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Cinquecerri, le grotte del Crinale ci aspettano da 215 milioni di anni

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Domenica 16 giugno, a Cinquecerri, si è tenuta la Festa di inaugurazione delle nuove proposte turistiche per il 2019. L’evento è stato organizzato da Obiettivo Natura (Gruppo di volontariato per la valorizzazione e la promozione dell’Alto Crinale del comune di Ventasso), con il patrocinio del comune di Ventasso e del parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.
Il simbolico taglio del nastro è stato suggellato dal sindaco del comune di Ventasso dott. Antonio Manari e dal presidente del Parco sen. Fausto Giovanelli.
Le proposte per il 2019, così come le proposte del 2018 che consistevano nell’apertura di 6 sentieri per un totale di 16 km, non si estinguono nell’arco di una stagione turistica, ma trovano un loro prosieguo perché 'nate per durare'.
Abbiamo quindi inaugurato:
1. l’apertura di altri sentieri per un totale di circa 15 km (sentiero Giarola-Nasseta-Acquabona-Nismozza-Ca’ Manari-grotte di san Venanzio; sentiero Le Prate-Caprile; sentiero Le Prate-Vaglie per poi arrivare alla conca del Cavalbianco);
2. il progetto “Grotte del Crinale” in collaborazione con il Gruppo Speleologico e Paletnologico Gaetano Chierici di Reggio Emilia;
3. l’Area Info, a disposizione dei turisti di transito e dei turisti residenti, per i mesi di luglio, agosto e settembre. Lo spazio è all’interno del bar-ristorante K2 di Cinquecerri.
Il giorno della Festa tante sono state le richieste di essere accompagnati in grotta dagli speleologi del Gspgc di Reggio Emilia, giunti per l’occasione in nove da Reggio. Tutti sono stati accontentati, chi alla mattina, chi al pomeriggio.
L'eco di questa opportunità è rimbalzata velocemente e ha destato molta curiosità, non solo nella provincia di Reggio, ma anche fra quanti verranno in luglio e agosto a trascorrere periodi di vacanza nel nostro territorio.
Ha destato molto interesse l’apertura del nuovo sentiero Giarola-Nasseta che, nel pomeriggio del giorno della Festa, è stato percorso da diversi escursionisti preceduti dalla guida dott. Pietro Magliani e accompagnati dal botanico prof. Massimo Gigante alla 'ricerca di erbe autoctone'.
Dopo il taglio del nastro, nella mattinata di domenica 16, il geologo prof. Stefano Lugli dell’Università di Modena e Reggio, ha svolto una conferenza (applauditissima) sul Sistema Carsico emiliano-romagnolo, sulla sua formazione e sulla formazione delle grotte che insistono su questa dorsale.
Le visite in grotta
Per far fronte alle richieste pervenute per visitare le grotte accompagnati dagli speleologi, è stato redatto un primo calendario che garantisce la loro presenza a Cinquecerri nelle giornate del 30 giugno e 7, 14 e 21 luglio.
Il 30 giugno e il 7 luglio le visite saranno possibili solo al pomeriggio, mentre per le giornate del 14 e 21 luglio le visite si effettueranno sia alla mattina che al pomeriggio.
Le grotte visitabili sono:
a. la grotta risorgente delle Spiagge del Sole in Ozola;
b. le 5 grotte di san Venanzio fra Busana e Marmoreto (grotta Piccola di san Venanzio, grotta Alta di san Venanzio, grotta Bassa di san Venanzio, cunicolo di san Venanzio, tana del Cinghiale);
c. le 3 grotte di Rio Vei a Castelnovo ne’ Monti (Risorgente I del Rio Vei, Risorgente II del Rio Vei, Risorgente III del Rio Vei);
d. la Grotticella di Cinquecerri.
(Augusto Bellesia, per conto di Obiettivo Natura e del Gruppo Speleologico Paletnologico Gaetano Chierici di Reggio Emilia)