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Respinto dal TAR il ricorso della sala giochi di Castelnovo ne’ Monti contro la chiusura disposta dal regolamento comunale

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Il TAR Emilia Romagna ha respinto il ricorso di una società di gioco che contesta la validità del distanziometro regionale.

Oggetto del contendere è il regolamento sul gioco del comune di Castelnovo ne' Monti  e la decisione dell'amministrazione di disporre la chiusura di una sala giochi “ubicata a meno di 500 metri di distanza dai luoghi sensibili" entro il 20 giugno.

Secondo i giudici, che hanno respinto il ricorso, "la società ricorrente enuncia genericamente – ma non comprova documentalmente - l’esistenza effettiva di un pregiudizio grave ed irreparabile in relazione alla propria complessiva condizione patrimoniale, reddituale ed imprenditoriale.

Il ricorso, che ha chiamato in causa l'Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano e la Regione Emilia Romagna, chiedeva l'annullamento e la declaratoria di illegittimità anche per "l'elenco delle sale giochi, delle sale scommesse nonché degli esercizi situati a meno di 500 metri dai luoghi sensibili" approvato dal Comune, il provvedimento del Suap che ha disposto la chiusura dell'esercizio e la deliberazione n. 831 del 12 giugno 2017 della Giunta regionale dell'Emilia Romagna, intitolata “Modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse e alla nuova installazione di apparecchi per il gioco d'azzardo lecito (L.R. 5/2013 come modificata dall'art. 48 L.R. 18/16)”.
Su questo c'è anche un commento degli assessori regionali alle Politiche per la salute e al Commercio Sergio Venturi e Andrea Corsini che hanno dichiarato: "Le ragioni del nostro impegno contro il gioco d’azzardo hanno fatto di noi gli apripista rispetto al contrasto di un fenomeno che ha forti connotazioni sanitarie e sociali. Su questo tema, l’Emilia-Romagna sarà sempre in prima linea”.