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Lino Franzini: “La diga di Vetto si farà, se chi amministra la Regione ci ascolta”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Giornata del ricordo a Vetto il 15 08 2019

La diga di Vetto si farà: è il Presidente del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano dell’Enza Lino Franzini a sostenerlo; o la decide l’attuale Amministrazione Regionale o la deciderà chi ne prenderà il suo posto. Le necessità idriche plurime ed energetiche e i danni alluvionali e da siccità di questi ultimi decenni causati dai cambiamenti climatici, dovrebbero far capire a tutti, compreso ai fautori del no a tutto, che quest’opera è indispensabile; in ogni parte del mondo chiunque avesse una località come la Stretta di Vetto quest’opera l’avrebbe già realizzata da anni.

In piazza a Vetto, il 15 agosto 2019, si è tenuta “la giornata del ricordo”: un atto commemorativo per ricordare che il 15 agosto di trent’anni fa furono sospesi i lavori di costruzione della diga di Vetto, con motivazioni che non vale la pena commentare e su cui si è espressa la Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite.

Sbarramento identico a quello che sorgerebbe a Vetto

Dopo la sospensione dei lavori della diga di Vetto, centinaia di montanari dovettero lasciare le loro terre, le loro case, i loro cari, cambiare le loro prospettive di vita e scendere in città in cerca di lavoro, abbandonando le terre che i loro padri avevano coltivato per secoli a lupi e cinghiali e al dissesto idrogeologico totale.

La mancata costruzione di quest’opera ha comportato centinaia di milioni di danni da esondazioni e da siccità, l’agricoltura Reggiana e Parmense, la vera industria che ha reso grande l’Italia nel mondo è sempre più in difficoltà per la mancanza d’acqua ad uso irriguo; se qualcuno voleva ottenere questo c’è riuscito.

Ma ora montanari, agricoltori e tanti cittadini di paesi e città dicono basta, la diga di Vetto serve e va fatta, se il potere politico attuale non è in grado di decidere, è giunto il momento che si costituisca il partito del “Sì alla diga di Vetto”, il partito dell’acqua, il partito degli Agricoltori, dei Montanari, del miglioramento del clima e dell’ambiente, il partito che pensa al bene comune del territorio e che dice basta allo spreco delle acque, come avviene in tutti i paesi del mondo, il partito che darà garanzie di un futuro al mondo agricolo e un futuro ai paesi montani, un partito che nel rispetto dell’ambiente farà realizzare intorno al lago di Vetto l’area faunistica più interessante dell’Emilia-Romagna, come fatto alla diga del Bilancino a Barberino del Mugello o a quella fatta alla diga di Monte Cotugno in Provincia di Potenza, una diga di 650 milioni di metri cubi d’acqua, la più grande Diga Italiana in inerti naturali; quella di Vetto ne conterrebbe solo 102 di milioni di metri cubi, di cui utili solo 93.

Diga di Monte Cotugno in Provincia di Potenza

Gli attuali governanti non possono più fare finta di nulla e dire non sapevo. Il 24 luglio 2019 l’Università di Berna ha lanciato un allarme sulla velocità inarrestabile dell’aumento delle temperature sul pianeta terra. Il 25 luglio viene rilevata la temperatura record in Europa che sfiora i 50 gradi. Il 29 luglio il Comandante della stazione spaziale internazionale, l’Italiano Luca Parmitano, nel suo primo collegamento con la terra lancia un allarme sui danni causati dall’avanzare della desertificazione; l’8 agosto l’Onu emette un dossier dove preannuncia che l’aumento delle temperature pregiudicheranno le produzioni agricole a livello mondiale e daranno corso a forti migrazioni verso i paesi polari, ma la notizia che deve preoccupare maggiormente il nostro territorio è di pochi giorni fa, di Ferragosto: la European Research Institute per la prima volta comunica i risultati del campionamento delle microplastiche che stanno avvelenando il principale corso d’acqua d’Italia, il fiume Po, il campionamento, fatto in varie località lungo il fiume ha dato dei risultati preoccupanti; ogni giorno questo fiume trasporta in Adriatico 11 tonnellate di micro particelle plastiche.

