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“Chi è nato in pianura non sa cosa significhi per una partoriente un’ora e mezza di auto…”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Molto si è discusso sulla chiusura del punto nascite all'Ospedale Sant'Anna (mi domando perché abbiano cambiato il nome, per me resta sempre il reparto maternità). La regione Emilia Romagna, l'assessore alla sanità Sergio Venturi e il presidente Stefano Bonaccini, hanno cercato di giustificare la chiusura per il ridotto numero dei parti, circa uno ogni due giorni; ci sarebbe un problema di sicurezza, dicono.

La verità è un'altra: si è tagliato un servizio essenziale per le nostre donne, e offeso la dignità dei montanari. Da ottobre 2017 non si può più nascere qui in montagna, e la sicurezza delle partorienti è peggiorata. Non credo che sia stato capito quale strappo con i vertici della politica regionale e locale rappresenti questa decisione: noi montanari siamo orgogliosi del nostro territorio, della nostra cultura, della terra dei nostri nonni.

Qua siamo nati, qui ci sposiamo e qui vogliamo che nascano i nostri figli e le nostre figlie. Forse è un concetto difficile da comprendere per quelli che noi chiamiamo i "piansani" e che non sanno della bellezza delle nostre terre, dei nostri monti, e anche della durezza di vivere quassù. Vengono i "piansani" per una veloce gita il weekend (Stefano Bonaccini è nato a Modena, Sergio Venturi è nato a Vergato, bassa collina, e il direttore generale Ausl Fausto Nicolini nato a Correggio: loro sono gente di pianura), non possono capire cosa significhi per una donna in travaglio partire da Succiso e arrivare all'Ospedale Santa Maria di Reggio.

Nella situazione migliore per traffico e meteo, un' ambulanza impiega almeno 1 ora e 50 minuti, se invece c'è neve e ghiaccio, oltre due ore e mezzo. Da Cerreto Laghi 1 ora e 30, con la neve due ore e un quarto... due ore o più la partoriente è sballottata tra i tornanti e il fondo dissestato delle nostre maltenute strade, mentre l'elisoccorso non può trasportare donne in travaglio, per le normative di volo.

Non conoscono la situazione del nostro territorio quei signori. La nostra terra si chiama montagna, oppure aspra conformazione orografica, per dirla in termini tecnici (e rappresenta più di metà del territorio dell'intera provincia). Macché, con la scusa di ridurre i parti cesarei, che in tutta Italia sono molto alti, pensano a tagliare i piccoli reparti dell'Appennino, con un impatto minimo sulla riduzione dei cesarei, (lo slogan dei servi sciocchi delle elite neo aristocratiche, massoniche e anti popolari europee è sempre: "ce lo chiede l'Europa").

La sicurezza qui è peggiorata! Solo Enrico Bini e i sindaci dei dieci comuni del distretto non ne sono convinti. Grigi "impiegati di partito", data l'ottusità con la quale ripetono come pappagalli la linea che gli è stata imposta dai vertici Pd della Regione. Sono insensibili all'equità sociale (e si dicono tutti di sinistra!) e incapaci di un minimo ragionamento logico.

Ma quali ragioni può esprimere un partito, il Pd, che ha visto, alle ultime elezioni regionali, una caduta della partecipazione al voto spaventosa? Appena il 37 % degli elettori si è presentato ai seggi. E di questa risibile percentuale, il Pd ha preso meno della metà dei voti (il 49%). Stefano Bonaccini è stato eletto con il 18,13% dei cittadini aventi diritto. Il restante 81,87% degli emiliani - romagnoli non lo ha votato. A tutte le persone avvedute diventa chiaro che questi amministratori non hanno consenso e alla prossima tornata elettorale li vedremo o a casa, (la maggior parte) o a fare sterile opposizione.

Rovine ne hanno causate a sufficienza.

Come nel 1994 in pochi mesi sono spariti la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista e tutti i partitini minori, così ora nel 2018 sta per sciogliersi il Partito Democratico, in una veloce e cattiva agonia.

Forse già quest'autunno non ne sentiremo più parlare. Riposi in pace, amen.

Dopo il Pd, chi verrà ad amministrarci, Lega e M5S, ne avrà dei danni da riparare. Al primo posto la riapertura immediata dei reparti maternità nelle aree vaste del nostro Appennino e il ripristino di un considerevole numero di altri servizi ospedalieri, che in silenzio stanno continuando a tagliare.

