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Strada Statale 63: parliamone ancora sabato 25 marzo al Teatro Bismantova dalle ore 10

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Il Lions Club International (1917 - 2017), come Lions Club di Castelnovo ne’ Monti, unitamente ai Lions Club di Zona 14 e 15, con il patrocinio del governatore distrettuale, ha organizzato per il 25 marzo 2017 un convegno su uno dei cardini di sviluppo della montagna reggiana e della provincia reggiana tutta: la viabilità, con particolare riferimento all’asse viario nord sud della provincia, la strada statale 63 detta “del valico del Cerreto”. Da sempre uno degli aspetti che è percepito fondamentale dalla comunità della montagna, al fine di rendere possibile la vita e le attività lavorative, è il miglioramento della viabilità: dai tempi degli antichi romani le strade sono state il fulcro dello sviluppo di una comunità, hanno permesso e permettono lo scambio di idee e di merci, la mobilità delle persone.

Non possiamo pensare che ci sia un vero futuro, non solo per la montagna, ma per una buona fetta della provincia, se non prevediamo il completo superamento del tracciato del Duca di Modena: occorre pensare ad un collegamento più efficiente con quella grande opportunità portata da Mediopadana, occorre pensare ad un netto miglioramento del collegamento con il mare, occorre pensare ad una mobilità sostenibile a supporto delle possibili attività turistiche in via di sviluppo, cogliendo le opportunità del riconoscimento Mab-Unesco per la zona Parco.

Il recente riconoscimento Mab-Unesco per la zona Parco apre infatti nuove potenziali prospettive, che vedono nella viabilità un supporto fondamentale, considerando il territorio nel suo insieme, nel quale le infrastrutture e le comunicazioni giocano un ruolo di perno fondamentale.

Molte sono state le modifiche apportate nel tempo all’asse nord sud della nostra provincia, alcune sono in corso ed altre riguardano un prossimo futuro.

Tanto è stato fatto, pensiamo alle gallerie, al tratto Bocco - Canala, in corso di completamento, alla variante di Collagna, ai miglioramenti di alcuni tratti tra Felina e d il capoluogo montano, ma molto resta ancora da fare: il completamento della ormai famosa variante del Ponte Rosso all’ingresso di Castelnovo ne’ Monti, la necessità di superare il collo di bottiglia tra Puianello e Rivalta, la necessità, per la montagna, la collina e la provincia tutta, di collegare in modo più spedito e fluido la parte sud del capoluogo di provincia, più prettamente residenziale, con la parte nord della città, dove abbiamo la zona artigianale - industriale, il casello di A1 e la stazione AV Mediopadana, pensando ad una tangenziale a più fluido scorrimento, considerando i flussi non solo delle merci, ma anche e soprattutto delle persone.

La presenza di Mediopadana rappresenta infatti una opportunità fondamentale per l’intera provincia, opportunità che può avere ulteriori importanti sviluppi, proprio pensando ad un rafforzamento delle comunicazioni tra zona nord e zona sud di Reggio Emilia.

Consapevoli che il tema della viabilità esprime una delle priorità e al contempo una delle criticità principali della nostra montagna, l’organizzazione del convegno è stata effettuata in sinergia con le istituzioni che rappresentano le comunità, e portano avanti gli obiettivi strategici.

Il convegno, che si terrà al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti sabato 25 marzo alle 10 vede infatti, a fianco dei Lions Club, il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Castelnovo ne’ Monti e dell’Unione dei Comuni montani, ed avrà come titolo: “La SS63 da Aulla a Gualtieri tra passato, presente e futuro, pensando anche a Mediopadana”.

Parleremo della storia dell’asse nord - sud, degli interventi fatti, in corso ed in progetto e delle potenzialità economiche che un miglioramento della rete viaria può comportare nell’assetto complessivo di un territorio portatore di storia antica, di cultura, di tradizioni, un territorio che produce tipicità di alto pregio ed è al contempo capace di offrire una “palestra a cielo aperto” per il benessere dei propri cittadini e di quanti vi si accostano.

Occorre una visione prospettica, una visione di insieme, occorre costruire un progetto collettivo di una comunità che riflette su se stessa e le proprie potenzialità e costruisce, insieme, il proprio futuro.