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Asp “Don Cavalletti” di Carpineti: sindacati mobilitati contro la privatizzazione della cucina

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Riceviamo e pubblichiamo.

PRESIDIO ALL'ASP DON CAVALLETTI CONTRO L'ESTERNALIZZAZIONE DELLE CUCINE    E PER IL MANTENIMENTO DELLA NATURA PUBBLICA:  mercoledì 17 aprile alle ore 10 in piazza Repubblica a Carpineti

Lo scorso mercoledì 20 marzo si è svolto un incontro sindacale presso l’Asp Don Cavalletti di Carpineti - presenti la direttrice e la presidente del Consiglio di amministrazione.

In quella sede l’amministrazione ha confermato la decisione di avviare le procedure per l’esternalizzazione a un soggetto privato del servizio cucina; una ennesima fase del processo di depotenziamento di questo Ente, dopo l’esternalizzazione del Sad, avvenuta circa un anno fa.

Un altro colpo inferto al lavoro pubblico con buona pace delle operatrici che da anni svolgono con professionalità e dedizione un lavoro prezioso e apprezzato dalle famiglie e dagli ospiti della struttura, per le quali sarebbe invece opportuno e rispettoso dare maggiori certezze occupazionali e ragionare su di un futuro legato alla continuità e alla qualità del lavoro e dei servizi.

Alla base di questa ennesima incomprensibile scelta di esternalizzare un servizio, scelta purtroppo condivisa in precedenza dai sindaci soci, vi è una stima “presunta” del deficit di bilancio dell’Asp che ammonterebbe a 17.000 euro riferito all’anno 2017, anche se va detto che non è stato possibile verificare quanto affermato dall’amministrazione, visto che a oggi non è dato a sapere ufficialmente che fine abbia fatto il bilancio di esercizio 2017 né tanto meno quello di previsione 2018.

In assenza di dati certi e certificati dagli organismi di verifica e controllo dei conti dell’Asp, non è stato quindi possibile, in sede di confronto, analizzare in modo compiuto ed esaustivo lo stato economico e finanziario e con esso le conseguenti ricadute occupazionali di una Asp che ricordiamo essere unico presidio pubblico per la popolazione anziana del distretto della montagna.

È pertanto curioso come una amministrazione pubblica chieda al sindacato e alla Rsu di avallare “al buio” una decisione come questa, che riteniamo sbagliata e dannosa per i lavoratori e più in generale per la comunità montana, peraltro non supportata da dati certi e oggettivi che in qualche modo ne giustifichino la scelta.

Purtroppo la questione si trascina da oltre due anni, con il risultato di assistere a un preoccupante e progressivo peggioramento del clima organizzativo nei confronti dei lavoratori che, loro malgrado, hanno pagato e stanno tutt’ora ingiustamente pagando sulla loro “pelle” scelte e decisioni improntate solo al risparmio sul costo del lavoro e alla totale mancanza di progettualità per il futuro.

Nel ribadire la nostra netta contrarietà ad ogni forma di svalorizzazione del lavoro pubblico con conseguenze tali da mettere a rischio i posti da lavoro o nella migliore delle ipotesi di prefigurare de-mansionamenti dei propri dipendenti, come organizzazioni sindacali incontreremo i lavoratori per informarli sugli ultimi sviluppi della situazione.

Mantenere la natura pubblica dell’Asp è possibile alla sola condizione che l’amministrazione riveda la propria posizione e prosegua, collaborando con il sindacato, nell’opera di risanamento dei conti agendo sulla leva della riorganizzazione del lavoro attraverso la re-internalizzazione della parte attualmente appaltata alle cooperative (Casa Protetta e Assistenza Domiciliare): se ci fosse questa volontà, si potrebbero ottenere risparmi tali da garantire la sostenibilità economica dell’Asp. Altre esperienze, in questa e altre province vicine, hanno dato risultati molto diversi.

Non sarà che il problema, a questo punto, non sia dei dipendenti ma di chi amministra?

Lunedì 1 aprile si è tenuta l'assemblea con i dipendenti e quelli in somministrazione dalle agenzie interinali . In quella sede è stato dato mandato alle OO.SS di indire un presidio di protesta che avrà luogo mercoledì 17 aprile alle ore 10 in piazza Repubblica a Carpineti.

Durante il presidio sarà distribuita una lettera aperta dei dipendenti dell Asp don cavalletti rivolta ai cittadini a tutela del servizio pubblico.