Diga di Casanuova

Ma nonostante questi continui allarmi sui danni causati dai cambiamenti climatici e sulle necessità idriche, qui in Emilia si continua a rimandare un’opera progettata per i fabbisogni di 30 anni fa e ora nettamente insufficiente ai fabbisogni idrici plurimi di oggi delle Province di Reggio Emilia e Parma; mentre in altre Regioni, come l’Umbria, il Consorzio Umbro/Toscano, che già gestisce numerosi grandi invasi, ha ripreso i lavori di completamento della grande diga di Casanuova sospesa nel 1994; così pure ha fatto la Sicilia con la diga di Pietrarossa a Catania, lavori sospesi da venticinque anni e qui i lavori non ripartono.

Ora non resta che augurarci che alle prossime elezioni Regionali in Via della Fiera a Bologna ci sia qualcuno che faccia presente le problematiche dei paesi montani, le necessità idriche dell’agricoltura e i fabbisogni energetici di questo paese Italia e che ponga fine allo spreco delle acque e che metta un freno alla produzione di energia elettrica prodotta da gas e gasolio e all’inquinamento.

(Lino Franzini. Presidente Bim Enza)

9 COMMENTS

  1. Sig. Franzini,
    io non ho sufficienti cognizioni tecniche per sostenere o meno l’assoluta necessita’ e impellenza di costruire una diga a Vetto. Tendenzialmente, forse affettivamente, ero favorevole. Visto le sue ultime uscite:-creazione (tentativo che, penso, fallirà, di creare addirittura un partito “pro diga”; un partito del Si che ha fatto proprio lo slogan di quello sparacazzate del ministro degli interni e chiaramente (detto da Lei) schierato a destra.
    Visto il flop della commemorazione dell’altro ieri a Vetto (mi son presentato ma visto che eravamo quattro gatti ho svicolato);
    -Visto che Lei afferma che l’emigrazione della ns. montagna sia dovuta alla mancanza della costruzione della diga trenta anni fa’(ma, scusi, Lei è emigrato circa 50 anni fa) quando tutti sanno che la emigrazione invece inizia addirittura nell’ottocento e da allora non si è mai arrestata seppure con alti e bassi periodici;
    -Visto le sue affermazioni inerenti l’inquinamento del Po o del pianeta tutto che, mi accorgo, Lei scopre adesso anche grazie al ns. astronauta, quando tantissimi ne parlavano 20/30 anni or sono ma sembra Lei imputi al fatto in oggetto ma che con questo non centra un tubo;
    -Visto che non ho notizie sul consorzio BIM di cui Lei e’ presidente (obiettivi, consorziati, ecc.);
    Ebbene visto questi piccoli dettagli, Lei sig. Franzini, mi ha portato, non dico a schierarmi dalla parte opposta, ma quasi.

    Fm

    • Firma - Fm
  2. Nelle parole di Franzini, a parte l’indirizzo della Regione a Bologna (Via Aldo Moro), non c’è una virgola fuori posto, ieri sera parlavo con un agricoltore di Bibbiano di cui potrei fare nome e cognome che mi comunicava che da giorni non riceve le acque che gli servirebbero per le sue terre, è alla disperazione; mentre su un Tg di TeleRE di pochi giorni fa si ascolta una intervista di un dirigente del Consorzio di Bonifica dove mi sembra di capire che da parte di tutti ci fosse un alto grado di soddisfazione, in quanto tutti i contadini hanno avuto le acque richieste; viene il dubbio che qualcuno non racconta la verità. Nella stessa intervista si fa presente che le acque del Po sono buone, mentre Franzini fa presente che le indagini di un Istituto hanno illustrano il forte avvelenamento delle acque del Po da microplastiche, che sembra dimostrato entrano nel corpo umano tramite gli alimenti, se ciò fosse vero, quanto richiesto da Franzini diventa estremamente più urgente.

