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A Cerrè Sologno presentato il libro fotografico “I t’u fatt cuma t’è” di Federica de Angeli

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Nei giorni scorsi, presso la polisportiva di Cerrè Sologno (Villa Minozzo), si è tenuta la prima presentazione ufficiale del libro fotografico “I t’u fatt cuma t’è”, realizzato dalla fotografa professionista Federica de Angeli. In una sala gremitissima, oltre all’autrice, sono intervenuti Giuliano Gabrini, assessore alla Cultura e all’agricoltura del Comune di Villa Minozzo (che ha patrocinato il libro), e il Presidente della polisportiva di Cerrè Sologno, Leo Gaccioli.

Nella prefazione del libro Federica afferma: “ll libro fotografico è nato con lo scopo di ritrarre nelle loro case di residenza, estiva o stanziale, gli abitanti di Cerrè Sologno. Di conseguenza le fotografie mostrano spazi e identità che le statistiche sulle popolazioni e le registrazioni anagrafiche non rilevano. Attraverso questi ritratti ambientati, invece, si possono ‘rilevare e rivelare’ gli stili di vita delle persone. Si può osservare come sono conservate le tradizioni o come si siano evolute, come gli oggetti tradizionali e artigianali convivano con le modernità. Il progetto si è sviluppato in un arco temporale che va dalla fine del 2013 alla metà del 2017, anche se l’idea è nata molto tempo prima. Questo libro in fin dei conti ha una duplice funzione: un modesto contributo per comprendere chi vive in questa piccolissima Italia rurale e un album dei ricordi per chi, con la propria rappresentazione o quella dei propri cari, ne conserverà indelebile memoria. Non c’è artificio nelle immagini, nessuna preparazione del ‘set’, ma la realizzazione di ritratti consapevoli, eseguiti come ai vecchi tempi: la macchina fotografica sul cavalletto, tempi di esposizione lenti, luce dell’ambiente e lo sguardo rivolto verso l’obiettivo, alla ricerca di consapevolezza da ambo le parti”.

L’assessore Gabrini scrive nel libro: “Se c’è un filo conduttore ad accomunare le case della nostra vallata, che si tratti di interno o di esterno, è paradossalmente l’assenza di un filo conduttore. Lontani dai borghi in pietra uniforme quanto da una proliferazione moderna e razionale, qui tutto è cresciuto in ordine sparso e tempi diversi. Scorrendo queste immagini si è partecipi di una bellezza di insieme, che diventa dolorosa incontrando il sorriso di chi è scomparso dopo che la foto è stata scattata: per ogni persona che manca c’è una casa vuota, orfana dell’individuo che l’ha modellata per renderla simile a sé. Forse la casa esisteva prima, sicuramente esisterà dopo. Se rimarrà chiusa o arriveranno altri a plasmarla lo rivelerà il tempo, ma l’attimo colto dallo scatto sarà un ricordo preciso a segnarne il confine”.

Leo Gaccioli, presidente della polisportiva di Cerrè Sologno, racconta nel libro: “Circa tre anni fa Federica mi propose di realizzare una pubblicazione fotografica su Cerrè Sologno. Lei non è nata o cresciuta a Cerrè, ma il suo amore per il paese è più forte di quello di tante persone che vi abitano da sempre. L’intero processo di acquisizione delle fotografie e di stesura della bozza del libro è andato avanti per più di due anni e ora, davanti al lavoro compiuto, noi membri della polisportiva possiamo gioire per quanto ci rappresenti e riteniamo che possa rappresentare chiunque viva o abbia vissuto anche per breve tempo nel paese.” Infine, Gaccioli ringrazia il Comune di Villa Minozzo per l’aiuto fornito, i protagonisti delle fotografie, i membri della polisportiva e soprattutto Federica per il suo straordinario lavoro.

Nella sua prefazione, Federica rivela:” Il titolo del libro mi è stato ispirato proprio da un racconto popolare, in cui un fotografo dei dintorni, alla consegna della stampa di un ritratto eseguito a una donna, si sentì dire: ‘Ma come sono venuta male!”. E la sua risposta in dialetto fu: “I t’u fatt cuma t’è! (ti ho fatto come sei!,). Mi è rimasta impressa questa espressione schietta che di rado siamo in grado di esprimere apertamente e che per pudore o educazione teniamo segreta nella nostra mente, credo però che rappresenti a pieno titolo il carattere genuino di questa ‘gente di montagna’. Entrare nelle case, ritrarre le persone all’interno delle abitazioni, è stata per me una concessione di fiducia immensa che mi ha permesso, oltre alla realizzazione dell’immagine, di entrare in relazione con le persone in maniera autentica”.

Chiunque fosse interessato all’acquisto del libro può contattare il presidente della polisportiva di Cerrè Sologno al numero 338 2536416 o per mail all’indirizzo [email protected].

Nei prossimi mesi seguiranno altre presentazioni del libro. Si possono trovare maggiori informazioni seguendo la pagina Facebook di Federica de Angeli.

(Emanuele Zobbi)