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Il Pd zona montana prende posizione sul futuro dell’Ospedale “S. Anna” e della sanità sul territorio

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Guido Tirelli

Massima attenzione del Partito democratico sul piano sanitario distrettuale della montagna in discussione.

Nella nostra Provincia è in corso la elaborazione del Piano sanitario distrettuale per il prossimo triennio, il PAL, che definirà organizzazione e risorse assegnate al nostro ospedale ed alla sanità sul nostro territorio.

Il Partito Democratico sta ponendo la massima attenzione sui contenuti che si vanno delineando; ha già fatto incontri interni e nelle prossime settimane organizzerà un percorso di approfondimento e confronto pubblico.

Ci troviamo di fronte a prospettive positive ma anche a scelte che vogliamo discutere.

L’ospedale della montagna deve saper rispondere nel futuro alle necessità primarie dei nostri concittadini ma deve anche essere in grado di attrarre utenza esterna.

In questo senso è positivo il potenziamento, già finanziato, del Pronto Soccorso che produrrà ampliamento di organici e spazi, con realizzazione di 4 posti letto di astanteria per tenere in osservazione i casi da approfondire. In attesa dei tempi di costruzione proponiamo, vista l’importanza di tale presidio, che  venga anticipata la disponibilità di questi letti di astanteria, allestendoli in spazi già disponibili a seguito della riorganizzazione in corso  di altri reparti.

Il rafforzamento e la specializzazione delle attività chirurgiche è l’unica strategia efficace per ampliare l’utenza extra distrettuale per interventi programmati e garantire le attività di base per i residenti.

Quindi chiediamo che venga garantita e mantenuta nel tempo una tipologia di interventi specialistici da inserire nella offerta della rete chirurgica provinciale: chirurgia generale di bassa e media  complessità programmata e risposta ad emergenze chirurgiche ordinarie, chirurgia senologica oncologica e ricostruttiva, consolidamento della chirurgia urologica, garanzia degli interventi urgenti ortopedici e specializzazione nella chirurgia ortopedica del piede, chirurgia otorinolaringoiatrica specializzata in impianti cocleari, interventi programmati di chirurgia ginecologica e risposta alle  urgenze ginecologico ostetriche, chirurgia oculistica della cataratta.

In particolare rimarchiamo la necessità di rafforzare la chirurgia ginecologico ostetrica e la sua capacità di rispondere alle emergenze, anche ripristinando la reperibilità dei ginecologi  24 ore su 24.

Il reparto di medicina del nostro ospedale dovrà far fronte alle necessità di una popolazione sempre più consistente di anziani; in questo senso le procedure che prevedono ricoveri in ospedale di durata ridotta devono collegarsi a dimissioni protette a domicilio o a dimissioni di convalescenza in strutture non ospedaliere, ma ad alto livello di assistenza, come  la RSA.

La programmazione dimensionale di queste strutture e l’assistenza sanitaria domiciliare dovranno seguire la evoluzione delle prestazioni ospedaliere e le necessità sociali del nostro territorio.

Il reparto di Cardiologia dovrà mantenere il suo ruolo aziendale di Centro di Riabilitazione cardiologica ed attivarsi come Centro di riferimento per la Prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Decisamente positiva è la linea di sviluppo definita per il reparto di Pediatria, con mantenimento degli organici, integrazione fra gli specialisti ospedalieri e del territorio ed impegno per attività specialistiche, indirizzate anche ad utenza extra distrettuale.

E’ positiva la realizzazione in RSA di 2 posti letto per cure palliative, ma chiediamo sia valutata la opportunità di non collocarli in RSA, vista la conseguente riduzione dei posti letto in tale struttura, e proponiamo di realizzarli in spazi ospedalieri oggi a basso indice di occupazione.

In ambito di Sanità del territorio, valutiamo come segnale positivo la realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Sanità Pubblica in via Boschi, ma chiederemo garanzie sulla organizzazione futura dei Servizi di Prevenzione a fronte delle coperture dei pensionamenti.

Altrettanto positiva è la realizzazione dei nuovi ambulatori del Servizio Psichiatrico, ma vediamo con preoccupazione la riduzione delle risorse professionali disponibili per la montagna a fronte degli impegni di guardia psichiatrica svolti in Santa Maria Nuova da parte degli psichiatri della montagna.

Chiederemo anche garanzie sulla tenuta del SERT, servizio chiamato a contrastare e prevenire fenomeni devastanti per la nostra comunità come alcolismo, ludopatia e dipendenza da sostanze.

Infine per quanto riguarda  una possibile riapertura del Punto Nascita in Appennino,  seguiamo con attenzione  le dichiarazioni delle forze politiche al Governo, che si sono espresse per la riapertura di Punti Nascita montani quali  Cavalese in Trentino, e speriamo che ciò sia espressione di una reale  volontà di elaborare un modello applicabile alle realtà di tutta la montagna italiana, con  superamento dei parametri numerici dell’accordo Stato Regioni siglato nel 2010 da Lega e Forza Italia, per costruire un modello di Punto Nascita in Montagna che dia assoluta garanzia di sicurezza per madri, figli ed operatori sanitari.