    Sergio

    • Firma - Sergio
  3. Egr. Sig. Fm, di fronte a centinaia di milioni di euro di danni da esondazioni, altrettanti da siccità e altrettanti per produrre energia elettrica da idrocarburi o per pompare le acque verso monte, non credo servono cognizioni tecniche per comprendere se la Diga di Vetto serve o meno, visto che avrebbe evitato tutto o gran parte di questi danni e milioni. E’ vero io sono emigrato 50 anni fa, il progetto Mrcello non era in programma, andai in Enel a Bologna; se avessero fatto la Diga di Vetto forse avrei potuto rientrare sui nostri paesi, visto che all’inizio dei lavori Enel iniziò la progettazione della grande centrale idroelettrica a valle delle Diga. Se parliamo di inquinamento, possiamo metterci le mani nei capelli, la pianura Padana è l’area più inquinata d’Europa e il fiume Po in tanti siti internet è definito il grande fiume più inquinato d’Europa; ma chi dovrebbe volere il bene dell’ambiente o del clima dice di no alla diga di Vetto; per me è inconcepibile e incomprensibile. Vista la mia età ho vissuto le contestazioni di quando fu fatta l’alta Velocità Milano a Napoli e le contestazioni di quando fu fatta la Diga di Ridracoli in Romagna; Lei Sig. Fm forse sarebbe stato contro anche a queste opere, ma le assicuro che servivano e bene hanno fatto a farle; pochi giorni fa in Regione a Bologna il Presidente dell’ANBI ha dichiarato che di dighe di Ridracoli ne servirebbero due in Romagna. Ma a parte queste considerazioni, sono a chiederLe dove ho scritto che sono schierato politicamente a destra; Le assicuro che non sono ne a destra ne a sinistra, sono dalla parte di chi sostiene l’agricoltura Reggiana e Parmense, da chi vorrebbe un futuro per i paesi montani e da chi vorrebbe produrre energia pulita con l’acqua che madre natura fa cadere dal cielo; sono dalla parte di chi sostiene la Diga di Vetto e contro a chi si oppone ad un’opera indispensabile a tutti. Oggi credo che chiunque comprenda che la Diga serve; ma piuttosto che ammettere di aver sbagliato a far sospendere i lavori, si persiste nell’errore. inoltre vorrei dirle che non mi sentirà mai dire che un Ministro di un Governo, di destra o di sinistra, spara “cazzate”, può darsi, ma spesso le spara chi lo dice senza rendersene conto, come dicendo di no ad un’opera indispensabile come la Diga di Vetto. A Vetto pensavo di essere solo, per me era una giornata di lutto, ringrazio chi è venuto; è stata una dimostrazione che il bene dei paesi montani non interessa solo a me.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino
  4. Complimenti Franzini; la sua è una guerra santa, ma viviamo in un’epoca dove i nostri santi non elargiscono molte grazie, penso che possono farlo molto di più i santi petroliferi. Parlando da imprenditore del settore idroelettrico posso dire con assoluta certezza che avere una località come la stretta di Vetto, raggiungibile da due strade provinciali, una sul versante destro e l’altra sul versante sinistro è il massimo del gaudio per chi deve realizzare uno sbarramento. Provi a pensare ai chilometri di strada fatti per arrivare ud impostare lo sbarramento di Ridracoli e ai migliaia di metri cubi di calcestruzzo utilizzati per realizzare una diga alta 100 metri in quella gola del Bidente in capo al mondo, per invasare solo 33 milioni di metri cubi d’acqua; a Vetto è previsto uno sbarramento in materiali sciolti, reperibili lungo l’asta del fiume, alto solo un’ottantina di metri e in grado di accumulare il triplo delle acque di Ridracoli, grazie alla grande apertura della Valle dell’Enza e della Lonza a monte dello sbarramento. Se poi pensiamo al turismo questa località è unica, il lago sarebbe raggiungibile con la viabilità esistente da quattro Comuni, Vetto, Ramiseto, Palanzano e Neviano, in estate darebbe dei punti a Rimini vista la vicinanza delle città di Reggio e Parma. Ma come Lei sa, non sempre le cose ovvie vengono realizzate; ci vorrebbe solo il coraggio di dire perchè non vengono realizzate, ma è facile capirne le motivazioni, non è certo la sicurezza, dopo il Vajont nessuna Società di progettazione farebbe qualcosa se ci fosse il minimo dubbio sulla sicurezza dei versanti e dello sbarramento; le normative non sono rigorose ma rigorosissime. Purtroppo se l’opera è pubblica produrre energia dall’acqua da benefici solo all’ambiente, e dare ottima acqua all’agricoltura e ai rubinetti a basso costo non conviene a nessuno; pertanto vorrei dire a Franzini di non rovinarsi più il fegato, quello che doveva fare l’ha fatto, ora dovrebbe competere ai politici decidere.

