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Cavola, Simona Sentieri presenta il suo libro “Come clessidra d’acqua” alla biblioteca Quarta Dimensione

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Simona Sentieri è un’artista dalle molteplici sfaccettature, che dipinge a volte con i colori, a volte con le parole.

Domenica 14 luglio alle 11:00, presso la Biblioteca Quarta Dimensione di Cavola, presenta Come clessidra d’acqua. Si tratta del suo primo racconto lirico, specchio di un percorso durato due anni, arricchito dalle oniriche fotografie di Debora Costi ed edito da Edizioni ABao AQu. Modera Ivana Cavalletti. Accompagna musicalmente alla chitarra Francesco Bergonzani, allievo Issm “Peri-Merulo”.

Simona, descrivici Come clessidra d’acqua.

Questo libro non è nato come un libro di poesie, o una raccolta, o una silloge. È nato come racconto ed è divenuto lirico per la scelta di raccontare l’anima non in prosa, ma in poesia.
Poesia libera senza metrica precisa e senza punteggiature, per esprimere una personale rottura con lo “studio” della Poesia.
Questo libro è un viaggio e non un cammino, non ha un arrivo e arriva sempre a una partenza, come appunto una clessidra fa incominciando sempre dalla sua fine. Quindi fine e inizio, oppure inizio e fine, sono sempre il riempire e il vuotare un contenitore, come il corpo che tiene insieme l’anima che invece scorre senza fermarsi. La fine del libro lo spiega chiaramente. Sostengo che l’infinito è un 8 rovesciato, la clessidra a forma di 8 si sdraia e il tempo si ferma. In realtà, in parallelo, la morte non è altro che il tuo personale tempo che si ferma per tornare all’infinito.
Questo libro racconta di una donna che si pone delle domande e si incammina per cercare le risposte, poiché stando immota non le troverebbe. È la vita matura che ti fa muovere, hai già percorso molta strada e puoi guardarti indietro come la protagonista fa arrivando alla vetta, volgendo lo sguardo al fiume che sotto di lei corre verso il mare. Ella decide di percorrere il fiume a rovescio, per vedere dove sta la verità: essa si cela nel comune essere delle cose, ma noi non la vediamo perché guardiamo le cose solo da un lato apparente.
Simbolicamente ogni capitolo è un luogo di vita, non atteso ma incontrato casualmente.
Non è narrata la storia della donna, ma il sentire della sua anima. Un viaggio senza metrica dentro la Poesia senza regole.
Come il Tempo, anche la Poesia sta in una clessidra: colma sempre il Vuoto che trova.
*

eppure fin quassú

dovevo arrivare

perché da queste acque

attinsero le mie radici

e queste mie chiome

sono cresciute

per diventare a loro simili

 

per essere radici sospese

 

immagine

e somiglianza

di quell’anima

che nascondiamo

(Simona Sentieri, Come clessidra d’acqua - dal cap. XXI, La sorgente)

 

 

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