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Un ricordo di Pasquale Marconi a 45 anni dalla morte

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Domani, 6 maggio, ricorre il 45° anniversario della scomparsa dell’On. Prof. Pasquale Marconi, medico chirurgo, fondatore nel 1931 dell’Ospedale Sant’Anna e del Cottolengo, prima grande Casa della Carità in montagna, vice commissario politico del CNL, membro della Costituente e parlamentare dal 1948 al 1963, sindaco di Vetto d’Enza, suo comune di nascita, dal 1954 al 1972 , definito recentemente dal decano del clero reggiano don Gaetano Incerti in occasione dei suoi 95 anni “il vero grande santo della nostra provincia”.

Pasquale Marconi, il "medico scalzo", è stato oggetto nelle settimane scorse di una bellissima ricerca  storica e di grande attualità sulla nostra Costituzione, nella sua veste di costituente, condotta dalle classi Quinte elementari dell’Istituto Comprensivo di Casina – Carpineti. Un ottimo lavoro fatto dai bambini e dalle loro insegnanti che vedrà presto la pubblicazione.

Un grande personaggio, un grande uomo della nostra montagna, della nostra terra, di cui è indispensabile fare memoria sempre, ma soprattutto in un periodo in cui l’Appennino e i diritti dei suoi cittadini appaiono  indebolirsi in diversi settori della vita sociale, pubblica ed economica. In particolare il diritto alla salute che per la montagna vuol dire Ospedale Sant’Anna, che era, è, e dovrà essere il punto di riferimento per la cura e la salute di tutti i montanari e non solo.

Si parla e si discute molto in queste settimane di punto nascita, consolidamento e potenziamento Ps, chirurgia ed urologia, ortopedia ecc.

Senza entrare nelle problematiche tecniche e scientifiche e nelle discussioni politiche, è importante che, pur nella attualità della assistenza sanitaria e delle nuove necessità tecniche della medicina, l’Ospedale Sant’Anna fondato da Pasquale Marconi continui ad essere il luogo di cura dei cittadini della montagna, dal bambino all’anziano, baluardo assistenziale necessario per il presente ed il futuro socio economico dell’Appennino reggiano anche nella  memoria e nella riconoscenza a Pasquale Marconi.

8 COMMENTS

  1. Ricordo doveroso, persona unica per doti e valori. I cittadini della montagna devono ringraziare il prof Marconi per quanto ha fatto per il nostro territorio. Dopo di lui zero assoluto. Sono orgoglioso di essere stato da lui medicato da bambino, un ricordo specifico della sua barba mentre mi cuciva il ginocchio e mi distraeva.

    (Fabio Leoncelli)

    • Firma - fabio leoncelli
  2. Ricordare il Professore con le sue parole. Credo che siano sufficienti; “Il medico ha davanti un uomo ammalato, un uomo sofferente nel cuore e nell’anima, che vuole e deve essere non solo studiato ed esaminato, ma assistito, confortato, rassicurato, compatito, aiutato fraternamente a vincere un morbo”. “Oltre ai segni della malattia bisogna ricercare e scoprire in ogni paziente i caratteri della sua individualità, della sua esistenza, della sua sensibilità, il suo passato, il suo presente, il suo avvenire, il suo costume, la sua vita interiore”.

    (Boni)

    • Firma - Boni
  3. Ho un ricordo bellissimo dell’ospedale Sant Anna di Castelnovo ne’ Monti . Sposata nel 1970, mio figlio è nato con il dott. Rustichelli, allora un ospedale rinnovato sia per il reparto nascite sia per il reparto di angiologia con il dott Bertani, il paese era vivo, tanto movimento di persone che si curavano qui da tante parti d’Italia, lavoro per tutto il paese dall’albergo al semplice negozio. La “Sagra del pollo” che richiamava persone contente allegre anche dalla città. Il grande giardino dell’albergo Tre Re… Ora vedo solo un paese che sta morendo. Aggiungiamo la chiusura del punto nascita, un reparto splendido dove coccolate di più di una clinica di lusso sono nate le mie nipotine, splendidi medici. Che cosa sta diventando il paese di Castelnovo ne’ Monti?

    (Annamaria O.)

