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Poiatica / “La montagna ha già dato e non ha intenzione di diventare la spazzatura di tutta la regione”

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“La montagna ha già dato e non ha intenzione di diventare la spazzatura di tutta la regione se non, addirittura di altre regioni. Secondo il piano rifiuti predisposto dagli uffici di via Aldo Moro (Bologna, ndr), la discarica di Poiatica avrebbe, infatti, dovuto essere ormai totalmente chiusa mentre ora si scopre che secondo uno studio commissionato dalla Regione all’Università di Bologna è probabile il riempimento di un sesto lotto della discarica con rifiuti speciali e terra (si parla di quantità esorbitanti, più della metà di quanto non si sia accumulato in 20 anni)”.

Gabriele Delmonte, vicepresidente del gruppo regionale della Lega nord parte all’attacco e chiede alla giunta di esprimersi in maniera chiara sulle possibilità aperte sul tavolo in merito al futuro dell’invaso di Poiatica nel comune di Carpineti.

“Lo studio – spiega - prevede tre ipotesi: effettuare solo piccoli interventi di sistemazione dell’invaso e inserire delle pompe per coadiuvare l’opera del manufatto scatolare nel caso di eventi piovosi straordinari; un parziale riempimento dell’invaso con sola argilla e costruzione di un canale perimetrale che permetta lo scorrimento per gravità delle acque; un riempimento quasi totale dell’invaso con 800.000 metri cubi di rifiuti speciali e con 500.000 metri cubi di terra (in due anni)”.

“Ora – continua - fermo restando che qualsiasi progetto che preveda il ritorno in funzione della discarica è da considerarsi scellerato e privo di senso, voglio fare alcune osservazioni. Su tutte la mancanza di chiarezza. A febbraio 2015 a seguito della saturazione della capacità residua del quinto lotto e della decisione della giunta provinciale di concludere il procedimento di ampliamento del sesto lotto, con declamatoria di inammissibilità, la Regione non ha più contemplato  il sito di Poiatica fra le discariche di piano di riferimento regionale. Nonostante questo qualcuno ha comunque provveduto a un ampliamento della discarica, realizzando un sesto lotto per lo smaltimento dei rifiuti. Peccato che ad oggi non solo non è chiaro chi ha concesso questa autorizzazione, ma secondo alcuni l’ampliamento stesso sarebbe non sicuro. Se questo ancora non basta, ricordo che nel 2014, sono stati rilevati  livelli di radioattività superiori alla norma nelle immediate adiacenze della discarica e che  in merito è stata aperta un’indagine”.

“E se qualcuno avesse ancora dei dubbi rammento anche che l’area in questione rientra nel Mab-Unesco. Un sito che dovrebbe essere protetto e tutelato, ma visto il silenzio del Parco nazionale sembra forse che non tutti abbiano compreso la gravità della situazione”.

“Per questo alla Regione chiedo quale sia la sua posizione in merito a ognuna delle tre ipotesi previste dallo studio dell’Università di Bologna in merito al futuro della discarica di Poiatica; chi abbia autorizzato la realizzazione del sesto lotto, e a chi spetta il compito e l’onere di metterlo in sicurezza. Fondamentale inoltre che la giunta chiarisca se, e con quali modalità, si intende agire per escludere la riapertura della discarica, nonché il conferimento di qualsiasi tipologia di materiale che sia classificato come rifiuto; come richiesto in un documento, votato all’unanimità dai sindaci e dal consiglio dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano”.

“La montagna ha già dato – conclude – ora pretende chiarezza”.