Per il  Coordinamento di Zona montana del Partito Democratico Guido Tirelli

6 COMMENTS

  1. E così il grande piano illuminato si concretizza…
    E’ paradossale e inquietante constatare che “voci populiste” negli anni si sono(e si stanno) concretizzando, ossia, voci che profetizzavano il demansionamento di un ospedale che seppur piccolo, ha garantito un servizio sanitario nel nostro Appennino.
    Ho un vivido ricordo di quelle voci che asserivano: si giungerà, un giorno, ad un solo ed unico polo interventistico di pronto soccorso, per anziani.
    Con la popolazione che invecchia e la montagna che si spopola ce ne sarà sicuramente bisogno…Ma… a scuola mi avevano insegnato che se non crei i servizi attorno alle persone queste ultime non si legano al territorio.
    Basti pensare che la comunità di Castelnovo si è sviluppata grazie alla presenza di un nosocomio per malati di TBC negli anni 30′ e all’epoca, immagino che ci fossero meno risorse economiche ma sicuramente vi era più coesione sociale.

    Un montanaro

    • Firma - Un montanaro
  2. Il PD montagna produce un documento degno del miglior Istituto Luce: tutto bello, tutto perfetto, tutto funzionante e la chiusura del Punto Nascite è colpa del Cdx: straordinari veramente! La realtà ovviamente è molto differente: ospedale largamente depotenziato, medici che vengono in montagna di malavoglia, utenti scontenti e la chiusura del Punto Nascite caldeggiata, per la sicurezza di madri e nascituri (?), da tutti i livelli del PD: Regione, Asl,Provincia e molti sindaci montani piddini, vedi Manari. La Regione Trentino ha usato poche parole e molti fatti, facendo riaprire il Punto Nascite di Cavalese per la sua importanza territoriale.
    É iniziata la campagna elettorale, ma i montanari non si faranno più abbindolare.
    Buona giornata.

    Riccardo Bigoi

    • Firma - RiccardoBigoi
  3. Ogni mio commento è puramente superfluo perchè ormai anche i non addetti ai lavori hanno capito tutto in merito al destino che negli ultimi anni si è prospettato per l’Ospedale S.Anna. Un mese fa volevo scrivere due righe annunciando che probabilmente “Lassie tornava a casa” ossia avevo preso contatti per tornare a lavorare all’Ospedale di Castelnovo ne’Monti, pur vedendo ridotto il fatturato annuo alla metà. Perchè? Perchè intravedevo la possibilità di annullare 55000 Km all’anno (che credetemi comiciano a pesare!!). Era tutto pronto. Per pura coincidenza avevo tempo fino al 4 Ottobre scorso per presentare i documenti per il concorso, esattamente come feci nel 1993 quando, provenendo da Modena. ero salito verso la Pietra. E sicuramente non ci sarebbero stati problemi visti i 31 anni di Laurea, i 26 anni di Specialità e la mia nutrita casistica operatoria Poi contattando i vari responsabili e colleghi già in organico a Castelnovo ne’Monti scopro che sarebbe stato impossibile lavorare secondo le mie aspirazioni. Vari esempi. Dopo 25 anni che eseguo interventi alla spalla, salta fuori che per direttive aziendali, se visito un paziente (convenzionato o privato) che necessita di intervento alla spalla lo devo mandare all’Ospedale di Scandiano da un collega (nato professionalmente ieri). Per quanto riguarda la Chirurgia della Mano si fa riferimento all’Ospedale di Scandiano (io la Chirurgia della Mano la facevo durante gli anni di Specializzazione al Policlinico di Modena e se volete qualche riferimento potete contattare Scaruffi Tiziano, già Campione Italiano di Ping Pong) e così via.. Mi hanno prospettato tempi di attesa biblici per eseguire interventi.
    Addirittura mi pare di aver capito che la mia proposta di intervento doveva andare a Reggio Emilia dove una Segretaria ed un Medico avrebbero registrato ed avvallato la procedura. Allora mi son detto che è meglio che Lassie rimanga libero di decidere in base alla propria esperienza e professionalità. Mi rimane il problema dei tanti (troppi!) Km da percorrere ma dopo tutto ricordo che a mia madre (fin da piccolo) avevano sempre detto che io avrei fatto della strada (sicuramente mia madre l’aveva interpretato in modo diverso!!)
    Un abbraccio a tutti
    Io comunque sono e sarò per la montagna (Ospedale compreso) perchè ne ho fatto la dimora mia e della mia famiglia.
    Cordiali Saluti
    Dott.Cavana . .

    Dott.Cavana

    • Firma - Dott.Cavana
  4. Leggo il commento di MA (che condivido pienamente). Mi viene in mente un detto latino (ricordi che mi tornano alla mente solo in pochi e brevi momenti di lucidità!). I latini dicevano “Cogito, ergo sum”. Questi, per sentirsi ancora presenti, debbono per forza parlare (non importa cosa dicono; l’importante è che il nervo laringeo inferiore funzioni, senza che necessariamente debba essere collegato coi centri nervosi superiori). “Fabello….ergo sum!!)

    Dott.Cavana

    • Firma - Dott.Cavana