Sologno, Carù, Sologno, che certamente non si farebbero comodamente la “passeggiata” di 3 km e allora, se passeggiata deve essere, fatela fare voi ai vostri figli, così eviterete la sciagura della pluriclasse a Villa Minozzo, se il problema realmente è questo, o forse è un altro?

    (Flora)

    • Firma - Flora
  10. E’ da anni che da noi c’e la pluriclasse e si vedono i risultati, bambini di quinta che sono al livello di terza, pochi docenti che devono gestire magari tre programmi diversi, bisogna adattarsi ai tempi che cambiano, la cintura si stringe, il sistema dei tagli è inesorabile. Non ci si può fare nulla, comunque fate bene a farvi sentire, ma non so se servirà|

    (Anonimo)

    • Firma - anonimo
    • Giustissimo “Anonimo”, la pluriclasse non rende la stessa preparazione della classe unica. Non capisco questa cocciutaggine da parte di alcuni genitori a voler così favorire una scarsa preparazione per i propri figli (oppure solo strumentalizzazione contro Fiocchi). Speriamo che continui nelle sue logiche l’amministrazione, così facendo proteggerà tutte quelle famiglie che con buon senso vogliono accorparsi. Tempi sono quelli della crisi e pertanto bisogna sottostare a logiche giuste. L’amministrazione come sempre ragiona per il bene dei suoi cittadini, pertanto la cosa migliore per tutti è quella di portare i nostri ragazzi nel capoluogo. Bisogna evitare strumentalizzazioni inutili, cercare piuttosto unione per il bene comune. Soprattutto sono i ragazzi che hanno bisogno di serenità da parte dei loro genitori. Grazie.

      (Loredana)

      • Firma - Loredana
      • Scusa, ma da dove esce la tua convinzione assoluta che la pluriclasse fornisca scarsa preparazione ai nostri bambini? Credo che ogni caso sia a sè, noi a Minozzo, dopo anni di pluriclassi, abbiamo dei bambini preparati, sia a livello di conoscenze che di carattere. Chi sostiene che stiamo strumentalizzando la questione per opporci a Fiocchi, forse non sa che anche a Minozzo i genitori hanno una sola priorità in questa vicenda e cioè il benessere dei loro figli. Invito gentilmente a non politicizzare una situazione che politica non è, almeno da parte nostra.

        (Orietta Caselli)

        • Firma - oriettacaselli
      • Basta parlare con le insegnanti delle medie o guardare le prove invalsi per scoprire che i bambini provenienti da Asta e Minozzo sono più preparati di quelli di Villa, il che vuol dire che l’importante non è il “modulo”, ma l’allenatore. Mi si consenta questa divagazione calcistica. Tradotto: non è la monoclasse o la pluriclasse a fare bambini felici e preparati, ma buone insegnanti, buona organizzazione e un ambiente sereno, cose che evidentemente mancano nel capoluogo, altrimenti non si spiega lo spauracchio pluriclassi che serpeggia nel capoluogo.

        (Montanaro confuso)

        • Firma - Montanaro confuso
  11. Come uno scambio di figurine: me ne dai tre di Villa e te ne do tre a Minozzo. Peccato che si parli di bambini, non di oggetti. C’è solo da augurarsi che questa non sia la società del futuro: quella che guarda al bene di pochi per l’insoddisfazione di molti.

    (CSG)

    • Firma - CSG