    Daniele

    • Firma - Daniele
  5. Egr. Sig. Franzini,
    In un mio commento a un suo scritto su Redacon esprimevo perplessità circa l’efficacia di sue affermazioni e comportamenti volti ad informare, influenzare, la opinione pubblica sulla diga di Vetto.
    In risposta a osservazioni certamente critiche ma sentite, Lei scrive due bugie:
    – scrivevo di essere stato sempre tendenzialmente favorevole alla diga (contro quelli delle lontre, ricorda?) ma che ultimamente Lei mi stava facendo cambiare idea e lei mi accusa di essere fra coloro contrari a questa e a altre opere. E’ falso;
    – Lei afferma di non essere politicamente schierato e mi chiede conto di questo mio dire; eccola accontentata, ho letto al riguardo su REP REGGIO EMILIA del 17 u. s.. Riporto titolo e sott. lo “con un comunicato, Franzini, annuncia la nascita del partito lista” si alla diga di Vetto” e si presenterà alle elezioni regionali, a Reggio e Parma, apparentato al CENTRO DESTRA. Segue un lungo suo articolo. Ancora:lei è stato sindaco a Palanzano eletto con una lista opposta a quella di sinistra quindi…. forse se ne deduce che….
    Come vede non ho inventato nulla, non sono un ballista. Da ragazzo invece di stare a scrivere l’avrei apostrofata così: e ‘n son mia ed Tavian (non sono di Taviano), ossimoro affermativo-rafforzativo della Valle dei Cavaglieri per dire che si affermava la verità.
    Mi scuso per averla quasi scandalizzata per aver definito “sparacazzate” Salvini. Quel termine purtroppo l’ho preso a prestito. Un tribunale della Repubblica ha sentenziato pero, ‘che riferito al personaggio, lo si può usare, è adeguato. Se non fosse per urtare ulteriormente il suo senso civico, di mio aggiungerei ridicolo e pericoloso. Le dice niente zingaraccia, deve crepare in carcere, 600.000 rimpatri in poco tempo, ecc.? e le felpe e le divise?
    E di un ministro dell’interno che minaccia di far scendere i suoi in piazza se… Che ne dice?
    Rimango in attesa, per finire, delle informazioni che cortesemente le chiesi ma non ho ricevuto. Cioè:
    _ cos’è, un po’ in dettaglio, il BIM?
    _ chi sono i consorziati?
    _ chi sono i membri del CdA? (visto che lei e’ il presidente)

    Di questo La ringrazio. Saluti.