    • Firma - Annamaria .o.
  4. Ieri sera nella sala consiliare del Comune il comitato “Salviamo le cicogne”, sempre per ribadire l’ importanza della tenuta di tutto l’ospedale, ha ricordato il prof. Pasquale Marconi. Ho sentito poche parole solo ieri sera dal dottor Gian Luca Marconi. Sinceramente da tempo auspicavo un intervento dei familiari dell’Onorevole a sostegno della “creatura” da lui voluta, costruita e custodita e di tanta importanza, da allora fino ad oggi, per noi montanari. Brava Cecilia Grasselli, nipote, nel suo intervento. Ha evidenziato la possibilità ma anche la prospettiva che si arrivi alla situazione sanitaria americana: privata. Questo è ciò che forse anche la politica italiana sta pensando di attuare. Auspico che il dottor Marconi faccia da portavoce presso il governatore Bonaccini affinché, dopo aver colmato le ore mancanti per la pediatria neonatale, (si facciano assunzioni che è giunta l’ora!) si chieda la deroga al Ministero. Inutile girare attorno al problema. Occorre sincerità e trasparenza. È solo un problema politico il mantenimento dell’ospedale di Castelnovo, ristrutturato in ogni reparto e non ha nulla che manchi. Nascono pochi bambini? È un problema generale. Ma fosse anche per 100 parti all’ anno, quelle cento donne hanno diritto di partorire il più possibile vicino a casa. Pensiamo solo agli orari di visita per i parenti dell’ospedale di Reggio. Impossibili per chi non abita in città. E quanto altro si potrebbe aggiungere. Allora, caro Gian Luca, impegnati anche politicamente, visto che svolgi anche un ruolo politico e sostieni proprio chi deve decidere in senso positivo. Non per favoritismi, sia ben chiaro! Ma per un nostro legittimo diritto.

    (Luisa Valdesalici)

    • Firma - Luisa Valdesalici
  5. Doveroso ricordare questa persona che ha fatto molto per gli ammalati e per il territorio del nostro appennino, peccato che pero dopo di lui persone a gestire le amministrazioni ce ne sono state tante, ma non hanno proseguito il lavoro del Professore, lasciando tutto a un declino inesorabile, il crinale è alla frutta e ormai purtroppo non credo che ci sia qualcosa da fare per rimediare, bisognava proseguire per la via tracciata dall’on. Marconi, ma così non è stato.

    (Anonimo)

    • Firma - anonimo
  6. Giusto tutto quello scritto e condivido, in più, un ringraziamento particolare per quello che come medico ha svolto per il mio padre scomparso l’anno scorso. Senza la sua applicazione e perseveranza non sarei nato, in quanto mio padre l’ha sempre ricordato come dottore che l’ha salvato nel dopoguerra da un incidente in bicicletta. Grazie mille.

    (Antonio Leone Antichi)

    • Firma - Antichi Antonio Leone
  7. Cara Luisa, non penso sia necessario ribadire il mio totale sostegno al nostro ospedale, il Sant’Anna è la mia seconda casa: fondato, costruito, ampliato e gestito con capacità e dedizione per la salute e la cura dei nostri concittadini, da mio nonno Pasquale, da mio padre Emilio e da tutta la mia famiglia. Sono nato al Sant’Anna il 17 maggio 1957, anniversario della sua fondazione (17 maggio del 1931), sono cresciuto fisicamente, moralmente e professionalmente al suo interno, ho studiato Medicina e vi ho sempre lavorato pur avendo la possibilità di lavorare sul territorio, a Reggio Emilia o altrove. I miei fratelli, medici e farmacisti (tra cui l’amatissima e compianta Piera) hanno continuato la tradizione medico scientifica della famiglia all’interno dell’ospedale. Ho fatto l’amministratore di questa nostra terra dal 1980 al 2014 ed il diritto alla salute, la cura dei miei concittadini della montagna, il loro ospedale, sono sempre stati al centro della mia azione, del mio impegno politico amministrativo. Oggi non ho nessun incarico politico o amministrativo e sostengo il mio reparto, la pediatria punto nascita, la pediatria territoriale e di comunità di cui sono responsabile, con il mio lavoro quotidiano, con 10 guardie al mese (sono arrivato in periodi di crisi, quando eravamo in 2 medici, a farne anche 15) in silenzio, non c’è bisogno di urlare, di strumentalizzare, di demagogia per cercare di dare il proprio contributo al mantenimento dei servizi sanitari e dei reparti del nostro ospedale. Cara Luisa, non preoccuparti: il mio lavoro fuori e soprattutto dentro il Sant’Anna è totale, nel rispetto dei ruoli, dei codici comportamentali contrattuali aziendali e deontologici e delle proprie responsabilità. Ci sono i sindaci, la Provincia, la Regione, le forze politiche, i vertici dell’azienda cui spettano decisioni politiche e tecniche e l’assunzione delle proprie responsabilità. Io me le sono sempre prese. Ho contribuito alla stesura dei documenti tecnici di supporto ai sindaci e ai comitati (Cicogne ed Insieme per l’ospedale che ringrazio tanto per il loro lavoro e la loro determinazione) direi in modo sostanziale e sto continuando a lavorare per la nostra comunità. La posizione della mia famiglia si riassume chiaramente e nei modi dovuti, di correttezza e ruolo, nel comunicato per il 45° anniversario della morte di Pasquale Marconi.”…l’ospedale Sant’Anna continui ad essere il luogo di cura dei cittadini della montagna, dal bambino all’anziano, baluardo assistenziale necessario ed indispensabile per il presente ed il futuro socio-economico dell’appennino reggiano anche nella memoria e nella riconoscenza a Pasquale Marconi…”. Cara Luisa, ti assicuro, con umiltà e verità, che la famiglia Marconi ha dato davvero tanto e continua a dare il suo contributo per il bene comune di tutta la comunità. Un carissimo saluto.

    (Gian Luca Marconi)

    • Firma - Gian luca Marconi