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La settimana scorsa il Consiglio Comunale ha votato l’ultimo bilancio preventivo della legislatura 2014-2019 e tra circa tre mesi si terranno nuove consultazioni elettorali, per cui il mandato dei consiglieri del gruppo Progetto per Castelnovo ne' Monti sta velocemente giungendo al termine e, prima che il fermento elettorale abbia inizio, riteniamo doveroso fare un resoconto dell’attività svolta nella legislatura.
Nel corso di questi cinque anni il gruppo è stato rappresentato in ogni seduta del Consiglio Comunale, ha cercato di garantire sempre la presenza alle iniziative dedicate ai più importanti temi per la nostra comunità, ed ha cercato di mantenere il rapporto con la cittadinanza per mezzo di assemblee, giornalini di fine anno e costante presenza sugli organi di stampa locale.
Particolare attenzione è stata prestata alla tematica agricolo-ambientale che riteniamo essere settore fondamentale per il futuro del nostro territorio; alla tematica dei rifiuti ove ancora molto lavoro è da realizzare, in particolar modo il raggiungimento di un servizio basato sulla c.d. tariffa puntuale; la questione del commercio, ove è stata avanzata la proposta della creazione di un tavolo permanente dedicato al tema; all’argomento della cultura, della formazione per i più giovani, dei servizi sociali e al delicatissimo nodo dell’ospedale e l’assistenza sanitaria tutta, varie sono state le problematiche affrontate, per alcune sono stati conquistati importanti risultati mentre per altre molto ancora resta da fare.
Poco interessante sarebbe continuare ad elencare in questa sede ogni singola proposta portata avanti, ogni singolo intervento, ogni singola azione, perché, a parer nostro, ancora più importante sono stati il modo e l’atteggiamento con cui abbiamo scelto di operare.
Abbiamo scelto di agire avendo come unico obbiettivo il bene del paese e della comunità, valutando unicamente la bontà e la correttezza di ogni singola proposta e di ogni singola questione senza che la mera provenienza politica o partitica potessero essere fonte di ingiusti pregiudizi.
Abbiamo sempre agito mirando a costruire e non a distruggere; utilizzando come mezzo il dialogo piuttosto che il cieco ostruzionismo; preferendo i valori moderati ad ogni estremismo. Le scelte compiute non sono sempre state semplici, immediate e popolari ma hanno sono sempre state assunte credendo fermamente che, nella odierna realtà, l’unica strada seria da percorrere sia quella dell’unità.
Il lavoro svolto è stato molto, certamente avremmo potuto fare di più, fare meglio, essere maggiormente preparati, sicuramente! Ma mai siamo venuti meno a quei valori che, in qualità di moderati, ci siamo posti all’inizio di questa esperienza. Valori che tradizionalmente costituiscono la base della cultura occidentale, la quale crede nei cittadini responsabili e partecipativi, nei cittadini sappiano valorizzare il bene comune dinnanzi allo sfrenato egoismo, che apprezzino il valore dell’equilibrio, dell’ascolto e della moderazione anziché la rabbia e l’istinto. La tradizione di una comunità popolare piuttosto che populista, che si approccia al bene comune come fonte di arricchimento e di benessere e non come il luogo in cui si sacrificano le proprie ambizioni personali; una comunità che vive le istituzioni pubbliche come fonte di aiuto e di collaborazione per il cittadino e non come un nemico e fonte di ostacoli.
Questo è stato fino ad ora il nostro modo di agire e nostri valori che certamente resteranno immutati anche nel futuro, qualsiasi sarà la forma che questa nostra esperienza assumerà.
(Daniele Valentini. Capogruppo “Progetto per Castelnovo ne' Monti”)
La nota del Capogruppo “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” si conclude col dire “qualsiasi sarà la forma che questa nostra esperienza assumerà”, una frase che lascia aperta qualsiasi ipotesi o supposizione riguardo ad un futuro impegno, ma non è questo il punto, ossia la forma, perché oggi, cioè in questa fase della situazione montana, a me sembra dover prevalere la sostanza (e il giovane Valentini può avere il vigore per cimentarvisi).
Andando con ordine, se stiamo a quanto si è letto in questi cinque anni sugli organi di informazione, l’impressione è che i consiglieri di “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” non abbiamo mancato di far sentire la propria voce, con maggiore o minore soddisfazione di chi ha giudicato la loro azione, a seconda di cosa ci si aspettava da un gruppo di opposizione, ma ora si passa in un altro capitolo o stadio.
E l’altro capitolo consiste, a mio avviso almeno, nel fermento elettorale in cui entreremo, o siamo già entrati, nel quale, prendendo atto delle “sofferenza” in cui versa il sistema montagna, salvo ovviamente le normali eccezioni, vanno “sfornate” idee e proposte – mi verrebbe da dire originali, ma non è la parola giusta – per vedere in che modo uscirne fuori, e frenare o invertire la tendenza ad uno spopolamento che sembra inarrestabile.
Un tempo, chi svolgeva un’attività, commerciale, artigianale, ecc.., lo faceva per solito in casa propria, semmai con una porta che immetteva direttamente nel negozio dalla cucina o abitazione, per fare un esempio di condizioni dove non c’era affitto da pagare e l’esercente non doveva sottoporsi ad alcun spostamento, mentre oggi le circostanze sono sostanzialmente cambiate, a cominciare dal canone d’affitto e da altre numerose spese.
Tornando al concetto della sostanza di cui dicevo all’inizio, io ritengo che quanti si propongono di “governare” il nostro territorio debbano avere l’obiettivo prioritario di dare una mano a questa nuova realtà, che rappresenta il nostro tessuto sociale ed economico, e in molti casi stenta a rimanere in piedi, proprio a causa delle mutate condizioni, col rischio che detto tessuto possa cedere irreversibilmente (una eventualità da scongiurare).
Penso altresì che la “MONTAGNA PUO’ AIUTARSI DA SOLA”, perché in passato lo ha sempre fatto, e può farlo ancora pur in un mutato contesto, sostenendola innanzitutto sul piano della fiscalità, e dando man forte all’esistente, prima di incanalare le risorse verso iniziative e progettualità che pur lodevoli che possano essere richiedono tempi di attuazione non brevi, né sappiamo a quanti potranno effettivamente interessare.
P.B. 02.03.2019