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Siccità, mozione per realizzare la diga di Vetto

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Siccità, mozione per realizzare la diga di Vetto.

A seguito della siccità che sta colpendo tutta l'Emilia con conseguente grave crisi idrica, la Lega nord chiede agli enti territoriali di agire in maniera concreta e risolutiva e non solo con misure emergenziali.

Negli anni i problemi estivi legati all'irrigazione dei terreni sono stati in qualche modo risolti con la realizzazione di una condotta di acqua forzatamente pompata dal fiume Po sino al territorio del comune di Reggio, una soluzione tanto costosa quanto contro natura che viola il detto: l'acqua va verso il basso.

Noi riteniamo che sia arrivato il momento di affrontare definitivamente la questione oggi che anche la Regione Emilia-Romagna ha modificato il proprio orientamento di divieto di realizzazione di grandi invasi a favore dei piccoli invasi, le cosiddette casse di espansione, che tanto hanno proliferato negli anni '90 e '00 nelle cave di ghiaia dismesse.

La diga di Vetto è un progetto ultracentenario, che non ha problematiche di tipo geologico, ma che negli anni le amministrazioni non sono mai riuscite a realizzare prima per problemi di tipo economico, poi per problemi ecologici (l'avvistamento negli anni '80 - mai confermato - di 4 lontre) ed ora per semplice carenza di programmazione politica.

Vista la presenza di altri due invasi di grandi dimensioni già presenti sull'Appennino reggiano, quello della diga di Gazzano sul torrente Dolo e quella del Lagastrello sul torrente Enza, che consentono di gestire e contingentare l'acqua durante tutto il periodo estivo, nonchè la produzione di energia elettrica, con grande vantaggio anche per la flora e la fauna locale, si ritiene arrivato il momento di procedere con l'affrontare di nuovo il problema siccità con soluzioni durature, concrete e naturali come la realizzazione di questa diga e del relativo invaso.

Speriamo che il Pd reggiano, tra un litigio e l'altro, possa esprimere anche dal proprio interno un voto cosciente a riguardo, magari sollecitato dalle associazioni di categoria, che da tempo attendono una soluzione concreta al problema.

Mozione diga di Vetto

(Gianluca Vinci, segretario Lega Nord Emilia, capogruppo Lega Nord Reggio Emilia)

7 COMMENTS

  1. La iattura dei politici che ininterrottamente hanno governato il nostro territorio ha portato a fermare la indispensabile diga di Vetto e la viabilita della fondovalle Secchia. Mi domando per quanto li dovremo sopportare ancora questi politici sempre ai vertici di enti inutili dei quali non si sente e sentiva la necessità.

    (Gabriele Ferrari)

    • Firma - Ferrari Gabriele
  2. Da più parti è circolata voce, vorrei dire quasi ufficiale ma il “quasi” è d’obbligo, che l’amministrazione regionale ha preso in considerazione la possibilità di realizzare un invaso sull’Asta dell’Enza, rinunciando ai piccoli invasi nelle cave, soldi buttati via. Ora compete alla Regione fare delle valutazioni tecniche/politiche/economiche su dove investire se vuole salvare l’agricoltura. Uno sbarramento si può fare solo nelle località dove entrambi i versanti consentono di reggere la spinta delle acque; alla Stretta di Vetto tutte le indagini sono state fatte con esito positivo, otto anni di studi, prove, verifiche, carotaggi, perizie, progetti, studio di impatto ambientale, piano di espropri, ricerca finanziamenti e pratiche autorizzative; esattamente da inizio 1980 al 23/07/1988; un piccolo sbarramento, veramente piccolo, il coronamento superiore è di 320 metri e alto 83, che consente di ricavare un discreto invaso, 93 milioni di mc utili di acqua che ne potrà contenere fino a 131 milioni per sopperire alla piena millenaria e proteggere la valle dell’Enza da qualsiasi alluvione; il ritorno economico è garantito dagli usi plurimi, irrigui, idropotabili ed energetici. Ora si parla della diga della Stretta delle Gazze; uno sbarramento solo ipotetico in quanto mai sono stati fatti progetti esecutivi su questa località, nè tanto meno studi di impatto ambientale, nè del ritorno economico dell’investimento; una cosa è certa, lo sbarramento alla Stretta delle Gazze sarebbe un’opera strutturale superiore a quella di Vetto come entità, per ricavarne un quinto della riserva idrica; in poche parole, sarebbe un’opera più grande, costerebbe di più per non servire a nessuno. Mi auguro che la Regione valuti attentamente questi dati e ne tragga le conclusioni; ma l’importante è decidere subito.

    (Lino Franzini)

    • Firma - Franzini Lino
  3. Dalla notte dei tempi credo di far parte di coloro che vogliono la diga di Vetto. Anche se stiamo passando le pene dell’inferno, per la mancanza d’acqua, resto dubbioso che gli attuali cervelloni abbiano recepito che è finito il tempo delle attese o dei rinvii ma è giunto il momento di agire. Anche alle richieste dell’amico Franzini non ho letto nessuna risposta, anzi, sono tutti affaccendati a mettersi in bella mostra da una festa dell’Unità all’altra, snocciolando la solita manfrina di cosucce fatte, senza fare un minimo accenno ad interventi urgenti ed indifferibili per sopperire alla carenza d’acqua. Sinceramente non ho nessuna speranza che siano questi politici a togliere le castagne dal fuoco, resta solo l’attesa, visto che i tempi sono maturi, che i prossimi amministratori siano più lungimiranti e decisionisti e non si perdano nel solito politichese.

    (Andrea Azzolini)

    • Firma - Andrea Azzolini
  4. Onestamente trovo incredibile che ci sia ancora qualcuno pronto a sostenere la realizzazione di una diga. I nostri poveri e martoriati fiumi vengono praticamente prosciugati da prelievi indiscriminati con grave pregiudizio della fauna ittica unica che li popola! Avete visto il Secchia quest’estate? Sparito! Io stesso ho visto centinaia di pesci morti in mezzo a quello che una volta era il suo corso… che schifo. Bisogna ringraziare i geni che gestiscono questi disastri che sono sbarramenti e dighe… Di acqua da prelevare non ce n’è più.

    (Riccardo S.)

    • Firma - Riccardo S.