Sarà necessario un aiuto forte ai nostri giovani, alle nuove coppie, per la messa al mondo di bambini italiani, (altro che l'artificiale e criminale ripopolamento delle nostre terre con neri africani e arabi musulmani proposto da un ex sindaco, tale Paolo Bargiacchi).

Poi la manutenzione dignitosa delle strade statali e provinciali, e infine un impulso coraggioso a sbloccare la nostra economia, congelata da decenni di scelte insensate.

Ai miei concittadini montanari l'invito a riprendere nelle loro mani il proprio destino e a M5S e Lega, che verranno ad amministrare i nostri comuni, i miei migliori auguri.

(Alessandro Raniero Davoli, Candidato sindaco Lega, comune di Castelnovo Monti)

11 COMMENTS

  1. Condivisibile anche se ormai quasi ” consunto ” lo slogan circa la scelta davvero sciagurata della chiusura del punto nascite di Castelnuovo Monti.
    Del tutto da censurare tutti gli altri argomenti citati, solo campagna elettorale populista, peraltro conditi con un linguaggio becero da vero leghista prima maniera.
    Se Lei sig. Davoli e’ il ” nuovo ” che avanza, Dio ce ne scampi e liberi.
    Purtroppo su un argonento ha totalmente ragione, il PD in montagna, ma in generale dappertutto, e’ totalmente allo sbando e quindi temo che purtroppo Lei prendera’
    parecchi voti, voti di protesta e di persone che non ne possono piu’ di questo sistema politico ” marcio “.
    Temo che molti elettori non si rendano conto o non vogliano capacitarsi che voi della lega di questo sistema ” marcio ” ne siete a pieno titolo fautori, tanto quanto il PD e gli altri partiti che da oltre 24 anni gridate alla seconda repubblica.
    Chissa’ che insieme al PD ” decotto ” non vi sciogliate anche voi della lega, siamo in tanti a sperarlo.
    Saluti

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi
  2. Salvo miei eventuali fraintendimenti, par di capire che l’Autore di queste righe accomuni la fine che egli pronostica a breve per il Partito Democratico, con quella delle forze politiche vigenti all’epoca della Prima Repubblica, e che un quarto di secolo fa ebbero ad uscire, loro malgrado, dalla scena politica (ivi compreso, tra queste, il glorioso e storico Partito Socialista).

    Mi sembrerebbe un accostamento un po’ azzardato, o comunque abbastanza forzoso, vuoi per il contesto piuttosto diverso e specie se anche per quei partiti si volesse far valere il concetto che “rovine ne hanno causate a sufficienza”, dal momento che a quell’epoca il Belpaese era “governato”, come si usa dire, tanto che quei partiti non hanno lasciato irrisolte, o pendenti, “questioni” di una certa portata.

    Se vogliamo riferirci al Partito Socialista, durante gli anni in cui chi lo guidava a livello nazionale ricoprì anche la carica di Primo Ministro – tra il 1983 e il 1987 – furono prese decisioni importanti, vedi gli interventi per contenere l’inflazione, che prima aveva raggiunto le due cifre con forti e pesanti ricadute sulla nostra economia.

    Restringendo il campo al nostro Ospedale, ossia all’argomento che qui interessa, nel periodo in cui un esponente socialista reggeva la USL montana il Sant’Anna era una struttura in “espansione”, se ben ricordo, e senza preoccupazioni riguardo al suo futuro, e varrebbe forse la pena di ricordarlo, o quantomeno non dimenticarlo.

    E’ ovviamente legittimo lanciare frecce verso quello che fu il Partito Socialista della Prima Repubblica, ma può anche succedere che le frecce arrivino spuntate, o manchino il bersaglio, perché più d’uno si è andato via via accorgendo e convincendo che forse la scomparsa di quei partiti non è stato un bene per il Paese (a dispetto di chi invece non ha mai perso occasione per criticarli, se non biasimarli).

    P.B. 13.08.2019

  3. “Si è diffusa nel paese, nella vita delle istituzioni e della pubblica amministrazione, una rete di corruttele grandi e piccole che segnalano uno stato di crescente degrado della vita pubblica, uno stato di cose che suscita la piu’ viva indignazione, leggittimando un vero e proprio allarme sociale, ponendo l’urgenza di una rete di contrasto che riesca ad operare con rapidita’ e con efficacia.
    I casi sono della piu’ diversa natura, spesso confinano con il racket malavitoso, e talvolta si presentano con caratteri particolarmente odiosi di immoralita’ e di asocialità.”
    Parole tratte dall’ultimo discorso dell’on. Bettino Craxi, in Parlamento. 29 aprile 1993. Quei partiti “non hanno lasciate irrisolte, o pendenti, questioni di una certa gravità “ … Ma signor P.B. Lei legge quel che scrive? Corruzione, debito pubblico, gestione mafiosa della cosa pubblica … ? Sono questioni non di una certa gravità, ma gravissime!
    Lasciamo stare la gestione dell’Usl da parte di un presidente tesserato e nominato dal PSI, tale avvocato Danilo Giovanelli … Ne riparlerò in altra sede, avendo io conosciuto bene quella gestione.
    Saluti ai lettori,
    Alessandro Raniero Davoli

    Alessandro Raniero Davoli

    • Firma - Alessandro Raniero Davoli
  4. Purtroppo come si evidenzia da questi commenti abbiamo ancora chi si preoccupa di difendere il partito socialista ( !!!!!! ) chi parla del “solito populismo ” , chi si preoccupa del linguaggio usato ….io invece preferisco guardare all’aspetto pratico e sono totalmente d’accordo con l’intervento di Davoli , di come sia necessario difendere la nostra montagna contro i burocrati del pd anche con un linguaggio poco gentile , di come bisogna ridare più diritti e dignità a chi abita qui , per esempio come dice Davoli dare un forte sostegno alle coppie italiane per incentivarle ad avere figli in contrapposizione con la politica pd del sostegno solo agli immigrati

    fernando

    • Firma - fernando
  5. Riguardo al commento di “Fernando”, mi viene innanzitutto da dire che non ho capito perché mai, nel parlare del punto nascite all’Ospedale Sant’Anna si sia voluto “tirare in ballo” il vecchio Partito Socialista, ovvero storie di almeno venticinque anni fa, ma visto che l’estensore dell’articolo ha ritenuto di farlo, mi sono sentito autorizzato a dire anch’io la mia, anche se ciò può non far piacere a chi, del tutto legittimamente, la pensa diversamente da me, al punto da ritenere indifendibile il Partito Socialista (ma del resto, come si dice, tante teste, tante idee).

    Venendo all’on. Bettino Craxi, quel discorso del 29 aprile 1993 si ricollegava a quanto pronunciò nel luglio 1992, e sono divenute piuttosto note quelle sue parole, per qualcuno rivelatesi poi abbastanza profetiche, ossia “Non credo che ci sia nessuno in quest’aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo:…”, e tra le molte altre considerazioni ebbe pure a chiedersi “Davvero siamo stati protagonisti, testimoni o complici di un dominio criminale?” (domanda ovviamente retorica, perché non era stato affatto così).

    Parole che erano forse indirizzate anche a quei partiti, e loro simpatizzanti, che della “questione morale” avevano fatto il proprio cavallo di battaglia per “scardinare” il sistema politico all’epoca maggioritario, additato come la causa di tanti se non di tutti i mali, ma durante il quale, pur tra insufficienze e imperfezioni, molte cose funzionavano non male (i socialisti avevano ad esempio compreso che la destabilizzazione della Libia avrebbe avuto non poche ricadute sui flussi migratori, e agivano di conseguenza, e penso altresì che nei rapporti internazionali abbiamo saputo dimostrare un forte ed identitario “amor di Patria”).

    Non voglio di certo minimizzare il valore della “moralità”, ma noi siamo uno Stato laico, o almeno dovremmo esserlo visto che ce lo siamo sentiti continuamente ripetere, ossia uno Stato non etico, e le azioni politiche non dovrebbero perciò risentire più di tanto degli aspetti etici, che attengono piuttosto ai costumi di un popolo, e al ruolo dei corpi sociali intermedi, civili e religiosi, i quali possono fungere talora da utile e benefico contrappeso, anche a costo di veder nascere posizioni differenziate e financo antitetiche rispetto all’agire politico (come stiamo oggi registrando in tema di immigrazione).

    Dalla politica, io credo, noi ci aspettiamo soprattutto fatti concreti, a soluzione dei problemi, che ognuno di noi potrà poi valutare e misurare secondo il proprio metro di giudizio, e a me sembra che sia stato qualcosa di molto concreto l’abbassamento del tasso d’inflazione, passato dal 21,2% del 1980 al 5,8 del 1986, per scendere ancora al 4,7% nel 1987 – stando ai dati che ognuno di noi può reperire – e potrebbe non essere casuale la circostanza che allora il fenomeno migratorio fosse molto contenuto (forse i governanti del tempo avevano provveduto a far giungere i giusti aiuti nei rispettivi Paesi di origine).

    P.B. 15.08.2018

  6. La resa dei conti si spera arrivi per tutti! Da sempre i partiti, meglio sarebbe dire il partito, che ha amministrato i Comuni montani negli ultimi decenni, a parole ha sempre sostenuto di volere aiutare la montagna mentre nei fatti ha sempre impedito qualsiasi opera, piccola o grande, che ne garantisse la sopravvivenza. Meriterebbero il premio Nobel per come sono in grado di dire le cose e fare esattamente il contrario! L’ultima opera che ha garantito la vita a Castelnovo ne’ Monti è stata l’Ospedale e ora si è cominciato a “demolirlo” a piccoli pezzi. Si è partiti dalla Maternità, domani a chi toccherà? Ora anche il montanaro ha iniziato ad aprire gli occhi, almeno si spera, e mandarli a casa tutti è l’unica cosa che ridarebbe una speranza a questi territori. In altre Regioni della montagna è stata fatta la ricchezza del paese, qui si è voluto cancellarla, sostenendo, a parole, di volerla aiutare. Per questo Alessandro Davoli rappresenta una speranza che cercheranno con ogni mezzo di distruggere, ma gli elettori si ricordino che il potere è nelle loro mani.

    Daniele

    • Firma - Daniele
  7. Caro Daniele, sono d’accordo con lei che il Pd, purtroppo non solo in montagna, abbia dimostrato di essere un partito che non vede e non vuole vedere i problemi delle persone. Si sono arroccati su posizioni di prestigio e di elite tanto da perdere totalmente il contatto con gli elettori ed ancor peggio con la realtà. Scrivere però che Davoli rappresenta una speranza per la montagna mi sembra davvero eccessivo. Dissento totalmente. Mi auguro che questi gretti elementi leghisti, per il bene di tutti, non siano eletti. Ovviamente questo è solo il mio pensiero. Cordialmente.

    (Vittorio Bigoi)

    • Firma - Vittorio Bigoi
  8. Come sostiene il sig. Daniele cambiare è il minimo che si possa fare, la sparizione del vecchio Psi, della Dc e l’indebolimento di Forza Italia ha portato il “dio” Renzi e i suoi seguaci a sentirsi padroni del mondo, a sentirsi titolari di quel potere di tipo stalinista su tutto e su tutti. Questo è il vero pericolo che abbiamo corso e che stiamo ancora correndo, anche se tanti seguaci di Renzi o del Pd per salvare la sedia stanno migrando su finti partiti di centrosinistra; ma queste persone sono sempre loro, perdono il pelo ma non il vizio. Personalmente preferivo un Renzi che diceva pane al pane e vino al vino con arroganza piuttosto che queste persone “migranti” di cui non ci si potrà mai fidare. A costoro dei problemi della montagna non importa nulla, importa la loro sedia. Mi è piaciuto la parte iniziale del commento del Sig. Bigoi quando dice che il Pd si è arroccato su posizioni di prestigio, poi commette lo stesso errore commesso da tanti del Pd definendo elettori della Lega “gretti elementi”. Questa espressione nei confronti di altri mi riporta al concetto del potere stalinista, non credo che il Sig. Davoli come tanti altri leghisti a partire dal Ministro Salvini siano persone avare, spilorce, aride, di ristrettezza mentale, di povertà d’animo, ecc. come sta a significare la definizione di “gretto elemento”; anzi stanno dimostrando esattamente il contrario, stanno pensando all’Italia e agli Italiani. Sarà perchè la mia educazione democratica mai mi permetterebbe di definire una persona che non conosco “gretto elemento” solo perchè non è del mio partito, premetto che non ho mai votato Lega, ma amando questa povera Italia temo che sarò portato a farlo, come unica speranza.

    (Sergio)

    • Firma - Sergio
  9. Rispondo a Sergio che mi ha citato. Non accetto nè accetterò mai l’ideologia leghista. L’unica cosa che sanno fare è terrorismo psicologico sulla presunta invasione di migranti, che dati alla mano tale non è. Nel 2017 il saldo fra immigrati entrati in Italia ed italiani emigrati all’estero è fortemente in favore degli italiani emigrati. I nostri ragazzi, fra cui anche mio figlio che vive e lavora a Londra, sono emigrati massicciamente per trovare migliori condizioni di quelle che offre la nostra povera Italia. Solo questo. Cordialmente.

    (Vittorio Bigoi)

    • Firma - Vittorio Bigoi