Fp Cgil Reggio Emilia - Cisl Fp Reggio Emilia - Uil Fpl Reggio Emilia

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LETTERA APERTA DEGLI OPERATORI ASP DON CAVALLETTI AI CITTADINI DI CARPINETI E COMUNI DELL’UNIONE MONTANA

Ci rivolgiamo direttamente alla cittadinanza di Carpineti perchè siamo interessati (ora come operatori, ma anche come famiglie e, in futuro, come possibili utenti) a che non vada disperso il
patrimonio di esperienze, di conoscenze, di qualità dell’assistenza costruito nel tempo con fatica e sacrificio, che ha permesso (e permette tuttora) di garantire alle persone fragili che si affidano ai nostri servizi, di rispondere positivamente ai loro bisogni ed alle esigenze delle rispettive famiglie.
Diciamo ciò non per auto-lodarci, ma semplicemente perchè riportiamo ciò che gran parte dei familiari degli utenti dei nostri ospiti quotidianamente ci riconosce, così come sapevamo avvenire da parte degli utenti del servizio di assistenza domiciliare, sino a che tale servizio è stato gestito dall’Asp.
Come viene apprezzato il servizio cucina gestito internamente, con produzione di pasta fresca, cannelloni, tortelli, cappelletti, torte e dolci, frullati e omogeneizzati al bisogno.
A fronte di ciò, invece, troppo spesso sui giornali sono apparse notizie, informazioni, giudizi che, oltreché preoccuparci, lanciavano messaggi contrastanti e penalizzanti per la gestione pubblica dell’Asp e dei suoi servizi.
A scanso di equivoci, chiariamo che è doveroso riconoscere anche agli operatori del nucleo a gestione privata (Cooperativa) pari ed encomiabile validità del servizio da loro svolto, ma siamo
convinti e consapevoli che ciò è anche dovuto all’effetto “concorrenza” fra le due gestioni, che spinge verso l’alto la qualità di entrambi, mentre questo non sarebbe affatto scontato in caso di
eventuale futura unica e sola gestione privatistica.
Inoltre, proprio perché i Comuni Soci (ed in particolare il Comune di Carpineti) nel tempo hanno fatto sforzi economici per coprire i disavanzi dell’Asp, riteniamo importante evitare che siano stati sforzi vani e che, attraverso interventi mirati sul patrimonio dell’Asp (che alla fine è patrimonio dei comuni soci proprietari) si possano ridurre costi di gestione (manutenzione) ordinaria estraordinaria.
A maggior ragione se, come più volte annunciato dal Sindaco di Carpineti, si interviene (grazie a contributi regionali) su patrimonio (ex stalla con fienile) destinata ad ospitare servizi (accessori) per i quali è in gran parte necessaria una stretta integrazione con la Casa Protetta a gestione pubblica Asp, come previsto dalle normative regionali stesse.
Rispetto agli “uffici amministrativi” chiara è la necessità che vi sia una proporzione fra i servizi rimasti in gestione e lo staff amministrativo, ricercando anche sinergie con altri Enti Pubblici (inparticolare altre Asp).
Questo per poter dare piena risposta alle esigenze delle famiglie e utenti fragili che alla nostra struttura si rivolgono.

 

3 COMMENTS

  1. Ho due figli a scuola a Carpineti, dove le cucine sono state esternalizzate, sembra proprio che funzioni tutto bene! Non capisco tutta questa polemica se non riconducibile a campagna elettorale fine a se stessa, oppure la paura degli operatori di mettersi in discussione. Un bravo dipendente pubblico, se bravo è, non deve avere nessuna paura a mettersi in discussione in un contesto privato. Anzi, proprio la sua bravura, potrebbe essere importante spinta alla propria crescita professionale!

    Stefano

    • Firma - Stefano
    • Ha detto bene, sembra. E’ certo che esternalizzare, ovvero privatizzare come in questo caso, comporti per la ditta che subentra la necessita’ e lo scopo di guadagnarci. Una ditta può di solito guadagnare, tagliando nella qualità del cibo o riducendo le spese del personale. In ogni caso non credo sia un miglioramento ne per i malati ne per i lavoratori. Inoltre visto che la privatizzazione dell’Asp e la relativa lotta sindacale e’ iniziata da anni, non e’ sicuramente una “questione” politica. Di questo passo arriveranno a privatizzare anche tutte le altre strutture pubbliche, come l’ospedale per esempio, e anche allora dirà che sembra che funzioni tutto bene?!

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