    Fm

    • Firma - Fm
  6. Sig. Fm, deduca quello che vuole, le sue polemiche non mi toccano; se dico bugie, se Reggio Report dice che sono di destra, se sono stato eletto sindaco contro una lista di sinistra, ecc. ecc. faccia ciò che crede e dica ciò che vuole; Io sono Lino Franzini che di bugie non ne racconta, sono Lino Franzini che da vent’anni spende soldi di tasca sua e dedica il proprio tempo per far comprendere a una certa politica che ha sempre detto di NO alla Diga di Vetto che quest’opera è l’unica che garantisce lavoro e sviluppo ai paesi montani ed è l’unica opera che assicura acqua agli agricoltori, energia pulita e impedisce danni da esondazione e da siccità; ma a questa politica, meglio sarebbe dire ai rappresentanti di questa politica, sembra che dei paesi montani, degli agricoltori e di produrre energia pulita non interessi; se ciò che dico non è vero, dica tranquillamente che dico bugie, ma non si attacchi a sue deduzioni e a ciò che scrivono altri. Da vent’anni parlo della Diga di Vetto, se l’argomento la interessa dica chiaramente cosa ne pensa e non si aggrappi agli specchi dicendo che ciò che dico o che scrivo la sta portando a cambiare idea, questo è ridicolo; se in ciò che ho scritto o sui documenti che ho presentato ai vari convegni trova che ho raccontato cose non vere, mi dica dove e quando ho scritto questo; sparacazzate, zingheraccia, immigrati, ecc, sono altre cose. Se io sono di destra o di sinistra la cosa non deve interessarla, una cosa è certa, io sono con chi sostiene la Diga di Vetto; un’altra cosa è certa e risaputa da tutti, la responsabilità politica della mancata realizzazione della Diga di Vetto non è sicuramente da imputarsi ai partiti di Centro Destra. Lei faccia ciò che crede, la Diga si farà perchè serve a tutti, perchè alla fine spero che il buon senso, di fronte alle necessità e ai cambiamenti climatici, abbia il sopravvento contro i fautori del no a tutto e quei partiti che non hanno mai sostenuto quest’opera vadano a casa. Per quanto concerne il Consorzio di Bacino Imbrifero Montano Enza (Consorzio BIM Enza), è un Ente costituito nel 1956 a firma del Prefetto di Parma, ed era costituito su richiesta dei Comuni sui cui territori erano state realizzati grossi impianti Idroelettrici, Il Consorzio BIM Enza è costituito dai Comuni di Monchio, Palanzano, Tizzano, Neviano, Lesignano e Traversetolo; il Consiglio è costituito dai Sindaci e l’Assemblea è costituita dai Sindaci e da due Consiglieri delegati di ogni Comune, uno di Maggioranza e uno di Minoranza; il Presidente viene eletto dall’Assemblea. In Italia ci sono 64 Consorzi BIM e tutti fanno capo alla Federbim Nazionale; in Emilia ci sono quattro Consorzi BIM; il BIM Taro, il BIM Parma, il BIM Enza e il BIM Trebbia, ma questo ha la sede in Liguria. I Consorzi BIM non possono essere interprovinciali. Se desidera maggiori informazioni sui Consorzi BIM mi chiami: Cell. 328 2776268; voglio dimostrare anche a Lei che ci sono persone che se possono dare una mano a qualcuno lo fanno, senza interessi.

    Lino Franzini

    • Firma - Lino Franzini
  7. Credo che questa sia una polemica un po’ stantia.

    La diga ha vantaggi e difetti. Giusto valutarli tecnicamente, anche sul piano idrico.
    La diga ha il vantaggo di trattenere l’acqua per poi ricederla, ha il difetto di far abbassare il letto dei fiumi, rischiando di interrompere l’alimentazione di falde.

    Poi chi vivrà vedrà.

    Credo che però sia chiaro che non c’è nulla di salvifico in una diga.
    Se pensiamo che una diga rilanci l’economia siamo fuori dal mondo attuale.

    Chiaro che il settore edile per gli anni dell’dificazioen avrebeb vantaggi, sul turismo la situazione è più complessa.

