Home Cronaca Teneggi a Davoli: “Ai troppi parti cesarei si ovvia con una migliore...

Teneggi a Davoli: “Ai troppi parti cesarei si ovvia con una migliore riorganizzazione. Ma ai tempi dell’accordo Stato-Regioni lei consigliere dove era?”

12
7

Risponde Giovanni Teneggi ad Alessando Raniero Davoli, candidato sindaco per Castelnovo.

___

Grazie sig. Davoli. Il suo intervento è un esempio modello di come lo stile e il metodo possono cambiare obiettivi buoni e necessari in negativi e indesiderabili. Ci sono tanti abitanti della montagna (perchè dire “montanari” oggi purtroppo – glielo segnalo – significa poco e se si offendono quelli che sono arrivati fin qui – di qualsiasi regione o nazionalità – non essendoci nati siamo già morti) ancora appassionati ai temi (giusti) che pone malgrado interventi e argomentazioni (sbagliati) come questi. La chiusura del punto nascite (se avesse seguito dall’inizio questa vicenda forse saprebbe perché si è denominato così) è stato un errore (della Regione Emilia Romagna e del Pd regionale) molto grave e occorre davvero convincere alla riapertura. Se pensiamo di poterlo fare “da montanari” perché “noi” ce ne possiamo fregare dei cesarei e degli standard di sicurezza imposti da “massonerie europee”, abbiamo già perso e non è nemmeno molto rispettoso delle donne che col cesareo ci fanno i conti per davvero, micca noi maschietti che aspettiamo il bebè in braccio mentre ricuciono.

Il numero di cesarei (che andava superato con una migliore organizzazione non con la chiusura) è molto importante e il parametro di sicurezza (che era già assicurato dal modello organizzativo in essere non con la chiusura) non è indicato da oscure logge massoniche europee ma dall’Oms, recepito da un accordo Stato Regioni con la firma di un governo partecipato dalla Lega Nord, se non erro il suo partito (3 ministri, 1 viceministro e 4 sottosegretari dei quali uno alla Salute). Non bisogna speculare politicamente su questo e non lo abbiamo mai fatto. Ci si può sbagliare e distrarre tutti ed è giusto concentrare l’attenzione sulla Regione che può e deve rimettere in discussione questa scelta cercando le autorizzazioni (anche ministeriali) del caso. Fra l’altro sono molto d’accordo con lei quando dice che qui il Pd e la Regione si sono giocati uno strappo storico. Se vogliamo fare gli storici però, la storia va ricordata tutta, anche la sua. Se non sbaglio (se fosse mi scuso e mi corregga) proprio mentre a Roma la Lega approvava col governo questo Accordo taglia punti nascita, lei ne era capogruppo consiliare a Castelnovo ne’ Monti. Non ricordiamo però mozioni o letture europee in proposito.

Sulle strade e la loro manutenzione, nulla da dire. Riguardo la ss63 ho già scritto altrove che basterebbe avere nei prossimi 10 anni (tanto durerà certamente questo governo) quanto si è speso negli ultimi 10. Se l’accusa è quella di non avere fatto niente, non ci vorrà molto a fare anche di più. Comunque completamente d’accordo.
Sulla demografia pure d’accordo. Occorre davvero una politica che agevoli le giovani famiglie a stare qui e mettere su famiglia. Non penso che sia così semplice ma qualche sperimentazione pluriennale andrebbe tentata e la Regione Emilia-Romagna, che ha dichiarato l’obiettivo di aumentare gli abitanti della montagna, proprio su questo è molto in ritardo. Non mi sconvolge l’obiettivo di far nascere “bambini italiani”, semplicemente perché penso che tutti i bambini nati qui (e mi auguro presto nuovamente al Sant'Anna) dovrebbero essere subito italiani e addirittura montanari. Sa, questo obiettivo, che lei condivide e ne sono molto contento, non dipende da dove si arriva in montagna, ma da come si è accolti in montagna e la sfida è l’attrattività di giovani non i respingimenti.

Magari fossimo alla necessità di politiche selettive e questo potesse essere il tema. Purtroppo non lo è. Questa montagna fin qui si è salvata perché ha saputo accogliere i nuovi arrivati (da qualsiasi regione e paese) più che trattenere i propri figli, che per due generazioni abbiamo voluto (noi) staccare dalla terra e mandare via perché cambiassero vita. Temo però che non sia d’accordo visti i “ripopolamenti” sui quali ci allerta. Non le do del razzista sa, secondo me non lo è – semplicemente ripete ciò che sembra avere consenso oggi e la capisco, ognuno usa quello che ha -. Inoltre, la paura del diverso da noi va rispettata tanto e al tema migrazione occorre alzare tutti il livello del confronto.

 

La abbiamo tutti questa paura, anche se non la dichiariamo, e questa distinzione fra mondialisti e razzisti è molto misera. Si fa ideologia alta quando non si hanno risposte basse, ad altezza delle persone e dei piedi. Per il momento, però, siccome i temi che poneva riguardano la montagna e il suo sviluppo, dobbiamo essere più allertati da chi se ne va che da chi arriva e se non arriva qualcuno, dopo l’ospedale chiuderemo anche tutto il resto. Le segnalo anche questo.

Il suo intervento è pieno di guerre necessarie. Noi invece abbiamo bisogno (come il pane) di alleanze utili. Anche con la città e i “piansani”, come li chiama lei riportandoci indietro 30 anni (anch’io tiravo i gavettoni ai villeggianti che insidiavano le nostre ragazze, anche lei?). Se se vanno anche i “piansani” però e se torniamo ai pregiudizi di quando tagliavamo le gomme a chi veniva a funghi, ecco, allora siamo propri fritti, insieme ai funghi che ci mangeremo noi, da soli. Non avremo altro. Un caro saluto.

 

(Giovanni Teneggi)

7 COMMENTS

  1. Gentile signor Giovanni Teneggi,

    sono molto onorato del suo intervento, in risposta ad una mia modesta lettera indirizzata ai miei concittadini montanari. Il primo gallo che canta… farà il candidato sindaco del PD? (perdoni la battuta, ma se l’è tirata da solo).
    Vedo che, tra altri e più dotti argomenti, traspare la sua forte irritazione nel voler contraddire un mio breve accenno a: lo slogan dei servi sciocchi delle elite neo aristocratiche, massoniche e anti popolari europee è sempre: “ce lo chiede l’Europa”.
    Dedica ben due paragrafi e parla di “massonerie europee” e anche di “oscure logge massoniche”, va beh, la lingua batte dove il dente duole se lei è un fratello massone, non lo ritengo un reato o un “minus” di cittadinanza. Sono fatti suoi, almeno finché non diventano fatti nostri.

    “Ce lo chiede l’Europa” è stato lo slogan e la censura alle proteste popolari, imposta dal 2011 sino al 4 marzo 2018 da chi ci ha governato (i vari Gauleiter, da Monti a Renzi, tutti massoni) per conto della Germania di Frau Merkel, affiliata a ben tre Ur-Lodges, potenti logge massoniche, come la «Golden Eurasia», la «Valhalla» e la «Parsifal».

    Questi hanno imposto tagli al “Welfare State”, lo Stato sociale, basato sul principio di uguaglianza dei cittadini, ovvero: assistenza sanitaria, istruzione scolastica, previdenza sociale. E hanno impoverito tutta la nostra popolazione.

    Ricordo ancora gli slogan creati ad arte per buttare fumo negli occhi: “decrescita felice” pensi un po’, addirittura avevamo una lista in consiglio comunale, para PD, che organizzava conferenze sulla “decrescita felice” alle quali Lei, mi pare, partecipava ! … bene siamo arrivati a quattordici milioni di poveri, in Italia, dei quali un milione e mezzo bambini.

    284 mila, duecento ottantaquattro mila giovani italiani emigrati nel 2017, per trovare un lavoro, che qui la cura miracolosa di Monti e “fratelli” ha portato la disoccupazione giovanile al 40 per cento.

    Come vede, Teneggi, gli “illuminati” hanno fatto un buon lavoro, decrescita si, felice… no!

    Chi ci ha governato con un colpo di stato, (Mario Monti affiliato alla United Grand Lodge of England e alla Ur-Lodge “Babel Tower”) con le ipocrite lacrime della Fornero, lo ha fatto cancellando i diritti delle classi popolari e della piccola borghesia, conquistati con le lotte sociali durate tutto il ‘900.
    Si è arrivati sino a qui, da noi, con la chiusura del reparto maternità dell’Ospedale Sant’Anna, con il progressivo svuotamento di altri numerosi servizi sanitari, con la ridotta sicurezza delle nostre giovani donne gravide.

    Ma in compenso le varie cooperative cattoliche e “democratiche” (Pd) hanno ingrassato i loro bilanci con la folle e criminale invasione (agevolata e organizzata) di negri africani e arabi musulmani … Si nascono in montagna i figli di questi africani, arrivati illegalmente, clandestini, infrangendo le leggi sull’immigrazione, rompendo le nostre frontiere, ma non sono italiani né tanto meno montanari.

    Sacre le nostre frontiere, della Patria, la terra dei Padri, bagnate dal sangue di centinaia di migliaia di giovani italiani e italiane, dalle guerre di indipendenza, alla prima grande guerra mondiale, alla resistenza all’invasore germanico… Adesso con la benedizione interessata dei vescovi e di una classe politica elitaria, anti italiana e massonica, cancellate, annullate.

    Ricorda le lotte per lo ius soli, le lotte per i matrimoni gay, le lotte per l’iscrizione all’anagrafe dei figli da utero in affitto, e la cancellazione dei termini “madre” e “padre”… mentre gli italiani venivano vessati, criminalizzati, accusati di razzismo e impoveriti?
    E anche in questo caso ce lo chiedeva l’Europa, oppure l’OMS, o il Fondo Monetario Internazionale, istituzione criminale, che ha affamato interi popoli, diretta da Christine Lagarde, massone, affiliata alla “Three Eyes” e alla “Pan-Europa”.

    E per finire in gloria, l’accusa: secondo lei è pure colpa mia, visto che sono stato capogruppo in consiglio comunale a Castelnovo Monti, dal maggio 2009 al gennaio 2012. Mah?! Lei ha, mi pare, un bel modo di ragionare… tipico delle elite autoreferenziali, che trattano il popolo come numeri, o al massimo come animali da allevamento.
    La vedo bene, come candidato sindaco per il Pd, al posto del poco brillante Enrico Bini, oppure per quel ramo, la ex Margherita, che si sta staccando dal partito (che affonda) e organizza, con il mio ex compagno di liceo, Gianluca Marconi, la rivincita alle prossime comunali.

    Auguri, “fratello” Teneggi

    (“fratello” se non massone, non se ne abbia a male, almeno fratello in Cristo …. )

    P.s.: Teneggi, tralascio l’accenno ai “piansani”, se non comprende che non è campanilismo bieco, ma solo un modo per sottolineare come quei signori, Bonaccini, Venturi e Nicolini, non comprendano per nulla le nostre ragioni e la nostra situazione, di montanari e di territorio montano, beh, che glielo spiego a fare… ancora saluti, e auguri

    • Ho letto solo ora la surreale risposta del candidato sindaco della Lega …e mi sembra doveroso rispondere anche perchè magari ci sono persone che sanno riconoscere le cavolate mentre ce ne sono altre che le prendono pure per buone!! Nella risposta ha tirato in ballo addirittura la massoneria, ..ma per piacere, ..proprio la Lega che che si e’ attovagliata al potere con il partito massone per eccellenza per quasi un ventennio! Peccato che l’illustre candidato si dimentichi di citare il debito italiano (..che per inciso ha raggiunto il suo apice nei governi Lega – FI, …..vogliamo ricordare le condizioni dell’Italia in quel periodo? …o forse preferiamo dimenticare perchè ci conviene non ricordare l’assoluta incapacità di governare di quei governi! …ci conviene dimenticare che in quel periodo non c’era più nessuno che ci prestava i soldi per finanziare i nostri debiti se non a interessi enormi). Ora qualcuno si potrebbe chiedere cosa c’entra il debito italiano con la nostra montagna (…spero però che qualcuno si faccia la stessa domanda anche riguardo la massoneria!)? …mi sembra abbastanza comprensibile che se non esistesse il debito da pagare sarebbe facile per lo stato garantire più servizi, e magari di conseguenza anche il Punto Nascite di Castelnovo oltre a incentivi verso l’economia dell’Appennino. Con il debito da pagare e’ necessario tirare la cinghia, bisogna fare attenzione ai costi, ..dimenticavo che la Lega ha una soluzione pronta per questo ‘falso problema’ creato dalla UE e dalla massoneria (…ho dimenticato qualche altro elemento ostile? …Soros? i comunisti? gli extra-comunitari?): basta uscire dall’euro, semplice come l’uovo di Colombo! Torniamo alla nostra lira, la svalutiamo quanto vogliamo, magari diciamo che i debiti fatti sino ad ora non li paghiamo …e il gioco e’ fatto! Poi magari siamo nella situazione in cui versa ora la Turchia …o forse anche peggio.
      I miei più cordiali saluti, Carlo

      carlo

      • Firma - carlo
      • Forse il sig. Carlo non sa che la Turchia ha un debito pubblico al 30% del PIL (Italia il 130%) e un deficit del 1,5% del PIL, tutti valori perfettamente compatibili con i trattati europei, e comunque migliori dei parametri italiani. E quindi? Cosa è accaduto? Accade che la Turchia ha un problema notevole di debito privato (non debito pubblico) con l’estero: si è indebitata con le banche francesi, tedesche e italiane, attraverso le sue banche, per sostenere i consumi interni (un terzo di questo debito estero serve a comprare auto tedesche – vai con la BMW!). Un fenomeno tipico dei paesi in via di sviluppo (ciclo di Frenkel). L’Italia è in una condizione completamente diversa e non è assolutamente paragonabile alla Turchia: è un paese esportatore e, nonostante sia massacrata dall’euro, è in surplus nella bilancia commerciale (unica, insieme alla Germania). Ci vorrebbe un po’ più di informazione e meno luoghi comuni ma, purtroppo, sui giornali, di informazione se ne trova pochissima; luoghi comuni, tantissimi. (commento firmato)

  2. Non mi sembra aver torto l’Autore di queste righe quando scrive che questa montagna non ha saputo “trattenere i propri figli, che per due generazioni abbiamo voluto (noi) staccare dalla terra e mandare via perché cambiassero vita”, ma è sulla visione degli sviluppi, cioè sulle prospettive, che mi permetto di dissentire un poco.

    Par di capire che egli veda un futuro di questi luoghi legato alla immissione dall’esterno, una sorta di multiculturalismo o mondialismo, differentemente da chi sembra invece puntare soprattutto sulla “montanarità”, ossia l’identità montanara, anche per incoraggiare e promuovere un “ripopolamento” del nostro territorio.

    Se stiamo all’esperienza di questi anni, la seconda delle due strade andrebbe considerata perdente, ma è pur vero che vi sono parti del Belpaese, o anche fuori dei suoi confini, ma sempre dentro il perimetro europeo, dove le aree montane vedono ancora una forte e vitale presenza degli abitanti “autoctoni”.

    A me sembra che siano soprattutto questi ultimi a saper e poter conservare l’autentica cultura montanara, fatta di consuetudini e tradizioni, via via tramandate, vedi l’uso del dialetto, ovviamente senza escludere i “contributi” esterni, verso i quali potrà diminuire la diffidenza se i “localismi” sono abbastanza vegeti e solidi.

