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Pieve di San Vitale: abbattuti i costi del 90%. AGGIORNAMENTO: le controdeduzioni del PD

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San Vitale canonica (Crediti fotografici Provincia RE)

Al Pd di Carpineti che parlava di gestione fallimentare, replica l'Amministrazione comunale. E, come prassi, non fa mancare un briciolo di ironia: "In concomitanza con la pubblicazione dell’aggiudicazione della Pieve di San Vitale al nuovo gestore - osservano dal Comune - , il Pd di Carpineti, infastidito dal successo che ha ottenuto il sistema di affidamento tramite la 'Sponsorizzazione tecnica', è uscito con i soliti arzigogoli e giudizi incoerenti. La gara indetta nell’anno 2016 per concessione di servizi del San Vitale era andata deserta e quella relativa al 2017 aveva visto la partecipazione di tre offerenti, di cui due esclusi per vizi di forma e la rinuncia dell’aggiudicatario nel corso dell’anno. Naturalmente, chiunque avrebbe capito che bisognava cambiar strada".

Quale quindi la soluzione?

"Abbiamo pensato - dicono dal Comune - a un sistema innovativo che si basa sul partenariato pubblico-privato: strumento molto diffuso, largamente utilizzato nei processi di valorizzazione dei beni culturali. La cosiddetta 'Sponsorizzazione tecnica' più famosa, con ogni probabilità, riguarda l’iniziativa dell’imprenditore Diego Della Valle finalizzata al restauro di uno dei monumenti più affascinanti della Roma antica: il Colosseo. Non solo. L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha anch’essa adottato questa formula per la valorizzazione dei propri locali storici della Città estense. Per l’area della Pieve di San Vitale dalla sponsorizzazione tecnica ci attendiamo un buon risultato, poiché, oltre al proponente, in conseguenza della pubblicazione all’albo e sul sito del Comune per un tempo congruo, al pari di qualsiasi gara pubblica, si sono affiancate altre tre offerte adeguatamente strutturate".

Cosa vi aspetta ora? "A seguito dell’esito della relazione rilasciata dai responsabili dei vari Servizi amministrativi che hanno curato l’istruttoria, il Comune ha assegnato la gestione. Il Pd di Carpineti (meglio, una parte di esso poiché i suoi consiglieri potrebbero benissimo proporre in Consiglio comunale una discussione sul tema), dice che 'questo espone il Comune a probabili ricorsi da parte degli esclusi'. Ad onor del vero, concedere agli esclusi da una gara pubblica la facoltà di promuovere un ricorso alla magistratura amministrativa in Italia attiene alle garanzie democratiche della legalità e della trasparenza. Con questa aggiudicazione il 'Sistema Castello – San Vitale', che fino a qualche tempo fa pesava sulle casse pubbliche circa 40 mila euro l’anno, è vicino all’auto finanziamento con un costo per le casse comunali di circa 4 mila euro: un abbattimento dei costi di quasi il 90 per cento".

"Tra l’altro - concludono - non si può certo affermare che l’affluenza sia diminuita rispetto a quando si spendeva di più se si considera il grande successo che sta ottenendo la gestione del Castello. Successo di pubblico che auspichiamo sia presto raggiunto, nonostante siano già partiti i 'vogatori contrari', dai nuovi gestori del San Vitale. Un risultato di grandissimo incoraggiamento anche per la Pieve di San Vitale, che potrebbe essere certamente favorito dalla nuova pavimentazione della strada: progetto di riqualificazione che ha ottenuto recentemente parere favorevole da parte della sovrintendenza e che procederemo ad assegnare i lavori non appena verrà finanziato. Prioritaria saranno la messa in sicurezza del percorso, ora insicuro, e la sistemazione del fondo stradale. Ciò permetterà a chiunque - anche alle persone diversamente abili - di poter ammirare la bellezza e lo spettacolo panoramico dello storico Altopiano del San Vitale".

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AGGIORNAMENTO: le controdeduzioni del PD

Riceviamo e pubblichiamo da Dario Bottazzi segretario PD comunale

Abbiamo appreso dell'assegnazione di S.Vitale all'associazione Bailando por la Vida. Vogliamo fare i migliori auguri di buon lavoro ai nuovi gestori nella speranza che siano in grado di rendere la struttura un centro vivace di produzione e diffusione culturale. 

Prendiamo atto che la Giunta Borghi non ritiene opportuno rispondere al punto fondamentale delle nostre osservazioni. Perché abbiamo trovato incuria e spazzatura a San Vitale? Perché nessuno ha rimosso i rifiuti? Che cosa è successo alla Pieve? L’Amministrazione non risponde perché non lo sa (e sarebbe molto grave) o perché lo sa e non vuole dirlo? In entrambi i casi è evidente la mancanza di interesse e controllo su un luogo così bello, importante, delicato e su cui sono stati fatti negli anni investimenti economici rilevanti.

Restiamo molto perplessi sullo strumento della sponsorizzazione tecnica e per vari motivi. L’Amministrazione cita il caso Dalla Valle-Colosseo, ma qui non si tratta di un restauro finanziato da un privato, ma della gestione di un bene, caso ben diverso. Per questo avremmo preferito che si facesse di nuovo un bando, magari nell’immediatezza della conclusione del rapporto col vecchio gestore. Non solo ci risulta che diversi concorrenti per la sponsorizzazione lo stessero aspettando, ma si sarebbe potuto aprire San Vitale in tempo per la stagione estiva, ora almeno parzialmente compromessa

Si è preferito invece attendere fino all’arrivo di una proposta dall’esterno, da un concorrente che incidentalmente si è rivelato il vincitore, per allargare poi ad altri proponenti, ma senza stabilire a priori criteri precisi su come sarebbero state valutate le offerte. Lo chiediamo di nuovo all’Amministrazione Borghi: perché attendere fino alla tarda primavera? Perché non fare un bando, trasparente, aperto, con criteri chiari e oggettivi?  Perché aspettare, condannando la Pieve a un altro anno di chiusura?

Infine, l’Amministrazione sostiene che il sistema Castello-Pieve costasse alle casse del comune 40mila euro, e che la soluzione trovata abbatta i costi del 90%. Ci piacerebbe sapere come sono stati calcolati quei 40mila euro di costo. Non saranno forse i contributi provinciali, non a carico del bilancio comunale? La giunta si ricorda che per la Pieve il Comune di Carpineti incassava un canone di utilizzo dai gestori?

Per concludere, ci auguriamo che, presto o tardi, anche a Carpineti si parlerà di cultura e beni culturali non soltanto come un costo da ridurre, ma come un investimento su cui puntare.

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