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Il forum del Terzo Settore reggiano contro il decreto Salvini: “più insicurezza e meno coesione sociale”

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Riceviamo e pubblichiamo

Il Forum del Terzo Settore di Reggio Emilia rappresenta quasi un migliaio di organizzazioni della provincia reggiana: organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e associazioni di promozione sociale che senza fini di lucro coordinano migliaia di persone che lavorano per il benessere di tutti i reggiani.

Il Forum del Terzo Settore, rappresentando una realtà molto vasta ed eterogenea, difficilmente entra in merito alle scelte governative, ma l’approvazione del Decreto Legge 113 (noto come Decreto Salvini) ha spinto il Coordinamento provinciale del Forum a dichiarare con determinazione la forte contrarietà e la preoccupazione per ciò che questo comporterà per il territorio reggiano.
Il Forum del Terzo Settore è fortemente preoccupato per le ricadute del decreto governativo sulla sicurezza, perché paradossalmente porterà con sé un aumento dell’insicurezza e delle ingiustizie.
Al di là delle enunciazioni e dei tweet questo decreto produrrà maggiore clandestinità piuttosto che sicurezza e convivenza: verrà drasticamente ridotto il programma SPRAR attraverso il quale i sindaci gestiscono l’accoglienza sul territorio e vincolano le persone accolte a percorsi di integrazione, studio, volontariato, lavoro e inclusione sociale.
Anche da un punto di vista prettamente “di controllo” la scelta del governo va in direzione completamente sbagliata perché è attraverso i percorsi di accoglienza che sappiamo chi è sul nostro territorio, cosa fa e dove trovarlo in caso di necessità. Il fatto di privare queste persone della possibilità della protezione umanitaria lascerà senza uno status legale migliaia di richiedenti asilo, tra cui i minori non accompagnati, privandoli della possibilità di accedere ad un permesso di soggiorno per minore età, non per niente le cronache nazionali ci parlano già di decine di persone, fra cui donne, minori e bambini che devono essere cacciati dai centri dove erano accolti.

Considerando la difficoltà a rimpatriare gli irregolari, per la mancanza di accordi coi paesi di provenienza, è logico pensare che queste persone continueranno a stare sul nostro territorio ma in modo irregolare, senza più possibilità di fare percorsi di tutela sanitaria, di conoscenza della lingua, di volontariato o lavorativi.
Il decreto governativo nasce all’interno di un clima di insofferenza promosso in primis dallo stesso Ministro dell’Interno, nel quale gli immigrati senza troppe distinzioni giuridiche, di condizioni o di provenienza, sono stati identificati come sinonimo di minor sicurezza e pericolo per i nostri territori.
Con solerzia si diffondono tweet su eventuali immigrati che delinquono, ma mai riflessioni più ampie sul fatto che in Italia vivano circa cinque milioni di stranieri regolari, la metà dei quali lavora e paga le tasse e i contributi e che il 9% del PIL italiano sia prodotto da loro. Si è voluto forzare nella testa degli elettori l’idea del binomio immigrazione = criminalità, nonostante i dati statistici la smentiscano e nonostante il sistema costruito abbia invece permesso un forte controllo del territorio.

Come Forum del Terzo Settore abbiamo a cuore il benessere della nostra città e la serenità dei nostri cittadini e riteniamo che questo decreto vada proprio nella direzione opposta impoverendo le nostre comunità e creando un contesto di discriminazione e insicurezza.

Per il Forum del Terzo Settore di Reggio Emilia,
Il portavoce Matteo Iori