    E se vi sono zone dove, come dicevo, questo sta avvenendo, ossia la tenuta del tessuto sociale autoctono, pur se non “chiuso” e timoroso del diverso, varrebbe forse la pena di capirne le ragioni, anche perché qualcuno che da noi se n’è andato potrebbe forsanche far ritorno, e metter su famiglia, nel senso di volervi restare.

    P.B. 14.08.2018

  3. Se il Sig. Teneggi ama la montagna e i paesi montani l’unica cosa che può fare è sostenere Davoli; non tanto perchè è della Lega, anche se considero la Lega l’unica realtà politica che ama l’Italia, che lotta per l’Italia, per gli Italiani e per i propri confini, ma perchè si è toccato il fondo, almeno si spera, e Davoli rappresenta l’unica realtà che vuole cambiare le cose. Credo che Lei parli per voce del “partito”, quel partito che a parole ha promesso, e con i fatti impedito, qualsiasi sviluppo dei paesi montani; pensi solo che da Vetto a Ramiseto, nel 2018, la strada attraversa la Lonza su un ponticello che fa da guado, segnalato con cartello e sbarra pur avendo avuto per tanti anni come presidente della Provincia proprio una di Ramiseto. E’ questa situazione che ha obbligato i giovani, che sono il futuro di un paese, a lasciare queste terre, ad andare in città o ad emigrare all’estero e nello stesso tempo si è consentito, non certo da parte della Lega, l’invasione dell’Italia non da parte di immigrati, che sarebbero ben accetti, ma da parte di clandestini, cosa ben diversa; una invasione i cui frutti li vedremo presto come succede in Francia e in Inghilterra. Pertanto decida se stare dalla parte di chi vuole condurre questo paese alla fine del ponte crollato come successo a Genova o da parte di chi vuole cambiare il destino di queste terre.

    (Daniele)

    • Firma - Daniele
  4. Nel suo commento, per dimostrare “l’assoluta incapacità di governare” dell’epoca, il sig. “Carlo” cita il debito italiano, che a suo dire avrebbe “raggiunto il suo apice nei governi Lega–FI”, ma a ben vedere, se stiamo al rapporto debito-Pil, ossia al parametro che viene convenzionalmente indicato come il termometro della salute economica di un paese, i dati rinvenibili in materia ci consegnano una fotografia un po’ differente. Da quanto mi risulta, se non ho frainteso o mal interpretato la lettura dei numeri, negli anni del secondo e terzo mandato dell’on. Berlusconi, ossia il periodo compreso tra 2001 e 2006, il valore di detto rapporto ha visto infatti un calo di diversi punti rispetto al quoziente registrato all’epoca dei governi precedenti, e anche rispetto a quelli che ebbero a succedersi dopo il 2011, che non furono di certo esecutivi a guida Fi, com’è ben noto. Ognuno è naturalmente libero di ricordare come crede “le condizioni dell’Italia in quel periodo”, e pensarne anche il peggio, ma le cifre “economiche” direbbero invece qualcosa di abbastanza diverso, come abbiamo visto, e chi intendesse “screditare” quegli anni, fino ad addebitarvi le ristrettezze e il “tirar la cinghia” dei giorni nostri, dovrebbe verosimilmente trovare altri elementi ed argomenti a sostegno della propria tesi. Altra cosa sarebbe invece il riconoscere che le politiche economiche, le quali risentono inevitabilmente dell’impostazione ideologica di chi le concepisce, possono dover subire aggiustamenti in “corso d’opera”, e semmai mancare in parte l’obiettivo, causa l’imprevisto sopravvenire di incognite e variabili, vedi le vicende e contingenze internazionali, o altri fattori interni ed esterni, ma una tale “accondiscendenza” dovrebbe allora essere concessa ad entrambi i versanti politici, e non solo a quello per il quale simpatizziamo.

    (P.B., 18.8.2018)