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Lega. Soccorso Alpino in Emilia-Romagna: pronta una legge per valorizzarlo e potenziarlo

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Il gruppo del Carroccio promotore di un progetto di legge regionale, primo firmatario Matteo Rancan, che intende dare il giusto riconoscimento al Corpo dei volontari “principale organo di soccorso in ambito alpinistico, escursionistico e dello sport in montagna”

Una Legge che, finalmente, riconosca come il Soccorso Alpino sia il principale Corpo volontario di soccorso in ambito alpinistico, escursionistico, dello sport in montagna, delle attività speleologiche e di ogni altra forma di attività connessa all'ambiente montano. E' quanto prevede il Progetto di Legge promosso dal Gruppo Lega Nord in Regione, primo firmatario Matteo Rancan, nel quale sono inserite “Disposizioni per la valorizzazione e il potenziamento del Soccorso Alpino dell'Emilia-Romagna”.

“Ad oggi, infatti il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, è normato solo dalla Legge nazionale 74/2001 pertanto è necessario che venga disciplinato quanto prima anche a livello regionale in quanto la normativa nazionale delega ai vari enti regionali la displina, le prerogative e l'organizzazione sul territorio del Corpo” spiegano i consiglieri Matteo Rancan, Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri, Stefano Bargi, Marco Pettazzoni e Daniele Marchetti.

Il Soccorso Alpino dell'Emilia-Romagna è strutturato come Onlus, pertanto i suoi operatori sono, per lo più, volontari, benché altamente qualificati e vantano un altissimo grado di professionalità certificato da scuole nazionali. Nella nostra regione il Saer (Soccorso Alpino ER) opera da oltre 20 anni nel contesto dei soccorsi sanitari e non sanitari in montagna attraverso 410 tecnici dislocati sui vari territori.

“Da qui la necessità – sottolineano i consiglieri del Carroccio – di una Legge Regionale che, prima di tutto, riconosca il Corpo anche a livello locale, e poi che lo valorizzi e lo potenzi”.

All'interno dei 9 articoli del Progetto di Legge leghista, infatti, è prevista l'implementazione degli strumenti tecnologici di cui dotare gli operatori, un sensibile aumento dello stanziamento di fondi regionali in favore del Corpo e anche la fissazione di talune prestazioni di carattere non sanitario a pagamento.