    Nell’appennino reggiano non mancano sicuramente le risorse naturali e paesaggistiche per una crescita del turismo.
    Quello che manca è una classe imprenditoriale al passo coi tempi.

    Penso sia per questioni demografiche, ovvero carenza di giovani, sia per risorse economiche, ovvero gente che sia in grado di fare veri investimenti.
    Ma anche per questioni di mentalità, finchè il turista non verrà considerato un vero ospite su cui investire non potrà esserci crescita vera del turismo.

    E non sarà una diga, a dare una svolta.
    Ora è vero che Ridracoli ha un discreto (nulla più che discreto) giro turistico, ma siamo in una zona in cui la vocazione turistica è vera, in cui l’idea mettere il turista al centro è ben strutturata, overo l’opposto di quanto succede nell’appennino. Inoltre parliamo di una zona che riesce ad intercettare una parte di un flusso turistico enorme, mentre da noi sarebbe da creare.

    Piansano

    • Firma - Piansano
  8. Riguardo alla diga di Vetto ogni posizione è ovviamente legittima, favorevole o contraria che sia, ma chi vedrebbe bene la realizzazione dell’opera, come sembra fosse il caso di Fm, non dovrebbe cambiare parere, o quasi, se chi propugna da sempre l’utilità della Diga gli appare ad un certo punto “schierato a destra” (nel senso che l’utilità dell’opera, per chi ci crede, dovrebbe prescindere dalla rispettiva appartenenza politica).

    Inoltre, dal momento che le decisioni riguardo alla Diga spettano in via prevalente, se non esclusiva, alla Regione, non mi sembrerebbe affatto fuori luogo il ritenere che un eventuale cambio nella conduzione politica regionale, allorché si terranno fra qualche mese le relative elezioni, possa in certo qual modo facilitare la realizzazione dell’opera, visto che fino ad ora non se n’è fatto nulla, né vi sono segnali che il discorso si riapra..

    Infine, non vedo cosa c’entri con la Diga la pungente critica rivolta al Ministro degli Interni – critica che fa peraltro il paio con atteggiamenti simili visti nei confronti del lCav. – ma d’altronde vi è una certa cultura politica che non perde mai l’abitudine di tirare in ballo gli avversari, in qualsivoglia circostanza ed incurante dell’andare fuori tema, e con pari logica giudicare una iniziativa buona o cattiva a seconda della parte politica che la propone.

    P.B. 21.08.2019

  9. Rispetto chi la pensa diversamente da me ma non accetto considerazioni tecniche personali non sostenute da prove o da indagini; ed è quello che scrive il Sig. Piansano in merito alla possibile interruzione delle falde. Da anni scrivo che la Diga di Vetto è stata progettata con l’obbligo di rilasciare acqua 325 giorni all’anno; nei periodi di minor rilascio (inverno/primavera) deve rilasciare almeno 1 mc al secondo (1000 litri), ma considerando che la diga di Vetto è prevalentemente ad uso irriguo, nei mesi estivi può rilasciare tranquillamente 10 mc al secondo. E’ dimostrato tecnicamente che tutte le dighe ad uso irriguo per merito del DMV consentono una forte risalita della quota delle falde, la Diga di Ridracoli, che non è ad uso irriguo ma ha l’obbligo del DMV, ha eliminato i pericoli della subsidenza in Romagna e la quota delle falde risale mediamente di mezzo centimetro all’anno. Per il Turismo il Sindaco di San Piero in Bagno ha detto che la Diga di Ridracoli è la sua principale ricchezza; se la diga di Ridracoli, che si trova in capo al mondo è una ricchezza turistica immaginiamo quella di Vetto accessibile da quattro Comuni e due Province. Per il lavoro in montagna cambierebbe il mondo; il progetto prevede quanti uomini e mezzi devono essere impiegati per cinque anni; dico solo che non sarà facile reperire uomini e mezzi per la realizzazione, e dopo la realizzazione una Diga è un cantiere perenne.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino